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Bellucci: “Dzeko lo farei giocare anche con l’armatura. Totti si aspettava di essere più partecipe”

LaPresse

Poi aggiunge: "Daniele De Rossi aveva voglia di giocare e non voleva incontrare la Roma, è stata una scelta di cuore"

Redazione

Domenica alle 15 riprende il cammino della Roma a Marassi contro la Sampdoria. A Rete Sport parla l'ex attaccante blucerchiato Claudio Bellucci: "Dzeko lo faccio giocare sempre, anche con l'armatura".Poi continua sulla gara del weekend"La Roma si avvicina molto di più alle proprietà moderne, il presidente sta vicino a suo modo. Da quello che si dice i tifosi non mi sembrano molto contenti. Poi però c'è da dire che i risultati in Champions League sono stati raggiunti con questa proprietà. Purtroppo mi trovo in difficoltà perché sono tifoso sia della Roma che della Sampdoria. Io mi ritengo fortunato perché alla Samp mi portò Mantovani, una grande famiglia che ha fatto la storia del club: come il Leicester in Inghilterra".

Bellucci parla anche di Francesco Totti"Io da allenatore ho iniziato con la Lodigiani, ho rifatto il giro da dove avevo iniziato. Con Totti feci qualche torneo alla Lodigiani, lui più piccolo veniva a dare una mano ai più grandi. Mi fa effetto vederlo fuori dalla società, è stano molto strano. Totti forse si aspettava di essere più partecipe sulle scelte societarie e soprattutto tecniche, non è uno stupido e l'ha spiegato bene nella sua conferenza stampa. I padroni comandano sempre purtroppo".

Discorso diverso per Daniele De Rossi"Aveva voglia di giocare e non voleva incontrare la Roma, è stata una scelta di cuore. Il Boca è una delle squadre più importanti, non è andato in Qatar o in Cina a prendere soldi. Ha fatto bene, sono esperienze che ti cambiano la volta. Quando rientrerà farà tutti i corsi del caso e diventerà un grande allenatore. Si vedeva anche in campo con tutti i consigli che dava, lui a Roma è stato un esempio". Infine una battuta sul tecnico portoghese: "Fonseca non è un allenatore che specula, vuole raggiungere il risultato con il suo gioco. Bisogna accettare questo altrimenti non ci evolviamo mai. L'allenatore bravo è quello che si aggiorna e migliora, Conte è un esempio per questo. Fonseca è da seguire".