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Castan: “Voglio vincere con la Roma, il Brasile può aspettare. Lotto per recuperare ciò che ho perso”

"Dopo l'operazione affronto la mia vita tutti i giorni al massimo. Appena posso cerco di stare con i miei figli, portarli e prenderli a scuola, guardare alcuni film con loro. La mia famiglia è tutto"

Redazione

Il difensore della Roma Leandro Castan ha rilasciato un'intervista al sito Goal.com, parlando del suo periodo di stop dall'attività agonistica per il cavernoma alla testa, e del suo lungo periodo di recupero.  

Quali sono i ricordi del periodo in cui hai scoperto la malattia?

"La mia vita è cambiata dalla notte al giorno. La mia prima reazione è stata quella di pensare di abbandonare il calcio. Ho pensato di ritirarmi perché non sarei passato per una operazione così delicata solo per continuare a giocare a calcio. Dopo alcuni giorni, e parlando con i miei familiari, ho deciso di operarmi. Anche il medico mi ha convinto che sarebbe andato tutto bene. E’ stato un momento difficile, ma mi sono affidato a Dio e alla mia famiglia".

Hai pensato che potevi morire?

"Chiaro, mi sono spaventato, era un’operazione al cervello. Il rischio di morte era basso, ma non potevo ignorare questa possibilità. Grazie alla fede è andato tutto bene".

Oggi, dopo tutto quello che hai sofferto, come affronti la vita?

"Approfitto al massimo tutti i giorni. Appena posso cerco di stare con i miei figli, portarli e prenderli a scuola, guardare alcuni film con loro. La mia famiglia è tutto".

Ti alleni con qualche limitazione?

"No, mi alleno normalmente tutti i giorni e faccio quello che fanno i miei compagni. Non ho alcuna limitazione. Sono rimasto fermo un anno senza fare niente, ma pian piano sto recuperando la velocità e la prontezza. Sono un po’ lento, è vero ma sono totalmente recuperato dall’operazione. Da una settimana ho anche cominciato ad allenarmi a casa con uno specialista italiano che mi fa lavorare con esercizi di postura ed equilibrio".

Sei molto ansioso di tornare come prima?

"Certamente, ma sarò soddisfatto solo quando tornerò ad essere titolare. Non ho perso il posto perché stavo giocando male, ma solo per colpa della malattia. Voglio recuperare tutto quello che ho perso, e lotterò fino alla fine".

Recentemente sei stato cercato da alcuni club brasiliani: Corinthians, Flamengo, Fluminense, Palmeiras…

"Ci sono state molte voci di mercato, ma nessuna proposta concreta. Le ha seguite mio padre, ma non mi sento ancora pronto di tornare a giocare nel calcio brasiliano. In Brasile tutti aspettano il Leandro Castan di due anni fa. Non vado via da qui perché voglio continuare a giocare nella Roma e anche perché non accetto di giocare ad un livello più basso di quello mio vero. Non lo accetto. E dico di più: vado via dalla Roma solo quando mi diranno che non vogliono più che continui a restare. Il mio sogno è vincere un titolo con la Roma, per ridare alla tifoseria tutto l'affetto che ho ricevuto".

Ma tu sogni di tornare un giorno a giocare in Brasile?

"Si. Se un giorno tornerò è solo per fare la differenza. Non voglio tornare solo per chiudere la carriera. E se tornerò la priorità è per farlo con la maglia del Corinthians. Andrò in un altro club brasiliano solo se il Corinthians non mi vorrà. Sono un professionista, ma ho una enorme gratitudine per il Corinthians. Sono diventato quello che sono solo grazie a questo club".

Il Corinthians ti ha cercato quest’anno?

"Si. Hanno cercato mio padre, ma come ho detto prima torno solo quando starò al 100%. Non voglio tornare al Corinthians in questa fase di recupero. Voglio tornare al 100% e scrivere una storia ancora più bella".