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Chris Smal…dini, il gigante inglese è imprescindibile. E ora arriva il rinnovo

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Con Smalling a guidare la difesa a tre, la Roma ha acquisito solidità, concentrazione e un leader che detta i tempi e fa crescere anche i compagni di reparto

Redazione

Quattro gol fatti stagionali, molti di più quelli evitati: Chris Smalling è tornato a ruggire e si presenta all’appuntamento con la Roma (e quindi con il rinnovo) con più di un asso della manica. Nato in un sobborgo londinese il 22 novembre del 1989 il gigante ex Manchester è tornato il leader di una difesa che è tornata a scricchiolare nelle ultime uscite di campionato. E la carta d’identità, in questo caso, non è un dettaglio da poco. Perché a fare la differenza è stata anche e soprattutto l’esperienza di Smalling pronto a giocarsi un'altra finale europea con la speranza di vincerla come nel 2017. 

Smalling è diventato imprescindibile. Ecco i motivi

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Con Smalling in campo, infatti, la Roma ha ritrovato solidità e concentrazione nel reparto arretrato, ma ha ritrovato pure un leader che non solo detta i tempi ai suoi compagni, ma li fa anche crescere. Numeri alla mano, senza di lui, ha perso quattro partite: contro il Bodo/Glimt ai gironi di Conference, contro la Juventus allo Stadium, contro il Milan all’Olimpico e soprattutto contro il Venezia in Veneto. E ha pareggiato con i norvegesi al ritorno, con il Napoli e con il Bologna. In pratica, di quindici match, ne ha vinti otto.

Ma è dal suo recupero per l’infortunio alla coscia di novembre che la squadra di José Mourinho ha iniziato a girare meglio. Innanzitutto, perché si è passati alla difesa tre, che meglio si sposa con la rosa che lo Special One ha a disposizione, poi perché a capo di quella difesa a tre c’è l’ex Manchester United, che è una certezza almeno a livello di rendimento. Soprattutto in quelle gare in cui l'esperienza conta eccome. Vedi Leicester, andata e ritorno. 

Il rinnovo è vicino per l'inglese

Dalla possibile cessione a gennaio si è passati al quasi certo rinnovo a giugno. Su spinta di Mourinho, anche se stavolta non sarebbe nemmeno servita. Il suo contratto scadrà a giugno del 2023, senza un rinnovo potrebbe andarsene già a fine stagione per poco meno di 10 milioni di euro. Ma è una idea che non sfiora la mente di nessuno, nemmeno quella di Smalling che a Roma con la famiglia si trova benissimo. La soluzione per rinnovare è quella di spalmare il suo lauto ingaggio da 3,8 milioni fino al 2025 rivedendolo al ribasso così come verrà fatto per Mkhitaryan. L'accordo potrebbe arrivare sui 3 milioni a stagione. Smalling, così, giocherebbe fino a quasi 36 anni nella Roma. E ne sarebbero felici tutti: lui - che non voleva andarsene dopo la fine del prestito, nel 2020 -, la società, la squadra, ma soprattutto i tifosi. Unico problema: gli infortuni, che oggi sembrano avergli dato tregua. Arrivare come Maldini a 41 anni è impossibile, ma lo Smalling di oggi basta e avanza. 

 

Mariacristina Ponti