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Boniek: “Totti e De Rossi non sono mai stati un problema per la Roma”

L'ex giallorosso si è espresso anche sulla mancata Champions: "L'esonero di Di Francesco ha creato disagio nello spogliatoio"

Redazione

Da sempre tra i più amati dal tifo giallorosso, Zbigniew Boniek è tornato a parlare della sua Roma tramite i microfoni di Centro Suono Sport. Queste le parole del presidente della federazione calcistica polacca:

Su Totti e De Rossi

"Aldilà del mio pensiero credo che loro siano stati un problema per gli avversari, non per noi, non per i colori giallorossi. Hanno sempre fatto tutto per far crescere la società, quindi mi dispiace per loro. Hanno entrambi un DNA romanista, Francesco poi avrebbe potuto fare tutto in società. Si sentiva messo da parte e aveva voglia di dare di più. Momentaneamente ha deciso di uscire dalla Roma, ma in futuro avrà sicuramente voglia di rientrare. Onestamente invece avrei dato a Daniele un altro anno alla Roma. Facciamo un altra stagione insieme e poi prepariamo la tua carriera da dirigente. Avrei fatto così, ma la decisione è stata un'altra. Vediamo adesso cosa succede".

L'hanno prossimo sarà un campionato segnato per la Roma?

"Tutti vogliono togliere alla Juve il primo posto, ma credo che sarà difficile. Ci saranno sicuramente Napoli e Inter, mentre dietro farà la differenza come verranno investite le risorse delle varie società. La mia griglia di partenza vede dietro la Juventus proprio i partenopei e poi i nerazzurri".

Sulla Roma senza Champions

"Ranieri non è responsabile della mancata Champions e quindi mi faccio una domanda: chi è il responsabile di questo? Io avrei lasciato Di Francesco, perché comunque sia la squadra all'inizio anno l'aveva accettata. Invece quando se ne è andato si è creato un po' di disagio a livello di spogliatoio. E' un peccato perché quando hai quattro posti assicurati per entrare in Europa devi per forza rientrarci. Non è così facile ora programmare".

Sulla Super Champions

"Fino ad ora su questa idea non ci sono tutti i consensi per poterla portare avanti. Se ne discute, se ne sta parlando e in autunno si cercherà una soluzione diversa. Personalmente penso che si può accedere alle competizioni europee solo attraverso i campionati. Questo è il punto. Al massimo vincendo l'Europa League, come oggi, che ti offre l'accesso diretto alla Champions.

Sul FFP

"C'è molta confusione sull'argomento. La cosa certa è che spesso pagano i club meno ricchi, perché non riescono a muoversi sul mercato per rispettare i paletti. E' sbagliato questo ragionamento secondo me. Adesso solo le società facoltose possono permettersi di competere quindi spero che venga rivisto il regolamento. Guardate la Champions di quest'anno: è stato uno spettacolo pazzesco, con partite avvincenti. Perché vogliamo cambiare? Per produrre più soldi e darli ai giocatori o i procuratori? Non ne vedo il bisogno. La Juve ha dovuto emettere dei bond per rientrare dell'affare Ronaldo e avere le coperture necessarie. I soldi in più nel movimento non aiutano a sviluppare il sistema calcio, ma arricchiscono solo dei singoli ".

C'è bisogno di una terza competizione europea?

"Non è una proposta sbagliata. Le squadre che giocano tra Champions ed Europa League sono molte. Potremmo ridistribuire meglio le squadre per creare competizioni più snelle e avvincenti".

Augurerebbe al presidente Malagò di diventare presto presidente della Roma?

"Vorrei prima di tutto che qualcuno diventasse sindaco della città. Siamo in una situazione incredibile tra rifiuti e altro. Ogni cosa a Roma ha valore e spero presto sia più vivibile. Lui potrebbe fare il presidente della Roma anche da domani, ma adesso è concentrato su altro giustamente. Soprattutto nel progetto olimpico".