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Boniek: “Friedkin ricco. Quando cercavo Pallotta su internet non mi appariva niente”

Le parole del polacco ex giallorosso tra anedotti, valutazioni sulla stagione della Roma. Il futuro di Zaniolo e la sfida contro la Juventus

Redazione

L'ex giallorosso Zibi Boniek ha rilasciato un'intervista su Centro Suono Sport, in occasione della trasmissione "Te la do io Tokyo", in cui ha parlato della stagione disputata fin qui dalla Roma. Queste le dichiarazioni del polacco anche in merito all'imminente cessione societaria. “Con la Juve la Roma se la gioca. Friedkin? So che è ricco, quando cercavo Pallotta online non trovavo niente."

Le possibilità di vittoria contro la Juventus.

"La Roma le chances di vincere ce l’ha. Però devo dire una cosa: l’altro giorno ho visto la Juventus e ho letto la panchina. La panchina della Juventus, se schierata, può tranquillamente arrivare in Champions. La Roma può farcela perché ha molta qualità offensiva, se tutti hanno voglia di sacrificarsi e correre può succedere di tutto."

Zaniolo e la sua permanenza a Roma.

"Zaniolo? A me piace da morire, è un giocatore in grado di cambiare le partite da solo; mi stupisco solo di come al 75esimo abbia già finito il fiato. Mi auguro comunque di non leggere più sue valutazioni sui giornali, la Roma per crescere deve tenersi giocatori come lui. Oggi i giocatori danno il loro meglio dai 25 ai 33 anni, dopo i 33 anni continuano a giocare solo perché gli danno soldi. Poi ci sono i fenomeni che sfuggono da ogni considerazione, ad esempio Totti."

Vice-Dzeko e sul mercato giallorosso.

"Piatek? Momento buio. Il Milan è una squadra strana, l’attaccante si trova sempre su un’isola deserta, non riceve mai palloni. Piatek l’anno scorso ha fatto un boom e ora non riesce a tornare su quei livelli. Cosa consiglierei a Piatek? Non lo so, fortunatamente non sono il suo procuratore. Lui alla Roma? La Roma deve sostituire Dzeko, Piatek ha degli spunti interessanti, ma credo che se dovesse andare al Milan andrà fuori. Credo eh, non lo so."

Sul suo passato alla Roma.

"Io quando sono arrivato a Roma ho capito una cosa: la Roma era una squadra forte che aveva bisogno di credere più in se stessa. La Roma dei miei tempi aveva me, Ancelotti, Conti, il bomber, Graziani; poi avevamo Cerezo, Impallomeni, Desideri che spingevano. Vi racconto una cosa del bomber. A Brunico, durante un ritiro, stavamo facendo una corsetta molto lenta, ma molto lenta, tant’è che dopo un po’ io mi sono trovato due-tre metri avanti perché andavo leggermente più veloce. Il bomber allora mi fa: "Ah polacco, che sei venuto a Roma a fa carriera?", ovviamente scherzando. Un altro episodio del bomber: in partita faccio due dribbling e poi do la palla sulla corsa a Pruzzo, il bomber mi guarda e mi fa "A me la palla devi darla sui piedi!".

Il girone d'andata della Roma.

"Cosa penso del girone di andata della Roma? Sono sincero, io credevo che la Roma faticasse ad entrare fra le prime quattro, per cui sono positivo."