Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, intervistato da "Radio Bruno Toscana", ha parlato dell'arrivo di Dan Friedkin alla Roma. Queste le dichiarazioni del numero uno viola: "Non conosco Friedkin personalmente, ma conosco la JP Morgan, l’advisor di cui si è servito: nel 2011 dovevo entrare nella Roma con DiBenedetto ma poi ho rinunciato. Poco dopo arrivò Pallotta. I miei genitori mi hanno insegnato tante cose, tra cui quella di imparare dagli sbagli degli altri. Pallotta non sapeva nemmeno parlare italiano, perché lui era americano di terza generazione: io invece parlo italiano, sono stato italiano prima di tanti altri. La prima cosa che consiglierei a Friedkin è di non fare promesse che poi non può mantenere: a Pallotta, ad esempio, dissi che prima di promettere ai tifosi della Roma che la sua squadra sarebbe arrivata nelle top-cinque del mondo, doveva prima vincere qualcosa. Io non faccio mai promesse che non posso mantenere".
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Commisso: “Nel 2011 vicino alla Roma. A Friedkin dico di non fare promesse che non potrà mantenere”
Così il presidente della Fiorentina al nuovo numero uno giallorosso
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