Era sbarcato a Roma come una star, Ashley Cole. Ma dopo un anno in giallorosso il terzino inglese non è più considerato da quelli stessi tifosi che l'avevano accolto festanti a Fiumicino. Walter Sabatini e Rudi Garcia stanno cercando in giro per l'Europa il prossimo titolare della fascia sinistra, nonostante la cessione di Josè Holebas e l'addio di Federico Balzaretti. Da settimane si rincorrono voci di una cessione del terzino britannico, spesso accostato ai ricchi club della MLS. Nel frattempo però il precampionato della Roma è cominciato, e Ashley Cole sembra essere tra i più brillanti della rosa romanista. Non è un caso che l'ex-Chelsea sia stato tra i migliori in campo nel match dell'International Champions Cup contro il Real Madrid, e lo stesso Rudi Garcia, in conferenza stampa, abbia speso belle parole sul suo conto: "Ahsley è un grande campione e mi è piaciuto nel suo ruolo. Abbiamo ritrovato il grande Cole, se mantiene questo livello tornerà grande e sarà una grande cosa per noi". Un attestato di stima significativo che ha il sapore della rivincita, per il terzino britannico.
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Ashley Cole: “In Italia si vive meglio rispetto all’Inghilterra. Non ho rimpianti”
Il terzino inglese ha aggiunto: "Avevo ricevuto diverse offerte dalla Premier League, ma non avevo voglia di restare lì. Così ho pensato che fosse giunto il momento di andar via e sperimentare una cultura diversa"
Intanto, a meno di 24 ore dalla gara contro il Manchester City, Ashley Cole ha parlato del suo passato, presente e futuro al tabloid australiano Herald Sun.
IL PASSATO -"Certamente dopo 15 anni in Inghilterra è stato liberatorio cambiare paese. Ora mi sveglio ogni mattina nuovo, libero come un uccello. So che non troverò sui giornali storie spazzatura su serate in discoteca o cose del genere. Avevo ricevuto diverse offerte dalla Premier League, ma non avevo voglia di restare lì. Così ho pensato che fosse giunto il momento di andar via e sperimentare una cultura diversa. Quando mi capitava di leggere cose spesso false sul mio conto sulle riviste, andare in campo e giocare a pallone era il miglior modo per non pensarci. Giocare a calcio è ciò che amo, quella era la mia via d'uscita. Oggi non leggo più i giornali. Qualche rimpianto? Non direi, sicuramente ci sono cose che non avrei dovuto fare, ma tutto dipende da vari punti di vista. Forse le cose accadono per una ragione. In ogni caso, il passato è alle spalle ormai."
IL PRESENTE -"Ora sto cercando di godermi gli ultimi anni della mia carriera. In Inghilterra sono esagerati, in Italia è tutto più rilassato. Qua vai a cena fuori, ti gusti un bicchiere di vino. Per esempio il fumo è più accettato, mentre in Inghilterra vieni crocifisso per una cosa del genere. Adattarsi alla Serie A com'è stato? In Premier League ci sono più esterni piccoli e rapidi , mentre in Italia sono più difensivi. Certe volte ti ritrovi a marcare anche due avversari imponenti sulla tua fascia. Forse il calcio italiano era un po' troppo fisico per me, e non ero pronto per questo."
IL FUTURO -"Mi piacerebbe fare il talent scout, andare a guardare le partite e scovare un talento. Prima di tutto, molto probabilmente, mi prenderò un anno di pausa per rilassarmi un pò. Sono stato in tantissimi paesi belli e non ho mai avuto la possibilità di visitarli. Mi prenderò del tempo per me, magari andrò a fare sci. Non mi è stato mai permesso di farlo, proprio a livello contrattuale non possiamo sciare, ci è precluso. Nemmeno da bimbo ho sciato, non credo che sarò bravo, ma mi piacerebbe provare"
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