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Garcia non lascia e raddoppia: “Voglio vincere a Roma”. A Palermo Pjanic ok, scalpita Castan

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In conferenza stampa il tecnico francese non molla un centimetro: "Siamo forti e in forma, io combatto per conquistare dei titoli per questa società che lo merita". Nel frattempo, si alzano le percentuali di una presenza in campo di Castan dal...

Redazione

I tre giorni che hanno separato la vergognosa sconfitta di Borisov dalla conferenza stampa pre-partita di oggi sono stati forse i peggiori per Rudi Garcia, da quando siede sulla panchina della Roma. L’opinione pubblica, composta da addetti ai lavori e tifosi, lo ha quasi totalmente abbandonato e anche i garantisti della scorsa stagione non vedono più molte alternative ad un cambio di guida tecnica.

A fare da scudo al francese ci ha pensato il proprietario e presidente James Pallotta, che da Boston ha utilizzato i giornali per confermare la fiducia all’ex Lille: “Rudi è un leader, insieme al suo staff lavorano bene – ha detto oggi al Corriere dello Sporte i risultati si vedranno col tempo. La Roma è una grande squadra”. E Garcia oggi ha ringraziato il numero 1 della società giallorossa: “Da quando sono qui ho sempre sentito vicini i dirigenti”. Almeno apparentemente, quindi, fiducia e stima sono reciproche.

GARCIA FA SQUADRA Ma la Roma, finora, sembra essere un grande squadra solo sulla carta. Scorrendo la formazione titolare – con qualche sforzo per capire quale sia – molti nomi sono figurine che vorremmo nella nostra collezione. Ma un conto è il nome, un conto è quanto e cosa dai in campo. Ma soprattutto come vieni motivato dall’allenatore. Rudi Garcia a motivare i suoi ragazzi sembra provarci, lo ha detto anche oggi a Trigoria incalzato dalla stampa: “Devo tirare fuori il meglio dai miei giocatori, il momento per farlo ora è la partita di Palermo”. Perché si ragiona gara per gara, Borisov è alle spalle e l’Empoli (ma ancor più Leverkusen) è il futuro che non interessa.

Garcia non ha dubbi, la mentalità vincente la Roma ce l’haaltrimenti non saremmo arrivati secondi due anni di seguito”, risponde. E c’è anche la condizione fisica: a differenza del post Roma-Sassuolo (“ho visto più in difficoltà quelli che sono rientrati piuttosto che quelli che giocano dall’inizio”), Garcia fa squadra con i preparatori: “Lavoriamo bene insieme, ognuno facendo il suo per dare il massimo. Se i giocatori non stessero bene non avrebbero avuto tutta quell’intensità nel secondo tempo in Champions”. Insomma, la mentalità e il fisico sono quelli giusti. Adesso servono le vittorie: “I giocatori e il sottoscritto abbiamo una voglia incredibile di proseguire la striscia positiva iniziata col Carpi”. Quindi domani a Palermo per vincere, senza altre possibilità. Anche se quello più a rischio, in quanto a panchina, sembra l’omologo Iachini reduce da tre k.o. consecutivi.

NESSUN RIMPIANTO Parafrasando Max Pezzali, oggi l’allenatore francese ha detto chiaramente che non si è pentito di essere rimasto nella Capitale, nonostante a giugno tutto – compresa la sua ultima conferenza stampa prima di una gara, proprio col Palermo – facesse pensare ad un addio imminente. “Sto bene qui e voglio vincere con questa squadra, la società lo merita e fa di tutto per mettere i giocatori nelle condizioni migliori” ha risposto oggi. Per vincere bisogna avere a disposizione gli uomini migliori nelle condizioni migliori ed è per questo che la pausa per le Nazionali sarà cruciale: da una parte si farà di tutto per recuperare gli infortunati (Dzeko, Keita e Ruediger , per Totti ci vorrà un po’ di più), dall’altra si pregherà che gli impegni in giro per il mondo di calciatori romanisti non portino nuovamente brutte notizie (Pjanic con la Bosnia è un sorvegliato speciale). Per adesso la buona notizia è che Leo Castansta migliorando”, come ha confermato lo stesso allenatore a margine di conferenza e che domani potrebbe addirittura scendere in campo dal primo minuto al fianco di Manolas.

 

OCCHIO AI CONTI Mentre Garcia fa i conti con le critiche, la dirigenza fa i conti e basta. Nonostante l’ingresso in Champions League, il Gruppo As Roma ha chiuso il bilancio al 30 giugno 2015 con un rosso di 41,1 milioni, con un peggioramento rispetto al deficit 2014 che era stato di 39,5 milioni. La Roma deve rispettare l’impegno con la Uefa di riportare un risultato aggregato degli esercizi 2015 e 2016 con una perdita totale massima di 30 milioni e, per riuscirci, potrebbe anche valorizzare (vendere) il proprio asset di calciatori, come spiega il comunicato che accompagna il progetto di bilancio (l’assemblea per l’approvazione si terrà il prossimo 27 ottobre).

Valerio Valeri