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Balbo a FR: “Con Dzeko bisogna avere pazienza. Spalletti è l’allenatore giusto. Totti? Tornerà a fare la differenza”

Intervista di ForzaRoma.info ad Abel Balbo

Emanuele Venditti

A pochi giorni dal big match contro la Juventus, un ex giocatore della Roma ha rilasciato alcune dichiarazioni ai nostri microfoni. Si tratta di Abel Balbo che ha parlato a tutto tondo della squadra giallorossa, dal cambio di allenatore a Dzeko, dal suo passato nella Capitale a Francesco Totti. Di seguito l'intervista a Balbo:

Innanzitutto, cosa è stato per te giocare nella Roma?

E' stata un'esperienza molto bella. La Roma è una squadra importante e per me è stato un onore aver potuto far parte della storia di questa società.

Sei arrivato alla Roma nel 1993 dall'Udinese, all'età di 26 anni, e sei diventato subito il capocannoneire della squadra con 12 reti. E' stato facile ambientarti qui nella Capitale?

Roma e Udinese sono due realtà totalmente diverse, l'opposto. Inizialmente non è stato facile, ma non da un punto di vista dell'ambientamento mio personale, ma per tutto il processo che riguarda il campo: la squadra era nuova, nuovo Presidente, nuovo allenatore, nuovi giocatori. Il percorso all'inizio non è stato facile ma mi sono trovato subito bene a Roma perché il modo di vivere il calcio è molto simile a quello argentino, quindi per me era come stare a casa.

A differenza tua, Edin Dzeko, non sta passando un periodo facile dato che ha realizzato soltanto 3 gol. E' un problema di adattamento o mentale del calciatore?

Bisogna prima conoscere molto bene il ragazzo dal punto di vista caratteriale, bisogna sapere come si trova a Roma, come sta lavorando e che tipo di preparazione fisica sta facendo, tante cose che non possiamo sapere. All'inizio non è mai facile per nessuno, soprattutto per un ragazzo come lui che viene dall'ex Jugoslavia dove il modo di vivere è molto diverso. Bisogna avere pazienza anche se, dopo qualche partita a secco di gol, l'attaccante comincia a diventare nervoso e a perdere sicurezza. Deve avere un carattere forte per riuscire a venir fuori da questa situazione. Dzeko non lo conosco personalmente ma mi auguro che tra poco cominci a segnare per il bene suo e della Roma

Che consiglio dai a Dzeko?

Non deve mollare e crederci. Ci sono dei periodi in cui non si riesce a far gol, ma bisogna essere più determinati che mai perché prima o poi le cose cambieranno e quindi deve continuare a provare e non aver paura.

Nella stagione 1996-1997 la Roma ha cambiato 3 allenatori, Carlos Bianchi, Nils Liedlhom ed Ezio Sella, cosa passa nella testa dei calciatori in questi momenti e cosa comporta alla squadra il cambio tecnico in corsa?

Il cambio allenatore in corsa rappresenta sempre qualcosa di negativo, perché significa che le cose non vanno bene. E' un trauma per la squadra perché i calciatori sono consapevoli che la colpa non è soltanto dell'allenatore e quindi non è mai una cosa belle e soprattutto facile, ma tante volte è molto utile perché arrivano altri allenatori che riescono a dare qualcosa in più alla squadra a livello tecnico, mentale o tattico, che l'allenatore vecchio non dava, e si cominciano a vedere dei cambiamenti. E' sempre spiacevole ma a volte necessario.

E' Spalletti l'uomo giusto per tornare ai vertici della classifica?

Lo auguro a lui e a tutti i tifosi della Roma. Spalletti sicuramente è un allenatore giusto sotto tutti i punti di vista: conosce bene la piazza, i tifosi gli vogliono bene e inoltre è un tecnico molto preparato. Teoricamente è l'allenatore giusto, speriamo sia così.

Quanto può incidere sulla prestazione della squadra l'assenza della Curva Sud?

Incide tanto perché la Curva Sud è una Curva molto particolare, la migliori in Italia. E' sempre vicina alla squadra e riesce a dargli sempre qualcosa in più, oltre a condizionare molto le avversarie. La curva è fondamentale, soprattutto una curva così affettuosa, carica e forte come quella della Roma.

Il ritorno di Totti può dare una mano alla squadra?

Francesco può dare sempre una mano alla squadra, anche se non gioca per tutto l'arco dei 90 minuti. Sicuramente farà la differenza come ha fatto gli altri anni.

Cosa significa giocare insieme a Francesco Totti?

Quando ha giocato con me era alle prime armi, ed eravamo noi ad aiutarlo, però nel mio secondo anno a Roma è stato molto importante soprattutto quando Fonseca si infortunò. Nonostante la sua giovane età dimostrava già la sua immensa classe e mi ha aiutato a fare molti dei tanti gol che feci in quell'annata.

Gli rinnoveresti il contratto?

Bisognerebbe chiedere a lui se ha voglia di continuare e come sta fisicamente. Io lo rinnoverei se vuole continuare, altrimenti gli farei un contratto per lavorare in società, ma comunque non lo manderei via da Roma.

di Emanuele Venditti