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Dal gol-scirocco del Friuli al gelo post Spezia: ora Pedro ha un girone per riprendersi la Roma

LaPresse

A quattro mesi dal suo primo gol in giallorosso lo spagnolo punta a tornare protagonista, dopo aver smaltito un infortunio che ha destato qualche sospetto di troppo

Claudia Belli

Udinese-Roma, minuto 55. Fonseca è in panchina con aria accigliata: i giallorossi hanno iniziato male il campionato perdendo la prima partita contro il Verona a tavolino. Sa che un altro errore può essergli fatale. La monotonia della gara, però, viene rotta da un colpo da fuori area di Pedro, un campione che in bacheca ha più titoli di quanti si possa mai immaginare. Fonseca può sorridere, arrivano i primi tre punti della stagione e la panchina è salva. Ricomincia la lotta per la Champions, con lo spagnolo che continua ad essere protagonista con due gol, un assist e due rigori procurati. Dopo l'espulsione col Sassuolo però si è invertita la rotta: le prestazioni del numero 11 giallorosso sono cominciate a diventare deludenti e ha collezionato anche qualche panchina, fino ad arrivare al primo infortunio.

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La tribuna post Spezia

Dopo l'espulsione contro il Sassuolo, l'ex Barcellona e Chelsea ha registrato un calo di prestazioni, dovuto in parte anche a una condizione fisica che a 33 anni non può certamente essere quella dei tempi migliori. Salta la prima partita del 2021 contro il Cagliari per una lesione al flessore, che lo terrà fuori fino al derby. Viene subito chiamato in causa nella stracittadina e nella partita in Coppa Italia contro lo Spezia. A seguito dell'eliminazione e del caos che ha investito la Roma, tra litigi e infortuni, Fonseca perde praticamente tutto l'attacco: Dzeko, lo stesso Pedro e Mkhitaryan finiscono in tribuna. Da quel momento il numero 11 giallorosso è fermo ai box.

Lo spagnolo non è nuovo a infortuni che si susseguono uno dopo l'altro. Nella scorsa stagione, infatti, ha giocato in totale 23 partite. Praticamente quante ne ha fatte nella Capitale, a differenza che ora ha un girone di ritorno davanti a sé. C’è chi dice che in queste settimane abbia fatto di tutto per rientrare prima possibile, e c’è chi invece ha raccontato di un presunto coinvolgimento nelle discussioni Dzeko-Fonseca (a favore del bosniaco). Quel che è certo è che, da infortunato, Pedro è sempre andato allo stadio, ma è anche vero che era stato lui stesso a dire di come la presenza di Edin e Micki fosse stata determinante nella sua scelta di venire a Roma. Nella sua carriera è stato fermo per più tempo soltanto nel 2008/09, quando indossava la maglia del Barcellona. In quel caso era alle prese con la rottura della fibra muscolare. Un altro infortunio che l'ha costretto ai box è più recente, precisamente poco prima di approdare nella Capitale. Nell'ultima gara giocata con il Chelsea si è lussato la spalla. In quel caso però lo stop non è stato un problema, perché non ha saltato partite ed è stato regolarmente in campo per la prima di campionato contro il Verona, dove ha giocato per tutti i 90'.

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L'arma in più per il girone di ritorno

A un girone di distanza dal suo primo gol, Pedro può riprendersi la Roma. Ieri il numero 11 è tornato ad allenarsi in gruppo e la sua convocazione per la partita contro l'Udinese è certa. Recuperarlo adesso è importante per Fonseca, soprattutto per il mini tour de force a cui andrà incontro la Roma, visti i sedicesimi di Europa League con il Braga e lo scontro diretto contro il Milan. Fonseca avrà bisogno di turnover e così Pedro potrà gradualmente ritrovare la forma, senza dover forzare.

In tal senso è fondamentale l'acquisto di Stephan El Shaarawy; arrivato nel mercato invernale, il Faraone nei giorni scorsi si è allenato a parte per recuperare la condizione fisica e sembra essere finalmente pronto per essere chiamato in causa. Un giocatore dell'esperienza di Pedro può essere importante anche sotto l'aspetto mentale: averlo nella propria squadra è un punto a favore, soprattutto in Europa, vista la grinta di chi ha vinto tutto ma ha ancora fame di trofei. Ma dovrà farlo con la testa giusta.

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