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A Roma con l’effetto-Maicon: da Smalling a Veretout, in quanti vogliono l’Europeo

LaPresse

Il terzino brasiliano nel 2013 riuscì a conquistarsi un posto per il Mondiale di casa grazie alla stagione in giallorosso

Marco Prestisimone

Chi la deve riconquistare dopo averla persa, chi non l’ha mai vissuta davvero e chi invece non può più permettersi di lasciarla. Quando Petrachi parlava di motivazioni a inizio estate sicuramente faceva riferimento anche alla nazionale. Da Smalling a Zappacosta, ma anche Veretout, Mancini e Spinazzola: sono tanti i nuovi acquisti che hanno scelto la Roma per rilanciarsi e per strappare una convocazione per i prossimi Europei. Con lo stesso spirito con cui arrivò Maicon nel 2013 a un anno dal mondiale di casa. E ci riuscì.

ESTERO – Mai come il prossimo anno la città vivrà da vicino l’atmosfera di una competizione così importante, visto che l’Olimpico ne ospiterà alcune partite. Forse anche per questo Roma e la Roma sono diventati il palcoscenico ideale per convincere i propri c.t. Smalling da protagonista con Hodgson è stato scartato da Southgate, scavalcato dalla coppia milionaria di Manchester Stones-Maguire ma anche da Joe Gomez e Micheal Keane. Allo United non avrebbe avuto spazio, con Fonseca sarà titolarissimo e proverà a far cambiare idea all’allenatore inglese. Farà un tentativo disperato anche Nikola Kalinic, che si è lasciato malissimo con il commissario tecnico Dalic: dopo il rifiuto di entrare contro la Nigeria ai Mondiali, la Federazione decise di rimandarlo a casa. Chi deve ancora trovare un posto, nella Roma e in nazionale, è Jordan Veretout: della Francia ha conosciuto solo le selezioni giovanili, ma prima del Mondiale vittorioso di Russia era stato pre-convocato da Deschamps. Un segnale incoraggiante in vista degli Europei.

In Inghilterra aveva perso il posto in nazionale anche Zappacosta: il primo infortunio muscolare ha fatto iniziare male la sua avventura in giallorosso, ma i primi minuti appena arrivato contro il Genoa e l’intenzione di farlo giocare nel derby la dicono lunga sulla fiducia che nutre Fonseca. Lui e Spinazzola dovranno convincere Mancini, che in quel ruolo sta assistendo all’esplosione di Di Lorenzo e nelle ultime partite ha alternato Florenzi e Gianluca Mancini.

AZZURRI – Mentre per il primo la convocazione è praticamente assicurata, l’ex Atalanta dovrà guadagnarsela. Il tecnico lo ritiene uno dei prospetti migliori ma la concorrenza è alta e dovrà fare bene con la Roma per una chiamata. Con Gasperini avrebbe avuto il posto assicurato, ma non ha avuto paura di salire sul treno Roma e di lottare con gli altri compagni di reparto. Nella prima col Genoa è partito in panchina, nel derby ha giocato titolare. E con Smalling al fianco potrà sentirsi più al sicuro di quanto non lo sia stato con Fazio.