Respiro profondo e via sotto la curva. Per due volte nel giro di una settimana, Agostino Di Bartolomei ha dovuto guardare in faccia un muro fatto di tifosi arrabbiati: anno 1982, prima a Firenze e poi all'Olimpico (avversaria la Juventus), Ago ha provato a mitigare la delusione giallorossa per una corsa scudetto chiusa troppo in anticipo. "State tranquilli, state tranquilli", da capitano a difendere la squadra contro i lanci di frutta e bottigliette, tentando di parlare al cuore alla vigilia di un anno che sarebbe stato ricco di soddisfazioni. "Capisco la rabbia dei tifosi ma questa sconfitta contro la Juventus è frutto dei tanti infortuni e delle numerose assenze. E loro sono più forti, non avevamo scampo", niente fumo negli occhi ma una promessa che verrà mantenuta: "Lavoriamo per fare bene in futuro".