Una Roma reduce da tre pareggi e due sconfitte tra campionato e Champions League cerca di scacciare la crisi e le paure sul campo al momento più difficile della serie A, il San Paolo. Un Napoli invece rivitalizzato dalla vittoria in Europa League contro il Legia Varsavia e che in casa non ha mai perso in questa prima parte di stagione: score impressionante in campionato per gli uomini di Sarri davanti ai propri tifosi con 6 vittorie e un pareggio. “Lo sono forti e lo sappiamo – ha ammesso Garcia in conferenza stampa - ma sembra che domani la più scarsa squadra d’Italia andrà in trasferta contro la più forte squadra d’Italia. I ragazzi dovranno dare tutto così come dovranno fare il massimo nelle tre gare che mancano da qui a fine anno. Ovviamente non andiamo al mattatoio, non siamo vittime sacrificali”. E per il tecnico non sarà neanche un match che deciderà il futuro della sua squadra in campionato: “Non siamo neanche a metà campionato, non sarà una gara decisiva per lo scudetto. Vogliamo un risultato positivo in uno stadio difficile. Ci concentreremo solo su questa cosa”.
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Garcia: “Domani non andremo al mattatoio. Gervinho e Salah sono a disposizione” – VIDEO – AUDIO
Contro il Bate Borisov si è vista una Roma in difficoltà soprattutto dal punto di vista realizzativo. Dzeko e compagni non sono riusciti a realizzare il gol della tranquillità e della qualificazione automatica agli ottavi di Champions League. Il tecnico francese domani però potrà contare nuovamente sulle due frecce, Salah e Gervinho. “Salah sta bene, ha giocato contro il Bate. Era previsto per lui giocare meno di 45 minuti. Con Gervinho abbiamo fatto un test prima della gara e non volevamo prendere rischi, al suo posto c’era Iturbe e abbiamo deciso di non mandarlo in campo. Domani può giocare ma non ha i 90 minuti nelle gambe”.
Garcia non si perde d’animo, sa che il momento è complicato e si aspetta una reazione da parte dei suoi. La squadra, nonostante i fischi dell’Olimpico di mercoledì sera, potrà essere rivitalizzata grazie alla qualificazione agli ottavi di Champions: “Arrivare qualificati è molto importante. Ovviamente nel futuro, a febbraio sarà un’altra Roma, non ci saranno più pressioni e ripartiremo da capo. Vedremo lunedì cosa ci riserverà la sorte. Siamo contentissimi di essere qualificati in Champions. Abbiamo avuto difficoltà e sofferenza, ma ci è capitato di giocare partite alla grande e perdere come contro Inter e Samp, quando si gioca meno bene e si arriva al risultato è una buona cosa. Volevamo vincere e segnare e ci abbiamo provato, ma era anche importante non prendere gol perché un pareggio ci portava alla qualificazione”.
Il tecnico nelle prossime sfide in casa vorrebbe anche un aiuto in più da parte dei tifosi giallorossi: “Mi è piaciuta la risposta di Florenzi: preferisco essere fischiato da uno stadio pieno. Questo ci dà una carica in più, ci dà più forza. Può generare cose negative ma anche positive: pressione sull’arbitro, sugli avversari… È l’unica cosa che mi auguro rivedere l’Olimpico pieno”. Anche per questo è servito l’incontro tra Pallotta e il prefetto Gabrielli: “Il presidente ha visto il prefetto e vuole fare di tutto per mettere i nostri tifosi nella condizione di tifare al meglio la Roma. Perché il presidente lavora sempre per fare il meglio della Roma”.
Un commento anche sulla lite tra Pjanic e Manolas al termine del match di Champions: “Ovviamente questa è un’altra prova che dimostra che questa squadra vuole sempre vincere. La fine della gara di mercoledì era un po’ particolare, ognuno voleva vincere e c’era un po’ di nervosismo. Hanno chiarito sono due brave persone importanti nello spogliatoio. Devono sempre avere rispetto e questo non lo vedo da altre parti, chi ha giocato a calcio sa che sono cose che possono succedere”.
Di seguito la conferenza stampa integrale dell'allenatore:
Quali sono le condizioni di Gervinho e Salah?
