Fiorentina, Corvino: “Abbiamo rinunciato a offerte importanti per Borja Valero”

Il gong finale è stato suonato. Il mercato è chiuso, tra sogni proibiti e concrete realtà. Rose impacchettate e pronte ad affrontare questa nuova stagione. La Roma, rivoluzionata nel suo pacchetto difensivo, si appresta ad affrontare quest'annata con la coperta del centrocampo corta. Se fossero entrati i bonus della qualificazione per la Champions, sarebbe stato molto più facile arrivare ad un centrocampista di livello. Ma così non è stato. Sfumato Borja Valero, la dirigenza giallorossa ha monitorato profili che per vari motivi non hanno convinto. Tutti tranne Wilshere che,  dal canto suo, ha preferito rimanere in Inghilterra. Al termine appunto di questa sessione di mercato, il direttore sportivo della Fiorentina Pantaleo Corvino ha analizzato il mercato condotto dai viola, ai microfoni di Tuttomercatoweb.com, riservando particolare attenzione alle offerte pervenute per i top player dei gigliati: “Era chiaro a tutti che quando parlavo di 11-12 titolari e 6 punte dicevo la verità, così come quando parlavo di squilibrio finanziario, alla luce delle passività che nelle ultime due stagioni raggiungevano circa 40 milioni di euro. Ho cercato quindi, restando coerente, di raggiungere gli obiettivi. Questo mantenendo la rosa dei migliori elementi per tenere una Fiorentina sempre competitiva. Avevo detto che avrei dovuto fare così perché c’erano poche alternative ai titolari. Poi ho dovuto rendere conto alla UEFA e alle sue liste che impongono 4 giocatori cresciuti nelle giovanili e altri 4 cresciuti nel vivaio italiano. Dovevo eliminare la zavorra tecnica ed economica ed era necessario rientrare nel Fair Play Fiannziario. Il primo obiettivo, quello di tenere i titolari, escluso Alonso per l’offerta della quale non potevamo tenere conto, lo abbiamo centrato. Abbiamo rinunciato a offerte importanti per Vecino, Bernardeschi, Badelj, Astori, Borja Valero, Kalinic. Abbiamo fatto 30, potevamo fare 31 ma, e mi riferisco di Alonso, era un’offerta che non potevo non tenere in discussione”.