Nel pomeriggio Lorenzo Di Livio, calciatore della Roma Primavera aggregato alla prima squadra per il ritiro di Pinzolo, è intervenuto ai microfoni di Roma TV. Queste le sue dichiarazioni:
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Di Livio: “Pinzolo è un’occasione fantastica per me. Strootman ha un grande carattere”
“Non era facile perché molti levavano il piede per non fargli male e lui si arrabbiava, voleva tornare come prima. Da allora gli siamo entrati forti sul pallone come se fosse un giocatore guarito”
Secondo ritiro per te dopo l'Australia ma sei nella Roma dal 2006. Cosa è cambiato a Trigoria da quando ci sei te?
“Sicuramente è stato un percorso fantastico. All'inizio a Trigoria i campi erano in erba e anche in terra, ora sono tutti in sintetico”.
Dallo scorso anno giochi trequartista, come ti trovi?
“Il mister De Rossi ha sempre detto che gli piace come spezzo il campo, quindi ha voluto allenarmi come trequartista e credo sia andata bene”.
Cosa ricordi della scorsa stagione?
“Quando nella semifinale scudetto con l'Inter abbiamo preso il 3 a 2. Io ho pensato il peggio e invece sono stato smentito”.
Quanto è importante il gruppo?
“Molto, l'unità del gruppo fa la differenza nel calcio. Contro l'Inter era importante non mollare e siamo riusciti poi a vincere lo scudetto contro la Juventus”.
Alberto De Rossi dice di te: “Velocità, tecnica, capacità di saltare l'uomo e andare a rete”. Non male?
“Lo ringrazio molto, credo di avere queste doti ma devo migliorare”.
Come ti trovi qui in ritiro?
“È un'occasione fantastica per me, imparo dai giocatori più esperti. Allenarmi e fare le partite per me è un divertimento”.
Mi dicono che non ti piace perdere?
“Questa cosa è comune nel calcio. È brutto perdere nella vita, figuriamoci nel calcio”.
Chievo Verona-Roma 3-3. Era quasi il tuo compleanno, un bel regalo fare l'esordio in Serie A?
“Si era fatto male Salah e non mi ero ancora scaldato. Dopo 10 minuti segnò Perotti e per me fu una gioia unica andare a festeggiare con la mia squadra del cuore”.
La partita che ti ha fatto pensare a non farcela a questi livelli? E quella che invece ti ci ha fatto credere?
“Non c'è stata una partita che mi ha fatto pensare di non farcela, anche perché sarebbe un pensiero controproducente. La partita che mi ci ha fatto credere è stata sicuramente la vittoria dello scudetto contro la Juventus. Mi ha dato una motivazione enorme”.
Marchizza ha detto che quella partita vi ha trasportato nel calcio che conta. Vi siete sentiti grandi?
“Certo, quello stadio (Reggio Emilia, ndr) è stato molto emozionante. Adesso però dobbiamo crescere e andare avanti”.
Com'è giocare con Strootman?
“Fortunatamente per me, mi ci sono allenato anche in Primavera quando stava recuperando dall'infortunio. È sicuramente una persona con grande carattere perché recuperare per ben 2 volte è una cosa rara”.
Lui ha detto che mentre giocava con voi della Primavera a volte non ce la faceva a starvi dietro, vi ha ringraziato perché gli avete fatto rendere contro di essere in ritardo e quindi di mettersi sotto. Puoi dirci come erano quegli allenamenti?
“Non era facile perché molti levavano il piede per non fargli male e lui si arrabbiava, voleva tornare come prima. Da allora gli siamo entrati forti sul pallone come se fosse un giocatore guarito”.
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