Ieri, a modo suo, Saud Abdulhamid ha scritto la storia. Infatti è stato il primo calciatore saudita ad esordire con una squadra italiana. Al 71' ha preso il posto di Celik (uscito per un fastidio all'adduttore) dimostrando tanta voglia di mettersi in mostra ma anche tanti limiti tattici e tecnici. Il suo ingresso in campo è stato accolto dall'ovazione degli oltre 60.000 dell'Olimpico che a molti ha ricordato quella che veniva riservata ad Edgar Alvarez, detto anche Alvaretto. Una delle tante meteore passate per la Capitale che viene ricordato solamente per la sua corsa e per il rigore conquistato all'ultimo secondo in un pirotecnico Roma-Cagliari fino 4-3. L’honduregno si è ritirato nel 2019 e ora fa il direttore sportivo. Ma torniamo a Saud. Il suo esordio ha fatto storcere il naso a molti. Sulla destra i giallorossi hanno poche alternative e lui non sembra ancora pronto per giocare in un palcoscenico così importante. Anche Juric e De Rossi ne avevano parlato: "Deve adattarsi al nostro campionato". La sua prima in campo, quindi, è stato un successo solamente sui social. Una sua clip di 50 secondi con le sue 'migliori giocate' contro l'Athletic è stata visualizzata da oltre 800mila persone. Infatti, Abdulhamid trascina milioni di utenti arabi che invadono le varie pagine calcistiche e in particolare quelle della Roma. Il tweet del suo annuncio ha avuto più interazioni di quello di Paulo Dybala. Sugli spalti è inoltre apparsa una maglia della Roma con scritto "Curva Saud" con il numero 12.
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Abdulhamid, l’ovazione ricorda ‘Alvaretto’: ma l’esordio è un successo solo social
Una sua clip di 50 secondi con le sue 'migliori giocate' contro l'Athletic è stata visualizzata da oltre 800mila persone
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