Alessandro Bordin ha trascorso ben 10 anni nel settore giovanile della Roma. Dallo scorso luglio il suo cartellino non è più di proprietà dei giallorossi e, dopo le esperienze con le maglie di Ternana, Perugia e Spezia, adesso gioca in Serie C con la Pistoiese. L’ex romanista ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni della tv ufficiale del club capitolino propria sulla sue esperienza a Trigoria. Queste le sue parole:
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Bordin: “Ho lasciato un pezzo del mio cuore a Trigoria, spero di tornare un giorno” – VIDEO
L'ex Primavera: "Dopo 10 anni a Trigoria non è stato facile per me lasciarla. Sono stati degli anni magnifici"
Come stai vivendo questa situazione chiuso in casa?
La sto gestendo bene, mi sto allenando ogni giorno. Ho avuto un piccolo infortunio due mesi fa, ho recuperato ed ora sto bene. Cerco di organizzarmi il giorno al meglio, per far passare il tempo. Mi alleno il pomeriggio, poi ogni tanto faccio una partita alla Play Station. Sta diventando un po’ pesante come situazione.
Ti manca anche provare qualche punizione o rigore a fine allenamento?
Sicuramente. Come ho già detto prima, visto il mio infortunio, ho finito anche prima degli altri ed ho una voglia di tornare in campo incredibile. Spero che passi il prima possibile questo momento, anche perché quest’anno la stagione con la Pistoiese stava andando bene. Ho giocato tante partite e stavo prendendo minutaggio. Nei due anni passati non ho avuto molte occasioni per giocare, ho deciso di fare questo passo indietro dalla Serie B alla Serie C, perché avendo 21 anni e tanta voglia di giocare e dimostrare, ho deciso di intraprendere un percorso che mi permettesse di crescere al livello calcistico.
Qual è la difficoltà maggiore che incontra un ragazzo una volta entrato nel mondo del professionismo?
Passare dalla Primavera ad un campionato professionistico, che sia Serie B o C, c’è tanta differenza. Ti mette a confronto con giocatori più grandi di te, con più esperienza. Uscito dalla Primavera sono andato alla Ternana e ho trovato un gruppo che mi ha fatto ambientare, nonostante ero il più piccolo.
Quest’estate hai fatto il ritiro con la Roma ed hai giocato alcune amichevoli con Fonseca, che effetto ti ha fatto?
Un effetto importante, sono state le mie prime due amichevoli con la Prima Squadra. Dopo 10 anni a Trigoria non è stato facile per me lasciarla, anche perché già sapevo di dovermene andar via. Trigoria sarà sempre nel mio cuore e magari un giorno tornerò. Tutti quelli che lavorano dentro Trigoria sono persone eccezionali, gli voglio bene e loro mi hanno voluto molto bene. Sono entrato a 9 anni e mezzo a Trigoria, non è stato semplice lasciarla, ce l’ho nel cuore e spero veramente di tornarci.
Hai vinto molto nel settore giovanile...
Mi mancava soltanto lo Scudetto con i Giovanissimi e la Youth League. Alzare la coppa degli Allievi Nazionali è stato bellissimo, avevamo il cuore a mille. Sono stati degli anni magnifici, ho incontrato amici che ancora oggi sento.
La Supercoppa con l’Inter all’Olimpico è stata la tua gara più bella?
Sì, forse una delle più belle mai giocate, anche perché l’Inter aveva una grande squadra. Poi l’atmosfera dell’Olimpico, con tanta gente in Tevere, c’erano tutti i presupposti per vincere e siamo stati molto bravi a battere 4-0 una squadra forte. La finale Scudetto contro la Juve però non la dimenticherò mai. Tirai anche il rigore, con una responsabilità incredibile. Io incrocio sempre i rigori e Audero aveva parato tutti i rigori, per questo ho cambiato angolo.
Hai cambiato ruolo, ora giochi da regista...
Ho fatto tanti ruoli, anche l’esterno d’attacco. Nasco da mediano, anche se ultimamente il mister a Pistoia mi stava mettendo mezzala. Il mio idolo è Pirlo.
Cosa speri che ci sia nel tuo futuro?
Spero in una grande carriera. Ringrazio lo Spezia che mi ha dato la possibilità di essere di proprietà di una grande società, con una piazza importante. Ho lasciato un pezzo del mio cuore a Trigoria, spero di tornare un giorno a Roma e vincere.
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