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Carles Perez: “Meritavo più minuti, ma siamo una rosa importante”

LaPresse

Queste le parole dell'attaccante giallorosso: ''Il Siviglia è una grande squadra, potrà succedere di tutto''

Redazione

Carles Perez, calciatore della Roma, ha rilasciato una lunga intervista ad AS parlando soprattutto del suo ambientamento con Fonseca e degli obbiettivi stagionali. Queste le sue parole:

Come avete affrontato questo ritmo frenetico di partite dopo la pausa per il Coronavirus?

È stato intenso. E non solo per le partite, venivo dal Barca dove avevamo un ritmo di allenamento più rilassato. Il cambiamento con l'Italia è stato travolgente. Qui corriamo molto, è un continuo.

Ha passato da solo l'isolamento?

Sì, all'inizio mio padre era rimasto a con me per un po', poi però è tornato a Barcellona, ma tornò a Barcellona una settimana prima del lockdown. Ho trascorso i tre mesi da solo, senza uscire di casa, allenandomi al mattino e al pomeriggio, giocando il resto del tempo alla Play Station. Questo vuol dire che non ho avuto modo di vedere la città.

E' stato facile l'adattamento al calcio italiano?

Pensavo fosse più difficile rispetto a quello che poi è stato. Fonseca ci dice di giocare a calcio. La differenza che ho notato rispetto alla Liga è che in Serie A hai molto più tempo per pensare quando hai la palla tra i piedi.

La Roma non ha raggiunto l'obiettivo della Champions League e ha dovuto accontentarsi di un posto in Europa League per il prossimo anno...

Siamo molto contenti della serie di risultati positivi con cui abbiamo finito il campionato. Quando abbiamo visto che sarebbe stato complicato raggiungere un posto per la prossima Champions League, il nostro obiettivo è stato quello di qualificarci per l'Europa League e lo abbiamo raggiunto con il quinto posto.

Giovedì ci sarà il Siviglia in Europa League. Che tipo di partita vi aspettate?

Siamo molto fiduciosi grazie a questi ultimi risultati e il fatto di giocare a cinque in difesa ci sta dando molta sicurezza. Al Barça ho giocato contro il Siviglia e ho visto alcune delle sue partite in questa stagione. La verità è che sono una grande squadra, lo dimostra il fatto che hanno raggiunto la Champions. Giocheremo però su campo neutro e potrà succedere di tutto.

A Roma ha giocato 16 partite tra la Serie A ed Europa League, ha segnato due gol e hai dato tre assist. E' contento di questo ruolo da protagonista che si è ritagliato?

Sì, naturalmente. Dopotutto un anno fa stavo giocando in Seconda Divisione B. Tutto è successo molto rapidamente e sono molto contento di come è andato il mio primo anno, in particolare le prestazioni che ho fatto dopo l'interruzione dovuta al coronavirus. E c'è ancora l'Europa League. A livello personale penso di meritare più minuti di quanti ne abbia avuti, ma siamo molti giocatori e tutti molto bravi.

Il 25 agosto dello scorso anno ha segnato  il suo primo gol al Camp Nou con il Barca contro il Betis. E' rimasto sorpreso da come è andata a finire la storia con i blaugrana?

Ho avuto in passato delle offerte per lasciare il Barça, alcune dall'Inghilterra. Anche quando ero al Barça B ho ricevuto offerte e ho sempre detto di no perché volevo arrivare alla prima squadra. Poi ho avuto le mie opportunità e penso di averne approfittato il più possibile. Ho anche ottenuto un contratto come giocatore della prima squadra. È stata una sorpresa vedere che in seguito avevano deciso di fare a meno di me, ritengo di non essermelo meritato. Ma non voglio ritrattare nulla, è qualcosa che è successo molti mesi fa. Ora sono a Roma, una delle migliori squadre in Italia.