Salah sta bene, ha giocato contro il Bate ed era previsto per lui giocare meno di 45 minuti. Ha giocato fatto bene ora potrebbe iniziare o entrare in campo a gara in corso. Con Gervinho abbiamo fatto un test prima della gara e non volevamo prendere rischi, al suo posto c'era Iturbe, abbiamo deciso di non mandarlo in campo. Domani può giocare, ma non ha i 90 minuti nelle gambe.
La qualificazione agli ottavi di Champions League era il primo traguardo, è stato superato. Quanta carica di va in vista della gara di domani?
Arrivare qualificati è molto importante. Ovviamente nel futuro, parlo di febbraio, sarà un’altra Roma, con tutti i suoi giocatori non ci saranno più pressioni e ripartiremo da capo. Vedremo lunedì cosa ci riserverà la sorte. Siamo contentissimi di essere qualificati in Champions era il nostro obiettivo e l'abbiamo fatto. Lo abbiamo avendo qualche difficoltà e sofferenza, ma ricorso che ci è capitato di giocare partite alla grande e perdere come contro Inter e Samp, quando si gioca meno bene e si arriva al risultato utile, soprattutto qui in Italia non mi direte il contrario, è sempre una cosa molto importante. I ragazzi dono stati bravi anche nel gestite gli ultimi minuti della gara perché non era facile. Sapevamo che volevamo vincere, volevamo segnare e ci abbiamo provato fino alla fine perché abbiamo avuto delle occasioni, ma era anche importante non prendere gol nei sfeci minuti finali perché sapevamo che un pareggio ci avrebbe portato alla qualificazione, ed è stato così.
Domani sera ci sarà un San Paolo tutto esaurito, mentre alla Roma continua a mancare l'apporto dei tifosi
Mi è piaciuta la risposta di Alessandro Florenzi: preferisco essere fischiato da 70mila tifosi, da un'Olimpico pieno. Perché almeno a inizio gara i ragazzi vedono uno stadio pieno con tutti i tifosi presenti e questo ovviamente ci da una carica in più, ci da più forza. Può generare cose negative, ma anche positive: pressione sull'arbitro, sugli avversari.. E' l'unica cosa che mi auguro rivedere l'olimpico pieno. Dopo starà a noi sul campo tornare a fare risultati positivi e rimettere la tifoseria al nostro seguito. L'ho sempre detto e lo penso.
Cosa la colpisce del gioco di Sarri: l'organizzazione difensiva o magari il modo in cui esaltano le qualità di Higuain?
Higuain ha fatto benissimo da quando è arrivato in Italia e non è arrivato da ieri, ma da molto tempo. Si è ambientato perché ha avuto tempo di farlo, ha imparato la lingua e fa parte ormai del campionato italiano. Hanno grandi campioni, Sarri è un buon allenatore, ha una classifica buona con un gioco pericoloso che produce molti, 28 ne hanno fatti. Ha una particolarità difensiva, giocano molto in verticale e con tanti schemi su calci piazzati. E' una buonissima squadra e lo sappiamo. Sembra, però, che la più scarsa d'Italia va in trasferta per incontrare la più forte. Non leggo e non sento, ma queste cose arrivano alle mie orecchie ovviamente.
Come sta preparando la gara, cambierà qualcosa sul piano difensivo?
Sembra che questa partita sia già persa, possiamo fare meglio e smentire i pronostici. Mi ricorda la vigilia del derby dove noi arrivavamo stanchi mentre la Lazio aveva fatto turn over in Europa League e alla fine abbiamo dimostrato di poter fare una buona partita. Somiglia anche alla gara contro la Fiorentina dove loro facevano un gran bel calcio, e lo fanno, e noi eravamo in un momento non brillante. I ragazzi dovranno dare tutto così come dovranno fare il massimo nelle tre gare che mancano da qui a fine anno. Ovviamente non andiamo al mattatoio, non siamo vittime sacrificali. Andremo per fare un risultato utile, come abbiamo sempre fatto.
La gara di domani può rimettere le ali o uccidere Roma?
