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Garcia: “Se necessario spingerò la squadra fino alla morte”

Le parole del tecnico giallorosso al termine del match tra la Roma e lo Spezia

Redazione

Al termine del match di Coppa Italia tra la Roma e lo Spezia, è intervenuto ai microfoni dei giornalisti il tecnico giallorosso Rudi Garcia.

GARCIA A ROMA TV

Oggi sono mancati i movimenti, squadra piatta e passiva.

Si soprattutto nel primo tempo ci è mancato un po’ di tutto, soprattutto si vede che qualcuno ha perso fiducia, non è normale non provare a saltare l’uomo, non prendersi rischi e giocare lateralmente o indietro. Serva da lezione per capire che se giochi coi dubbi non vai da nessuna parte. Ritroviamo entusiasmo e fiducia, tocca a noi farlo. Domenica è fondamentale, ci serve una vittoria. Penserò a come arrivarci nel migliore dei modi. Il secondo tempo è andato meglio ma non è normale non segnare e andare ai rigori.

Cos’è successo dopo la pausa?

Discorso mentale, tatticamente non abbiamo preso gol per tre gare. Abbiamo perso l’equilibrio di quando prendevamo gol ma segnavamo tanto. Ci manca qualcosa, non solo chi sta in infermeria. La squadra di stasera doveva vincere ma non l’abbiamo fatto, è un fallimento. Rimaniamo in piedi nella tempesta, ci servono carattere e orgoglio, per dimostrare domenica che possiamo fare meglio, perché stasera non va.

La squadra fatica a tirare, è una spia di un problema psicologico? C’è paura?

Si ma come ho detto per il discorso di saltare l’uomo, prendersi i rischi significa anche prendere l’opportunità quando si presenta, voler bucare la rete in tutti i modi. Dobbiamo ritrovare lo spirito dei lupi avuto fino al derby, adesso basta con questa striscia senza vincere, domenica dobbiamo rimettere tutto a posto.

Come si può provocare una reazione?

Domani parlerò ai giocatori, forse ascolterò anche. Ma veramente non abbiamo alibi. Usciamo da una buonissima partita a Napoli, con grinta e consapevolezza di essere grandi ma stasera no. Non so se non abbiamo capito tutti che squadra e società sono importanti e vincere contro un’ottima serie B va fatto. Glielo devo spiegare bene.

GARCIA IN SALA STAMPA

In questo momento quanto si sente ancora di poter aiutare questa squadra che non segna, non vince da sette partite ed è uscita da una coppa che era importante per tutti?

Non è un problema, io spingerò la squadra fino alla morte se serve. Questa sera siamo in colpa perché non siamo stati in grado di fare un gol durante i tempi regolamentari. Non dovevamo andare ai rigori perché diventava una lotteria. Dovevamo vincere prima e, anche se ora siamo efficaci in difesa perché sono tre gare che non prendiamo gol, abbiamo perso l'equilibrio in fase offensiva: questo è il problema attuale. La cosa che mi fa arrabbiare è che abbiamo perso la fiducia e sapete quello che penso su questa cosa. Spero che la gara di stasera sarà una lezione per i giocatori: se uno gioca con i dubbi non va da nessuna parte. Se la squadra gioca senza prendere rischi, senza neanche saltare l'uomo, senza procurarsi opportunità per calciare in porta non si può vincere. Bisogna rialzare la testa, rimanere in piedi e vincere domenica, serve anche mettere tutta la benzina che ci rimane, anche se sembra poca. Ci vuole carattere, orgoglio e coraggio dopo questa eliminazione.

Stasera la Roma ha giocato a ritmi troppo bassi: è un problema di natura fisica o manca il carattere?

