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Delvecchio sul coronavirus: “Se si aspetta un altro mese si rischia il fallimento totale dell’Italia”

Poi aggiunge: " Con tutto il rispetto per chi ha dovuto affrontare direttamente questa situazione non si può pensare di continuare a stare chiusi dentro casa"

Redazione

Marco Delvecchio, ex attaccante della Roma, interviene a Teleradiostereo per parlare della possibile ripresa del campionato. Di seguito le sue parole:

Pensi possa ricominciare il campionato?

È difficile, adesso si potrebbe anche riprendere ma quando sarà possibile finire? La situazione non è migliorata poi così tanto. Certo che prima o poi doveva arrivare un momento in cui si sarebbe dovuto cambiare il messaggio. Ora si comincia a parlare della fase 2, delle riaperture e forse della ripresa dei campionati, la gente ha bisogno anche di questo perché ormai molti sono disperati. Non si può più andare avanti così senza avere in testa una data. Intanto il messaggio è cambiato, speriamo poi che veramente qualcosa possa riaprire sperando che le cose vadano bene. C’è anche un’altra cosa, o inizi a convivere con la situazione o rischiamo di avere problemi di altro tipo. Se si aspetta un altro mese si rischia il fallimento totale dell’Italia, bisogna iniziare ad uscire con tutte le precauzioni del caso, con un’attenzione particolare per gli anziani, però bisogna cominciare a riattivare il mondo lavorativo. Con tutto il rispetto per chi ha dovuto affrontare direttamente questa situazione non si può pensare di continuare a stare chiusi dentro casa, così rischiamo il collasso non solo economico. La gente comincia a dar di matto quando non ha più il lavoro, quando non ha più da mangiare. Poi c’è tutto un altro risvolto sociale, la cosa giusta sarebbe quindi ricominciare gradualmente a vivere nel modo più normale possibile. Non pensavo potesse mai succedere una cosa simile, non pensavo si potesse fermare tutto il mondo in un attimo in questo modo.

Lì a Dubai si parla di ripartire con lo sport?

Qui la situazione è un po’ diversa nel senso che siamo chiusi da un mese per precauzione ma qui i morti sono ancora relativamente pochi e i casi sono circa 400 al giorno. Hanno preso spunto da quello che sta succedendo in giro anticipando i tempi. Negli Emirati poi ci sono tanti abitanti quanti in Lombardia quindi anche le strutture sono meno ingolfate e basta chiudere tutto per un po’, arrivi al picco e poi ripartire. La cosa difficile resta comunque come andare avanti perché ad esempio il turismo non esisterà più, si c’è il turismo locale ma non puoi fare altro. Appena si riaprono frontiere e aeroporti ricominci da capo.