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Garcia: “L’Olimpico torni ad essere una cassaforte. Totti ha ragione: restiamo uniti” – AUDIO – VIDEO

Le parole dell'allenatore in conferenza stampa: "Il gol darà fiducia a Doumbia. Keita per il momento è convocato, ma decideremo domani. Peccato non rivedere Burdisso, che stimo come uomo e come calciatore"

Redazione

Continuare sulla strada intrapresa a Reggio Emilia: questo il diktat di mister Rudi Garcia, espresso chiaramente nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Genoa. Contro il Sassuolo, infatti, si è vista una Roma molto più concreta e cinica rispetto alle versioni precedenti oltre che solida in difesa. "Col Sassuolo ho visto più efficacia, nell'area avversaria e nella nostra. Non abbiamo concesso niente e abbiamo fatto tre gol, forse tirando in porta meno del solito". Due calciatori che invece, nella gara contro i neroverdi sono rimasti più in disparte sono stati Seydou Keita e Francesco Totti. Il primo ha accusato un problema nel riscaldamento, che lo ha costretto alla panchina, facendolo subentrare solo a gara in corso. Il secondo, è rimasto seduto per tutti i 90 minuti, creando qualche dibattito in città: Totti si,Totti no? Il mister francese, risponde chiaramente a entrambi gli argomenti.

"Keita prima del Sassuolo ha avuto questa sciatalgia che mi ha fatto cambiare idea sul fatto di farlo iniziare. Adesso ha un problema al ginocchio che si porta dietro da un po' di tempo. Ora è tornato a farsi sentire, farò un punto con lui domani mattina, per il momento è convocato. Francesco sta benissimo, avete letto tutti le dichiarazioni del mio capitano. Se avete bisogno che ripeta quanto sia importante per noi, lo faccio". Un pensiero, poi, va anche al tabù Olimpico, dove i giallorossi, durante questo 2015 hanno vinto davvero pochissime volte. "Dobbiamo fare in modo che l'Olimpico torni ad essere una cassaforte. Se c'è una cosa che devo dire ai tifosi è: venite e cercate di incoraggiare la squadra nei momenti difficili della partita".

Un calciatore che ha fatto molto parlare di sé, nell'ultimo periodo è sicuramente Seydou Doumbia. L'ivoriano, è stato oggetto della critica sin da quando ha messo piede nella capitale ed è riuscito a riscattarsi solamente mercoledì scorso quando, contro il Sassuolo, è riuscito a segnare il suo primo gol in Serie A. "Sul piano psicologico, questo gol gli dà molta più fiducia. Ha segnato da vero centravanti, con una fucilata di testa, prendendo il tempo di testa. Ha bisogno di giocare, lo abbiamo preso per fare gol ma ha lavorato molto anche sul piano difensivo".

Non solo Sassuolo-Roma però. Ieri, infatti, la Roma Primavera ha perso al finale di Coppa Italia contro la Lazio, proprio sotto gli occhi di alcuni giocatori giallorossi e di Rudi Garcia, che ha voluto dare qualche consiglio ai ragazzi romanisti. "La loro stagione non è finita, non devono farsi abbattere da questa sconfitta. Le sconfitte aiutano a crescere, mister De Rossi è bravissimo e saprà guidare la sua squadra al meglio fino alla fine della stagione". Chiosa finale su chi potrebbe guidare e caricarsi la squadra sulle spalle da qui fino al termine della stagione: Miralem Pjanic. "Mire poteva fare meglio nonostante questo problema alla caviglia che adesso sembra aver superato. Una grande squadra ha bisogno dei suoi grandi giocatori e lui sta tornando ai suoi livelli, è sulla strada giusta". Una strada, quella intrapresa da Pjanic, che dovrà essere seguita da tutti i suoi compagni, per non rendere una stagione di per se negativa, un vero e proprio fallimento.

Ecco di seguito parole di Rudi Garcia in conferenza stampa:

Ha visto qualcosa di diverso nella gara contro il Sassuolo? E se sì, che cosa?

L’efficacia nelle zone di verità, nell'aria avversaria e nella nostra. Siamo stati solidi, non abbiamo concesso quasi niente, soprattutto abbiamo fatto 3 gol forse con meno tiri in porta che di solito. Nel calcio è così: l'efficacia è importante.

