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Cassioli, il tifoso non vedente: ”Ecco cosa mi ha colpito di Pisilli”

Cassioli, il tifoso non vedente: ”Ecco cosa mi ha colpito di Pisilli” - immagine 1
''Quando ci siamo abbracciati mi è venuto spontaneo ringraziarlo perché ci ha regalato la vittoria e una domenica sicuramente più leggera'', ha aggiunto il campione di sci nautico
Redazione

Daniele Cassioli, pluricampione paralimpico di sci nautico e Presidente onorario di Piramis Onlus, cieco dalla nascita, ha rilasciato alcune dichiarazioni all'agenzia di stampa dopo l'abbraccio con il giocatore della Roma Nicolò Pisilli, avvenuto al termine della gara vinta dai giallorossi contro il Venezia per 2-1.

"L'incontro con Niccolò Pisilli non è stato affatto fortuito, devo ringraziare la società che mi ha coinvolto per vivere un'esperienza immersiva e inclusiva allo stadio Olimpico. Questo perché l'AS Roma sta rivolgendo sempre maggior attenzione all'accessibilità delle partite e già lo scorso anno avevamo raccontato insieme il meraviglioso servizio della radiocronaca allo stadio in tempo reale, utilissima a chi non vede per godersi contemporaneamente le fasi di gioco e l'energia pazzesca degli spalti. Ieri però siamo andati oltre e, grazie al supporto della comunicazione, abbiamo deciso di raccontare davvero cosa significa una partita di calcio in casa della Roma per chi non vede. Visto l'esito della partita e la sensibilità del personale di Trigoria è stato possibile incontrare e toccare da vicino alcuni dei protagonisti, qualcosa di unico per me'', ha spiegato Cassioli

''Quando ci siamo abbracciati mi è venuto spontaneo ringraziarlo perché ci ha regalato la vittoria e una domenica sicuramente più leggera...Poi gli ho chiesto quale parte della testa avesse colpito quel pallone ed è stato bello toccare qualcosa che in più di sessantamila avevano appena visto. Lo sport nostrano ci sta regalando tanti giovani volenterosi che dopo anni di sacrifici si trovano quasi all'improvviso a calcare i palchi principali tra i professionisti. Niccolò è sicuramente tra questi, frutto di un vivaio che, a onor del vero, da decenni sforna giovani prospetti che diventano autentici campioni'', ha raccontato Cassioli

Di lui mi ha colpito l'umiltà e la semplicità e credo che questo sia un messaggio importante, a partire dai campetti di periferia dello sport di base: genitori, allenatori e dirigenti devono prima di tutto preoccuparsi di crescere giovani umili e semplici. Se poi diventano campioni e segnano con la maglia della Roma o fanno grande il nostro paese con quella azzurra la gioia è doppia!"