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Candela: “Alla Roma stanno gestendo male Totti”

"E' il giocatore più intelligente che abbia la Roma. C'è bisogno non solo di fisico e capacità atletica, ma soprattutto di intelligenza in questo momento" sostiene l'ex giallorosso

Redazione

Vincent Candela, terzino giallorosso della Roma campione d'Italia nel 2001, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport, durante la trasmissione Te la do io Tokyo, per fare il punto sul momento attuale della squadra di Rudi Garcia. Ma non solo: "Totti lo stanno gestendo male - sostiene l'ex calciatore - E' il giocatore più intelligente che abbia la Roma. C'è bisogno non solo di fisico e capacità atletica, ma soprattutto di intelligenza in questo momento".

Candela poi si sofferma sui due terzini della Roma, Digne e Florenzi: "Il francese è giovane ma capace: deve giocare. Florenzi fa il suo suo come terzino ma non ha nulla da invidiare a chi gioca davanti. E' bravo, molto bravo. La differenza tra Florenzi e gli altri davanti, che nessuno rimarca abbastanza, è che ha un grande senso di appartenenza alla Roma. E alla lunga è una cosa che fa la differenza. Florenzi in questo momento sia davanti che dietro è uno dei più forti".

Poi il discorso vira sul nuovo ruolo al centro della difesa di Daniele De Rossi: "Sta facendo bene come difensore centrale. Sta dietro e salva la nostra porta. Così abbiamo un centrocampista in più. E' anche vero che non è Benatia, ma a me sta piacendo. Per come stanno andando le cose quest'anno meglio difensore centrale". Inevitabile parlare del gioco della squadra: "Il modulo se tutti corrono non è importante. Si può variare, anche in corso di partita. L'importante è il metodo e il valore che ogni giocatore esprime in campo".

"Vainqueur e in generale i giovani? Non è il momento di fare esperimenti - prosegue Candela - è ottobre, si doveva provare 2 mesi fa. Con Vainqueur, se aiutato dai compagni, può diventare un grande centrocampo. Ma non è il momento di provare...".

Chiosa finale sulle altre squadre del campionato che lottano per il titolo, soprattutto sulla prima in classifica: "Non mi spaventa tanto l'Inter quanto Mancini".