Come sta Keita? A Sassuolo doveva cominciare, poi ha dato forfait negli ultimi minuti e non si è allenato in questi giorni.

Quello di ora è un problema differente. Prima di Sassuolo ha avuto questa sciatalgia che mi ha fatto cambiare idea sul fatto di farlo iniziare. Dopo con il lavoro in spogliatoio ha ritrovato il 100%. Adesso ha un problema al ginocchio che si porta dietro da un po'. Da quando è uscito, non mi ricordo in che gara... E' tornato questo dolore, lo abbiamo risparmiato e farò un punto con lui domani mattina. Per il momento è convocato. Lui ha uno spirito molto collettivo e vuole sempre aiutare la squadra ma io devo valutare se c'è rischio a farlo giocare. Ci sono ancora 4 partite da giocare.

C'è da valutare la condizione di Totti o pensa che domani potrà tornare titolare.

Perché, è un problema Francesco?

No, volevo sapere come sta.

Sta benissimo, avete letto tutti le dichiarazioni del mio capitano. Ha ragione sul fatto che dobbiamo rimanere tutti concentrarsi sull'immediato, sul quotidiano, sulla partita che arriva. Sappiamo di giocarci la Champions. Il capitano ha espresso parole da capitano per rimanere uniti e sono dello stesso avviso su questo punto. Se avete bisogno che ripeta quanto sia importante per noi, lo faccio tranquillamente serenamente perché E' importantissimo il capitano. Poi l'ha detto anche lui: che inizi o non inizi non cambia nulla. Sono io che valuto la forza nostra e quella dell'avversario, e farò le mie scelte.

Domani è la partita tecnicamente più difficile da qui alla fine del campionato?

Non lo so, il Genoa è una squadra che lotta per una qualificazione in Europa e che sta disputando una buona stagione. Hanno una o due assenze, peccato non rivedere Burdisso perché l'ho apprezzato tanto, sia il giocatore sia l'uomo, perché mi fa sempre piacere vederlo e salutarlo. Non ci sarà, è squalificato. Conosciamo la loro forza e come fare per batterli . La cosa che non sappiamo è la condizione atletica delle due squadre visto che è la terza partita in una settimana e a mezzo giorno e mezzo sembra che farà caldo.

Keita è vincolante a Pjanic trequartista?

No, non c'è niente da vedere. Ho qualità a centrocampo: non parlo neanche di De Rossi, Nainggolan e Pjanic, perché ci sono anche i due giovani che possono aiutare. Ha centrocampo non ho problemi né per quanto riguarda il modulo di gioco né sul piano della qualità.

Dal 30 Novembre a oggi in casa avete ottenuto solo due vittorie. E' un problema tattico, di approccio... di che tipo?

E' un po' di tutto. Domani giochiamo una partita del primo terzo della classifica, dobbiamo andare avanti così e fare come in passato. Tatticamente non è un problema, ovviamente. Semplicemente dobbiamo fare in modo che l'Olimpico torni ad essere una cassaforte. Se domani i nostri tifosi sono numerosi e ci sostengono sono una forza in più. In ogni partita ci sono alti e bassi, ed è in questi bisogna essere uniti e in cui abbiamo bisogno dell'aiuto dei nostri tifosi. Se c'è una cosa che devo dire è: venite numerosi e cercate di incoraggiare la squadra soprattutto nei momenti difficili della partita. Ovviamente saremo più forti e avremo più possibilità di vincere in questo modo.

Doumbia a Reggio Emilia ha dimostrato di una forza mentale importante: non doveva giocare, è entrato in campo e ha fatto subito gol. Quanto manca per vedere il calciatore che ha segnato tanti gol in Champions?

Sul piano psicologico, gli dà molta più fiducia per giocare con la testa più libera. Ha preso fischi già nella prima gara che ha fatto, dovuti più al momento della squadra che alla sua prestazione. Ora sul piano psicologico è una forza in più aver segnato da vero centravanti, con una colpo di fucile di testa, prendendo il tempo all'avversario. Ha bisogno di giocare per essere giudicato, ma lo abbiamo preso per fare gol e ha risposto a Sassuolo nel migliore dei modi. Ha lavorato molto anche sul piano difensivo per la squadra. In ogni gara la prima linea difensiva è quella degli attaccanti.

