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Dan Friedkin alle prese con la crisi del settore automotive: “È un momento davvero difficile”

Getty Images

L'imprenditore interessato alla Roma deve far fronte ai problemi dovuti alla pandemia, che hanno colpito molte delle sue aziende

Valerio Salviani

Quando lo scorso marzo i primi giornali scrivevano che l'affare tra Pallotta e Friedkin per la cessione della Roma potesse saltare a causa della pandemia, qualcuno che si era affrettato a dare il deal come fatto, sorrideva. In effetti, a mesi di distanza, possiamo affermare senza paura di smentita che il covid-19 ha giocato un ruolo determinante in una trattativa che, a questo punto, senza quel fattore imprevedibile poteva essersi conclusa felicemente.

Dan Friedkin le conseguenze della crisi le sta pagando ancora oggi. Il suo gruppo si poggia sul turismo, sull'intrattenimento, ma ha il suo core business nel settore automotive. Il magnate, CEO della Gulf States Toyota, ha spiegato lo stato del periodo storico: "È un momento particolarmente difficile per l'intero settore ed ovviamente è coinvolta anche Toyota e i suoi partner. L'organizzazione sta continuando a monitorare la situazione e prendere decisioni che assicurano un vantaggio a lungo termine per l'azienda - ha detto a Houston Chronicles -. Mentre procediamo, introdurremo una serie di modelli nuovi, riprogettati o aggiornati per soddisfare le aspettative dei clienti". L'azienda, in continua crescita nel corso degli anni grazie ai 158 concessionari situati in Arkansas, Louisiana, Mississippi, Oklahoma e Texas cui fornisce auto e pezzi di ricambio, ha fatto registrare un fatturato di 9,4 miliardi nel 2019 (rispetto ai 9,2 del 2018). Friedkin lo scorso anno ha ampliato del 40% il centro di distribuzione investendo ben 11 milioni di dollari. Quest'anno dovrà però far fronte a ingenti perdite, che il magnate spera di recuperare nel lungo raggio.

Nonostante tutto il texano è ancora deciso a comprare la Roma. Ma vuole farlo alle sue condizioni. L'offerta da 490 milioni di euro cash fatta a Pallotta è ritenuta la più congrua, ma il bostoniano continua a fare muro. Dalla sua, la possibilità del via libera allo stadio in tempi relativamente brevi, con novità importanti già a settembre. Intanto più investitori si stanno interessando al dossier Roma, ma per il momento nessuno sta facendo sul serio.