Mi sembra che non saremo neanche alla metà del campionato, chi vince domani non vincerà per forza lo scudetto e chi perde domani non è eliminato dalla corsa ai primi posti. Questo è ovvio, ma noi non pensiamo a questo, pensiamo solo a fare un risultato positivo, sappiamo che giocheremo in uno stadio e contro una squadra di grande qualità, ma a parte questo abbiamo anche delle qualità da far valere. Ci concentreremo solo su questa cosa.
Si può fermare Higuian?
La risposta l'avremo domani. Ovviamente è un grande campione, come lo abbiamo anche noi in attacco, ci saranno due grandi centravanti sul campo, ma non è che dovremo avere un piano solo per Higuain perché hanno grandi giocatori davanti: sia Martens, sia Insigne, sia Callejon, sia Hamsik. Lo sappiamo che in questo momento sia un po' meno brillanti sul piano del gioco, ma anche con le assenze abbiamo possibilità di dimostrare che il primo attacco della Serie A è ancora qui.
Cosa vi siete detti con Pallotta?
Non ho l'abitudine di parlare con voi di parlare con voi di quello che ci diciamo nello spogliatoio o delle discussioni che ho con miei dirigenti. La cosa che posso dire è che il presidente ha visto il prefetto e vuole fare di tutto per mettere i nostri tifosi nella condizione di tifare al meglio la Roma. Questo è un dato di fatto, perché il presidente fa sempre i tutto per la sua Roma.
Come sta vivendo Dzeko questo momento particolare suo e della squadra? Lei si sarebbe aspettato questa difficoltà di ambientamento?
Quello che ho detto per Higuain vale anche per Dzeko: è arrivato da poco, deve ambientarsi, imparare la lingua, un altro paese e un altro calcio. E' normale ci vuole un po' di tempo. Ogni bomber vive un momento dove si segna di meno. E' arrivato a Higuain e a tutti i più grandi centravanti del mondo che hanno avuto un periodo dove si segna di meno. Penso, perché non sono stato un centravanti, che non si deve avere una ossessione del gol. Fin quando la punta lavora per la squadra, fa di tutto per essere utile nel gioco, come fa Edin, allora i gol torneranno da soli. Lavora in allenamento, davanti la porta, deve stare sereno e non avere ossessione. Come ha detto Edin, se la squadra vince va tutto bene, se la squadra vince e lui fa dei gol meglio per lui, è un centravanti e gli piace fare gol ma lo penso che ne farà tanti. E' un grande campione e un grande uomo e lo avete visto con i vostri occhi.
C'è scetticismo, la polemica continua con i tifosi: Secondo lei perché?
Non va tutto bene, ma non va tutto male. Con due punti del Torino forse sarebbe differente il giudizio. Devo essere equilibrato, non cadere nel pessimismo e nell'euforia. E' dall'inizio della stagione che soffriamo un Olimpico non pieno: è una cosa fuori società, fuori giocatori, fuori staff. Non abbiamo il cuore della tifoseria, la nostra Curva Sud, ci manca tanto. Quando c'è lo stadio pieno c'è la possibilità di avere una grande spinta che non abbiamo da inizio stagione. E' questa la sofferenza nostra, spero torni pieno lo stadio.
Si è parlato della lite tra Manolas e Pjanic al termine della gara contro il BATE. Può essere vista come un segnale positivo?
Ovviamente, è una squadra viva, che vuole vincere e che non è contenta quando non vince o fa cose meno buone. La fine della partita era particolare col BATE: volevamo vincere a tutti i costi senza il costo di prendere un gol. Era giusto, essere nervosi a fine partita quando tutti volevano vincere. Un po' di nervosismo vista la partita e la carica, avevamo più da perdere che da vincere, è tutto normale. Mi è piaciuto, hanno chiarito, sono due buoni uomini, importanti nello spogliatoio e nel campo. Mi piace questa cosa. Devono essere sempre nel rispetto come facciamo noi: per me il rispetto è importante e non lo vedo ovunque, ma nello spogliatoio c'è anche quando si parla in maniera veemente. E chi ha giocato a calcio sa che sono cose che devono succedere, sempre nel rispetto dell'altro.
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