Pjanic nelle ultime partite è tornato decisivo, significa che sta bene. La scorsa settimana lei ci ha detto che ha giocato infortunato per un po' di tempo: non pensa che sia stato penalizzato dalle critiche dei tifosi che lo hanno criticato duramente non sapendo delle sue condizioni? E tale situazione non ha penalizzato Uçan e Paredes che rimanevano in panchina vedendo giocare un compagno magari solo al 50%?

Io non ho mai forzato un calciatore a giocare: se gioca è perché dice di poter giocare. E' ovvio che se fate una domanda a un calciatore sui 22 che iniziato una gara è difficile che risponda di non avere problemi perché a questi livelli, dove si gioca ogni tre giorni, c'è sempre qualcosa che non va. Poi c'è il mentale che ti fa giocare sugli infortuni. Mire adesso sembra aver risolto il problema alla caviglia ma non ho dubbi sul fatto che poteva fare meglio anche con questo problema. Facciamo in modo di curare i giocatori al meglio perché abbiamo bisogno che siano al meglio. Del resto è il lavoro dei nostri medici e fisioterapisti, e loro lo fanno nel migliore di modi. Poi ci sono stagioni con più o con meno problemi. Quest'anno è stata una stagione con più problemi, ma questo non è il momento di parlarne.

A poche partite dalla fine del campionato, può dirci qualcosa di Ashley Cole? 

Non è il momento di parlare né di Ashley, né di nessuno. Io come sempre faccio le mie scelte e faccio il possibile per mettere gli undici che nella mia testa mi danno il miglior rendimento possibile. Ashely è un grande campione: non ha bisogno di me per saperlo e perché tutti lo sappiano. Sia per Ashley che per gli altri aspettiamo a fine stagione per parlare. Lui come gli altri può essere utile nelle prossime partite che rimangono. Come ho detto però non è il momento di fare proiezioni sul futuro.

Toni a 38 anni ha segnato come tutto l'attacco della Roma. Non era meglio avere un bomber vero piuttosto che 5 attaccanti che facciano 5 gol ciascuno?

Dipende dal giocatore. Ovviamente se qualcuno di voi ci porta Cristiano Ronaldo, lo prendiamo e ci prendiamo i suoi 30-40 gol a stagione. Quando non si ha un bomber così è meglio avere 5-6 giocatori che fanno 5 gol. Il problema di quest'anno è che i nostri attaccanti devono fare di più in termine di numeri, di gol e assist. La risposta, come si è visto a Sassuolo, sta arrivando. A Sassuolo ha segnato Doumbia, Gervinho ha fatto l'assist del terzo gol. Domani dev'essere così e se i centrocampisti hanno anche loro l'idea di segnare prendiamo anche questo.

Da allenatore esperto, cosa si sente di dire ai ragazzi della Primavera che hanno perso la finale di Coppa Italia ieri?

Che hanno fatto un buona stagione. Sono arrivati alle semi-finali della Champions League dei giovani, hanno giocato la finale ieri. Peccato averla persa ma la loro stagione non è finita: possono ancora lottare per vincere il campionato italiano. Devono prendere esperienza delle sconfitte. Quando sei giovane sono momenti difficili che però ti fanno costruire. Io dico sempre che è meglio costruire sui momenti difficili che quando tutto va bene e ti senti arrivato. Loro devono guardare avanti, dimenticare questa partita e concentrarsi sulla fine del campionato dove ci sono ancora delle belle cose da vivere.

Da qui a fine stagione Pjanic può essere uomo in più della Roma?

Sappiamo che una grande squadra ha bisogno dei suoi grandi giocatori, dei singoli che possono fare la differenza. Mire sta tornando ai suoi livelli: ha fatto assist e gol contro il Sassuolo, è sulla strada giusta e anche gli altri devono essere più decisivi. L'ambito del collettivo è importante ma i singoli devono permettere alla squadra di fare la differenza.