La cosa è nota: già nel 1988 il Milan provò a mettere le mani su Francesco Totti. "Mi è bastato vederlo una volta di persona per capire che aveva talento - ha dichiarato l'ex ds rossonero Ariedo Braida ai microfoni di calciomercato.com - Non era scontato che arrivasse così in alto, ma sicuramente aveva grandi qualità. Gli spiegai che avevamo entusiasmo e un grande progetto. Portai anche una maglia del Milan per fargli dire di sì, era un modo per creare contatto e simpatia. Qualche anno dopo a Kiev con Sheva funzionò. Il primo a voler rimanere però è stato lui. Lo capisco, è legato alle sue origini come lo sono io. Al Milan sicuramente avrebbe vinto qualche coppa in più, gliel'ho detto più volte anche a lui ridendo".
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Addio Totti, Braida: “Da qualche parte vivono solo di numeri e non di sentimenti”
L'ex ds del Milan: "Provai a prenderlo già nel 1988. La passione è il motore del mondo, se la togliamo dal calcio finisce tutto. Francesco si è sentito escluso e frustrato"
Braida tornò alla carica anche qualche anno dopo: "Ci abbiamo riprovato, ma non avrebbe mai lasciato la Roma. La conferenza di addio? Da qualche parte probabilmente vivono solo di numeri e non di sentimenti. Ma la passione è il motore del mondo, se la togliamo dal calcio finisce tutto. Francesco si è sentito escluso e frustrato".
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