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Friedkin e il “Cristo con l’adultera”: l’incredibile storia del quadro nel suo ufficio

LaPresse

Il presidente della Roma possiede una delle due versioni dell'opera di van Meegeren, considerato uno dei più grandi falsari della storia dell'arte e in particolare di Vermeer

Redazione

"The last Vermeer" è il film che vede come regista e produttore Dan Friedkin. Ma "l'incrocio" tra il presidente della Roma e il pittore olandese è tutt'altro che casuale. Il protagonista della pellicola sarà l'attore Guy Pearce nei panni di van Meegeren, artista ritenuto tra i più grandi falsari della storia dell'arte. Quest'ultimo ha dipinto due versioni del quadro "Cristo con l'adultera": come riporta Artnet, una delle due copie è esposta presso la Casa della storia europea di Bruxelles nell'ambito di una mostra sulla storia della falsificazione, l'altro è proprio nell'ufficio a Houston di DanFriedkin.

E il proprietario della Roma ha parlato del film in uscita il 4 dicembre: "C'è una grande arte che non ha notorietà - ha detto Dan Friedkin ad Artnet - chi dice che questo artista sia meglio di un altro?". Per i suoi falsi, van Meegeren recuperava vecchie tele del 600' prive di valore artistico da cui raschiava il colore, senza però mai copiare opere di Vermeer già esistenti: "Nel film siamo riusciti a non tagliare le scene delle pennellate facendo vedere il protagonista che strofina uno strumento su uno strato di gesso per far emergere la vernice sottostante", ha spiegato Friedkin.

 Getty Images

Van Meegeren con i suoi falsi si è soprattutto vendicato di chi non l'ha mai apprezzato come pittore. Le sue opere sono state vendute al capo delle SS, Heinrich Himmler, per un ricavato da circa cinque milioni e mezzo di fiorini. Il "Cristo e l'adultera", il quadro in possesso anche di Friedkin, finì invece nella collezione privata di Hermann Göring, luogotenente di Hitler. Proprio per aver venduto due dipinti ai capi nazisti, alla fine della guerra fu arrestato con l'accusa di collaborazionismo con i nazisti. Riuscì a evitare l'ergastolo proprio dimostrando di essere un falsario dipingendo nell'aula di tribunale un Gesù nel tempio.