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Di Campli attacca Totti: “Per fare il procuratore in Italia non deve barare”

Queste le parole dell'agente: ''Può operare solo perché il presidente del Coni gli concede la licenza inglese"

Redazione

Donato Di Campli, ex procuratore di Verratti, ha parlato al Foglio Sportivo attaccando Totti per la nuova avventura nel mondo della procura e dello scouting. Queste le sue parole: “Grande giocatore e icona del calcio mondiale ma fare il procuratore è un altro sport a cui bisogna saper giocare, non barare. Francesco non può operare in Italia dove gli agenti per definirsi tali sono costretti a sostenere test e prove durissime, solo perché il presidente del Coni gli concede l’uso della licenza inglese il cui ottenimento non prevede alcun esame di abilitazione. Io che ho studiato per passarlo in Italia, non sarò mai nella sua stessa posizione. Perciò non può permettersi di chiamare Insigne, Tonali e chissà chi altri già in possesso di un agente. Lo scenario attuale tollera pure chi va a sostenere gli esami in Spagna: lì basta pagare 700 euro e in dieci minuti puoi fregiarti del titolo di agente anche da noi. Ma il punto è che nessuno interviene. La Federcalcio munge gli agenti, non riconoscendo però loro alcun peso. Servirebbe una regolamentazione severa”.