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“È nostro figlio”: quante chiamate a Zaniolo per la foto virale del bambino a Milano

LaPresse

Il centrocampista è stato contattato da tante persone, la maggior parte delle quali ovviamente mentivano. Il fotografo: "La mamma e il papà mi hanno chiesto riserbo"

Redazione

"Ciao Nicolò, viviamo a Milano e siamo grandi tifosi della Roma. E quello della foto è nostro figlio". Devono essere andate più o meno così le decine di telefonate che Zaniolo e il suo entourage hanno ricevuto dopo la pubblicazione della foto del bambino con la maglia della Roma che passeggiava per le vie deserte di Milano. Ovviamente la maggior parte di queste famiglie mentivano. Una vicenda che si è tinta di giallo - scrivono Chiara Zucchelli e Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport" - visto che sono state tante le chiamate di chi assicurava che il figlio fosse il suo. E il fotografo Gerace ha raccontato: "Mi ha contattato una persona su Facebook, dicendo di essere un parente del bambino. A quel punto, grazie ai suoi buoni uffici, sono riuscito a parlare con la famiglia. La mamma e il papà, però, non mi hanno neppure detto il nome del bimbo e mi hanno chiesto il massimo riserbo. Li capisco, con i decreti di questi giorni, che vogliono le persone a casa, può diventare una situazione delicata. Quindi per adesso non posso dire di più. Magari quando passerà tutto questo, saranno loro a voler uscire allo scoperto. Di certo il bambino è molto felice dell’interesse di Zaniolo e della Roma".

Poco dopo la pubblicazione della foto sul "Corriere della Sera", infatti, Nicolò ha scritto su Instagram: "Non so chi sei, ma sono orgoglioso di vederti con la mia maglia. So che adesso è difficile e strano giocare in una città vuota, ma resisti. Appena tutto sarà finito, ti aspetto a Trigoria".