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Addio De Rossi, la contestazione contro Pallotta arriva anche sui media di Boston

LaPresse

I tifosi della Roma hanno riempito le pagine Facebook della capitale del Massachusetts, incuriosendo anche i giornalisti locali. Interpellato da Boston.com, il presidente giallorosso ha preferito non commentare la vicenda

Redazione

La contestazione contro James Pallotta ha ufficialmente raggiunto anche Boston. Oggi il portale Boston.com ha pubblicato un articolo dal titolo "Ecco perché i tifosi di calcio italiani hanno bombardato le pagine Facebook di Boston". Anche il Boston Globe, il più famoso quotidiano di Boston e uno dei più autorevoli degli Stati Uniti, ha condiviso lo stesso pezzo sul suo sito. I tanti commenti arrivati anche oltreoceano hanno fatto incuriosire i giornalisti statunitensi, intenzionati a capire il perché della "sommossa popolare".

Dopo aver spiegato ai suoi lettori il motivo (ovvero la scelta di non rinnovare il contratto a Daniele De Rossi) e aver fatto un breve profilo dello stesso Pallotta, Boston.com ha intervistato Luca Martano, vicepresidente del Roma Club New York: "Eravamo al nostro top (la semifinale di Champions, ndc), in un anno abbiamo raggiunto il punto più basso. Per noi, soprattutto per noi tifosi romanisti di Roma come me, De Rossi è uno di noi. È un tifoso in campo, che festeggia i gol esattamente come facciamo noi. Questo è un cambiamento che non vogliamo accettare e non accetteremo". Oltre a Martano, anche Peter Gianascol Olson - fondatore del Roma Club di Boston - ha voluto dire la sua: "Credo che il problema di De Rossi sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha fatto perdere la pazienza".

Boston.com ha provato anche a contattare James Pallotta per avere un suo parere su tutta la vicenda, senza però ricevere risposta. Un silenzio quasi assordante, che ha portato i tifosi della Roma a scaricare tutta la loro rabbia sulle pagine Facebook dei media di Boston come Boston.com, The Boston Globe, The Boston Herald, WBZ, e persino quella dei Boston Celtics, senza dimenticare la pagina del ristorante delle sorelle Pallotta, Nebo Cucina & Enoteca. "Sono ancora sorpreso - conclude Martano - Credo che neanche Pallotta se lo aspettasse. Comunque mi concentrerei di più sugli striscioni apparsi in tutto il mondo. Lo abbiamo fatto qui a New York, così come a Londra, in Germania, in Australia. Ieri abbiamo ricevuto un messaggio da un tifoso della Roma in Siria. E soprattutto a Roma. È qualcosa che non credo sia mai successa prima, qualcosa di unico. Spero che Pallotta prenda il tutto in considerazione, ma non ne sono così sicuro".