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Dieci anni di Roma, dai capitani alla storia: ecco le coreografie della Sud più belle del decennio

Matteo Falanesca

Lazio-Roma 1-2

18 aprile 2010

“Ave, Caesar, morituri te salutant”. Per tradizione, questa è la frase latina che i lottatori indirizzavano all'imperatore prima dell'inizio dei giochi gladiatòri. Nell’antica Roma, a lui spettava il compito di decretare la sorte degli sconfitti tramite un semplice gesto della mano: il pollice verso. La scena è riprodotta dalla Curva Sud nel celebre derby del 18 aprile 2010. L’imperatore romano si erge fiero e maestoso, simboleggiando la grandezza di Roma, cinto dai colori della città. A completare la coreografia un messaggio ai rivali di sempre: “E’ la storia che vi condanna”. Non c’è partita, sugli spalti come sul campo. I giallorossi vincono una gara entrata di diritto nella storia della stracittadina e nei cuori di tutti i tifosi romanisti per ciò che è stato e che sarebbe potuto essere. La Lazio chiude il primo tempo in vantaggio di un gol, poi i coraggiosi cambi di mister Ranieri, il rigore parato di Julio Sergio su Floccari e la doppietta di Vucinic permettono alla Roma di riprendersi la vetta della classifica. E’ l’ultimo imperatore romano, Francesco Totti, dopo il triplice fischio a sancire proprio con il pollice verso la sconfitta (eterna) dei cugini.

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