E’ stato un problema generale stasera. Non siamo stati bene in nessun piano a parte forse sul piano difensivo, ma non basta perché per vincere le partite serve segnare, per prendere tre punti in campionato serve segnare cosa che facciamo poco in questo momento. Penso che ovviamente potremmo stare meglio sul piano fisico, tatticamente siamo organizzato e non prendiamo gol, ma sul piano offensivo la fiducia è importante. I giocatori devono capire dove sono, in che società sono: siamo una società importante e siamo una squadra che deve essere importante. Se non lo abbiamo capito lo dobbiamo capire in fretta perché non si può uscire dalla Coppa Italia contro una squadra di Serie B. Anche con tutta la qualità dello Spezia perché faccio i complimenti a loro, ma abbiamo fatto in modo di metterli in fiducia durante la gara. Per questo in campo bisogna avere un atteggiamento differente rispetto a questa sera.

I cori di contestazione contro di lei l’hanno ferita? In qualche modo questo può condizionare la sua voglia di continuare ad andare avanti con questa squadra?

L'ho già detto, è normale che stasera i tifosi non sono contenti, io sono il primo a non esserlo. Siamo arrabbiati perché non dovevamo dare questo spettacolo stasera. Avevamo l’obiettivo di vincere e non lo abbiamo fatto. Allora è normale che i tifosi sono delusi. Loro devono sapere che noi non solo siamo delusi, ma anche arrabbiati. Spero che domenica dimostreremo che questa rabbia la metteremo in campo. Questo è importante. Come aveva detto Florenzi e ho ribadito io: preferisco essere fischiato da 70mila persone perché almeno abbiamo uno stadio che spinge e la tifoseria è importante. La dobbiamo avere dietro di noi e mettere dietro di noi. In questo momento in una gara come questa sera abbiamo fatto tutto il contrario che rendere la gente felice. Ovviamente hanno ragione.

Non pensa che questi giocatori giochino a seconda della convenienza e dei momenti, perché il derby e il Napoli per tanti motivi sono partite importanti e altre no, e poi si rendono conto di cosa devono fare in campo?

No, sono sicuro che non scelgono le partite. Forse non hanno capito che questa sera era una gara difficile. L'ho detto e lo sapevano, ho studiato lo Spezia e sapevamo che è una squadra che ha qualità e può avere ancor più qualità se la lasci giocare, se non dimostri di essere in grado di aggredirla, di vincere i duelli e andare a bucare la rete avversaria. Ovviamente dobbiamo guardarci allo specchio, io per primo. Faccio scudo ai giocatori, vanno lasciati tranquilli perché senza fiducia, lo abbiamo visto questa sera, non si va da nessuna parte. Se mi prendo tutte le critiche non c’è problema, dobbiamo lottare e chiudere nel migliore dei modi il 2015. C'è solo un modo, c'è da vincere domenica, solo questo. Se giochiamo bene meglio, ma se vinci e giochi male prendi tre punti che ci servono. Rifletterò su come arrivare a questa gara con undici lupi. Non voglio rivedere la Roma di questa sera.

Andrete in ritiro? Si sente tradito dai suoi giocatori o da qualcuno della Roma?

No, tradito da nessuno. Conosco e amo i miei giocatori e so che possono fare molto meglio di stasera. Su quanto faremo in vista di domenica riservo le prime informazioni alla mia rosa. Ovviamente domenica dobbiamo vedere un'altra Roma. 

Nell’anno solare la Roma è quinta: dietro Juventus, Fiorentina, Inter e Napoli e ha un punto di vantaggio sulla Lazio. Non pensa che il problema non riguardi solo questo momento, ma un anno intero?

Non la penso così. Siamo quinti e non ci sta bene, ma non siamo lontani dai primi. Dobbiamo prendere i tre punti domenica per riavvicinarci di nuovo a dei posti dove vogliamo essere. Fino al derby andava tutto abbastanza bene dopo abbiamo iniziato a non vincere e questo non va. Non è vero che troviamo sempre alibi, questa sera non ci sono e l'ho detto dopo la gara. E quando non ci sono alibi dobbiamo prenderci le nostre responsabilità per tornare a vincere. Ora serve solo non mollare e vincere: sarà questa la parola d’ordine