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Giannini: “Sorpreso dall’esonero di De Rossi. Domenica contestazione civile”

Giannini: “Sorpreso dall’esonero di De Rossi. Domenica contestazione civile” - immagine 1
L'ex calciatore ha aggiunto: "Mi interessa che la Roma risalga in classifica, non importa se con Juric o altri"
Redazione

Giuseppe Giannini, storico calciatore della Roma  dal 1980 al 1996, ha sicuramente vissuto con una certa emozione l'esonero di Daniele De Rossi. Entrambi simboli del club, Giannini ha dedicato gran parte della sua carriera alla Roma, proprio come De Rossi. Vedere un'altra icona del club lasciare la squadra, anche in qualità di allenatore, non può che aver toccato profondamente una figura così legata alla storia dei giallorossi e ai valori che rappresenta, intervistato da TuttoMercatoWeb ha detto:"C'è poco da commentare, è il destino degli allenatori. È chiaro che essendo stato lui una bandiera e un punto di riferimento dispiace, ma siamo sempre alle solite. Gli allenatori sono in balia delle società e dei risultati, queste due sono componenti chiave di tutto il percorso di un professionista"

Anche lei, come tutti, è rimasto sorpreso?

"Sì, molto. Stiamo parlando di un allenatore che aveva rinnovato il suo contratto pochi mesi fa, dispiace".

Come reagiranno i tifosi?

"Mi aspetto una civile contestazione allo stadio domenica e credo che sia nell'aria. Lo dico soprattutto per come è avvenuto questo allontanamento e perché conosco l'ambiente"

Juric a questo punto è la scelta giusta?

"Mi interessa che la Roma risalga in classifica e faccia risultato, poi se c'è Juric o un altro è indifferente con tutto il rispetto. Mi faceva piacere che ci fosse Daniele, perché è romano e ha indossato per tanti anni la nostra maglia, ma penso che facesse piacere un po' a tutta la piazza, non solo a me. Ci sarà sicuramente sostegno per la Roma però, la gente vuole vederla far bene".

Un'altra volta i Friedkin non hanno commentato.

"Ogni professionista sceglie cosa fare, loro hanno sempre parlato poco, credo che sia questa la loro filosofia. In questo frangente secondo me non sono intervenuti più di tanto, avranno avallato la scelta, però la decisione penso sia stata presa da altre persone".

La squadra le ha dato l'idea di essere dalla parte di De Rossi?

"Sì, perché altrimenti i calciatori sarebbero dei cretini. Dei singoli che giocano nella Roma non credo possano avere la stupidità di mettersi contro una figura come Daniele. Ci può stare il confronto, ma il giocatore pensa a giocare e basta, non penso abbiano avuto la forza di determinare l'esonero".

Non pensa che il trattamento riservato a De Rossi sia stato un po' ingeneroso da parte della Roma?

"Non è questione di ingeneroso, le società sono gestite da fondi o stranieri che badano poco alla storia del club o di un giocatore, ho questa impressione. Non pesano e non danno il giusto valore alle cose, ma sono loro i proprietari e decidono loro cosa fare, assumendosi le proprie responsabilità".