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Doumbia un attaccante mobile ed efficace più funzionale al gioco di Garcia

Attraverso un paragone tra i due attaccanti, il nuovo e il vecchio, cerchiamo di capire se la Roma ha davvero acquistato quello che Garcia ha definito: "Un centravanti ancora più forte che aiuti nella seconda parte di stagione"

Piernunzio Pennisi

"Un centravanti ancora più forte di Destro che ci aiuti nella seconda parte di stagione". Con queste parole Rudy Garcia ha sostanzialmente accolto l'acquisto di Seydou Doumbia, di cui qualche minuto più tardi è stata data notizia da Sky Sport e da tutti i principali organi di stampa. Proprio mentre il tecnico francese era impegnato in conferenza stampa, infatti, la Roma e il CSKA si scambiavano i documenti per perfezionare il trasferimento del giocatore. La questione centravanti è sempre stata al centro del dibattito in questa stagione; una parte dell'ambiente non ha mai visto in Mattia Destro l'uomo gol ideale per la squadra giallorossa, ed ha sempre individuato nel rafforzamento di quel ruolo un passaggio cruciale per costruire una Roma più ambiziosa e competitiva. Gli ultimi mesi e le dichiarazioni di oggi hanno dimostrato che anche Garcia era dello stesso avviso.

L'interrogativo che l'ambiente si pone in queste ore è se, nel passaggio dal centravanti ascolano a Doumbia, la Roma abbia realmente fatto un passo avanti, o se invece l'acquisto dell'ivoriano non comporti un cambiamento significativo. (Vota il nostro sondaggio per farci sapere come la pensi).

NUMERI - E' comprensibile che il nome non faccia sognare. Questo possente connazionale di Gervinho non ha il pedigree del top player, avendo trascorso gran parte della sua carriera tra il campionato svizzeroe quello russo, ma non è nemmeno un illustre sconosciuto e vanta dei numeri di tutto rispetto: 149 gol e 58 assist in 239 presenze da professionista, per una media realizzativa di 0,62 reti a partita. A chi ritenesse che i campionati "inferiori" possano gonfiare la statistica, Doumbia ha dimostrato di saper essere prolifico anche sui prestigiosi palcoscenici internazionali: 19volte a segno in27 presenze nelle coppe europee, con 10 volte in 15 partite in Champions League. Sui numeri e sulla media gol, dunque, andiamo bene, ma questo non può bastare a rispondere all'interrogativo che siamo posti, visto che anche Mattia Destro aveva proprio nei numeri il suo punto di forza (45 gol in 118 presenze in Serie A per lui), e che essi non gli sono serviti a cancellare le perplessità di molti.

CARATTERISTICHE - Cerchiamo allora una risposta più esauriente attraverso un'analisi delle caratteristiche dei giocatori e delle loro attitudini in campo. Se Destro poteva essere definito senza problemi come un attaccante d'area di rigore, per Doumbia la questione non è così semplice. L'ivoriano è potente, ma anche molto veloce e mobile, e può quindi svariare sul fronte d'attacco; nel tridente di Garcia, potrebbe occupare tutte e tre le posizioni.

I suoi mezzi tecnici non eccelsi non gli impediscono di controllare bene la palla quando è lanciato in velocità. E' quindi, come Gervinho, un'arma estremamente pericolosa in contropiede. Tuttavia Doumbia sa essere efficace anche in situazioni più statiche; sfruttando la grande mobilità ed un buon tempismo, è in grado sia di attaccare la profondità, sia di farsi trovare pronto negli inservimenti sui cross a centro area.

Nel paragone con Destro, dunque, la Roma si ritrova in casa un attaccante che dovrebbe permettergli di sviluppare meglio il suo gioco. La sensazione che si avvertiva, specialmente negli ultimi tempi, quando scendeva in campo il centravanti ascolano era che la squadra avesse bisogno di un riferimento più mobile per potersi esprimere al meglio e l'arrivo di Doumbia sembra intercettare bene questa esigenza. Un'ultima considerazione la merita l'aspetto mentale: il Destro visto negli ultimi tempi sembrava già lontano da Roma e, soprattutto a partita in corso, non è mai riuscito a fornire un aiuto significativo alla squadra. Doumbia, invece, quest'anno ha segnato 6 gol su 12 subentrando a partita in corso: un ottimo dato visto l'ampio turn over a cui è sottoposto getto l'attacco di Garcia.

TATTICA - In conclusione vanno fatti alcuni ragionamenti di carattere tattico. Il primo parte dell'evidenza che negli ultimi tempi la squadra giallorossa sta modificando il suo modulo di riferimento dal 4-3-3 al 4-2-3-1. In questa evoluzione, che sta avvenendo in maniera quasi naturale, ritrovarsi in casa un attaccante che trova questo modulo estremamente congeniale, provenendo da una squadra che lo adotta, rappresenta sicuramente un bel passo in avanti. Il secondo riguarda la sua possibilità di coesistere con Totti: rispetto a Destro, Doumbia ha una maggiore capacità di accoppiamento, sia per la capacita di svariare su tutto il fonte di attacco e di partire largo se necessario, sia perché al CSKA si è trovato spesso a giocare vicino (davanti o accanto) a Dzagoev, simile, seppur con le debite proporzioni, al numero 10 giallorosso. Imparare a giocare con il capitano sarà semplice e piacevole per il centravanti ivoriano, che - tutti a Roma lo sperano - capirà ben presto quanti assist potrà ricevere facendo i movimenti giusti accanto ad un giocatore dotato di una capacità unica di vedere il gioco.