Giuseppe Giannini non ci sta. Il giorno dopo la sconfitta nel derby, lo storico ex capitano della Roma ha inveito contro la squadra giallorossa e la società di Trigoria sui microfoni di Centro Suono Sport. Ecco le sue dichiarazioni:
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Giannini: “Derby spettacolo ignobile. Non si può gestire una società a migliaia di km”
Lo storico ex capitano della Roma: "Mi sono rotto i cog**oni di assistere a stagioni così, a figure in campo così vergognose. Vedere gente in campo passeggiare fa male. Spalletti? Un buon allenatore, nulla di più"
Le tue considerazioni dopo questa sconfitta?
Il vero tifoso della Roma oggi è affranto e incaz*ato per quanto visto ieri: uno spettacolo ignobile, che questa tifoseria non merita. Mi sono rotto i cog**oni di assistere a stagioni così, a figure in campo così vergognose: ai miei tempi ho subito contestazioni, mi hanno abbozzato la macchina, ho litigato per strada con tifosi romanisti e laziali, quindi oggi non sarò certo io a tirarmi indietro e a far finta di niente. Vedere gente in campo passeggiare, senza un minimo amor proprio, senza un minimo di orgoglio per la maglia che indossa, che ha giocato solo i primi dieci minuti, in un derby, fa male da ex giocatore e da tifoso di questa squadra. I giocatori devono pensare a giocare, non a parlare del futuro dell’allenatore, non a tirare la volata a questo o a quello. Siamo la Roma, siamo la Roma!!! Basta… Non si può più gestire una società a migliaia di km di distanza, Baldini non può comandare la Roma da Londra, decidendo chi entra e chi esce, chi arriva e chi parte. Ieri guardavo con stupore Monchi che per oltre dieci minuti è rimasto a guardare la curva, i colori, la tifoseria. Una dirigenza e una proprietà che non ha l’anima giallorossa, non capirà mai dove mettere le mani e come rimediare ad eventuali errori commessi. Perché Bruno Conti, unico e indiscusso romanista di questa dirigenza, è stato messo ai margini della società?
Spalletti?
I fenomeni non esistono, a causa delle sue dichiarazioni, dei suoi ripensamenti, dei suoi dubbi, ha perso di mano le redini della squadra, compromettendo la stagione. Conte è un fenomeno forse, perché ovunque va vince, Spalletti è un buon allenatore, nulla di più…
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