"Non è un problema la finale di coppa italia mercoledì prossimo" aveva cominciato Stefano Pioli affrontando un discorso che sarebbe andato a parare sulla richiesta di posticipare il derby. "Anche se- aveva proseguito l'allenatore della Lazio - la Juventus ha qualche vantaggio perché, avendo già vinto il campionato, si può permettere di pensare solamente alla partita, mentre noi abbiamo tanto da chiedere al nostro campionato". Dunque il nocciolo della questione: "Sarebbe corretto spostare il derby per avere le stesse possibilità degli avversari; quando c'è una partita di Champions, o una partita di Europa League a metà settimana si concede sempre un posticipo". Ok, qui stoppiamo un secondo.
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90 ore tra due partite sono troppe? Alla Roma quest’anno è capitato quattro volte
Pioli ha affermato: "Quando c'è una partita di Champions, o una partita di Europa League a metà settimana si concede sempre un posticipo". Quattro partite della Roma di quest'anno lo smentiscono
Tralasciamo la discussione, estremamente interessante ma povera di elementi oggettivi a cui appigliarsi, se sia giusto o meno chiedere le stesse possibilità degli avversari, quando il più che si fa è un onore, oltre che un onere. Chi gioca la Champions League, l'Europa League o la finale di Coppa Italia, si potrebbe dire, è vero che fa più di altri, ma questo "di più" è uno dei sensi profondi della competizione, questo di più è lo scopo che tutti quegli altri vorrebbero raggiungere. Si può pretendere di essere contemporaneamente uguali agli altri, e ottenere i premi di chi si dimostra migliore degli altri? Questa e altre domande lasciamo in sospeso.
Quello su cui però è il caso di intervenire è l'ultima affermazione di Pioli "Quando c'è una partita di Champions, o una partita di Europa League a metà settimana si concede sempre un posticipo". Essa non è vera; parlando della Roma, e ritenendo con ciò di esaminare un caso valido per qualsiasi altra squadra impegnata quest'anno in Europa e nella Coppa di Lega, constatiamo che ben 3 volte Rudi Garcia e i suoi sono scesi in campo alle 15.00 la domenica successiva all'impegno infrasettimanale:
-il 21 settembre (Roma-Cagliari 2-0), dopo aver giocato mercoledì 17 contro il CSKA Mosca;
-il 14 dicembre (Genoa-Roma 0-1), dopo aver giocato mercoledì 10 contro il Manchester City;
-il 22 febbraio (Hellas Verona-Roma 1-1), dopo aver giocato (addirittura!) giovedì 19 contro il Feyenoord;
Il tutto senza richiedere alcuna posticipazione. Se però vogliamo farne una questione di ore di distanza tra una partita e l'altra, risulta che la Roma ha giocato almeno 2 volte nello stesso intervallo che, originariamente, separava Lazio-Juventus da Lazio-Roma (90 ore circa da un fischio d'inizio all'altro), e 2 volte in uno spazio ancora più ridotto. Vediamolo più chiaramente:
LAZIO:
-Tra Lazio-Juventus, mercoledì 20 ore 20.45, e Lazio-Roma, domenica 24 ore 15.00 (data originaria): circa 90 ore.
ROMA:
-Tra Roma-CSKA, 17 settembre ore 20.45, e Roma-Cagliari, 21 settembre ore 15.00: circa 90 ore.
-Tra Roma-Manchester City, 10 dicembre ore 20.45, e Genoa-Roma, 14 dicembre ore 15.00: circa 90 ore.
-Tra Roma-Feyenoord, 19 febbraio ore 19.00, e Hellas Verona-Roma, 22 febbraio ore 15.00: 68 ore.
-Tra Roma-Fiorentina (EL), 19 marzo ore 19.00, e Cesena-Roma, 22 marzo ore 20.45: circa 72 ore.
Vogliamo calcolare la distanza da week-end a week-end, senza considerare l'impegno di metà settimana? Perché potrebbe essere che sia quella la distanza che fa torto alla Lazio. Ebbene tra Sampdoria-Lazio di sabato scorso e il derby di domenica passano circa 186 ore. Alla Roma è capitato una volta sola, ma in tre casi ha giocato in uno spazio più ravvicinato:
-Tra Roma-Empoli, 31 gennaio ore 20.45, e Cagliari-Roma, 8 febbraio ore 15.00 (in mezzo la Roma-Fiorentina di Coppa Italia): 186 ore circa.
-Tra Roma-Chievo, 18 ottobre ore 18.00, e Sampdoria-Roma, 25 ottobre ore 20.45 (in mezzo Roma-Bayern): 171 ore circa.
-Tra Roma-Parma, 15 febbraio ore 15.00, e Hellas Verona-Roma, 22 febbraio ore 15.00 (in mezzo Roma-Feyenoord): 168 ore.
-Tra Roma-Sampdoria, 16 marzo ore 20.45, e Cesena-Roma, 22 marzo ore 20.45 (in mezzo Roma-Fiorentina di Europa League): 144 ore.
Alla fine di questa disamina che cosa constatiamo? Innanzitutto che Pioli non ha detto una cosa vera affermando che si concedono posticipi ogni qual volta una squadra sia impegnata in un turno infrasettimanale. Inoltre scopriamo che i tempi in cui era stata scandita la settimana della Lazio non erano particolarmente penalizzanti, o che per lo meno la Roma si è trovata più volte in una situazione identica se non peggiore. Da ciò ne consegue che dal punto di vista del calendario, non ci sono particolari ragioni per cui la Lazio potesse richiedere la posticipazione.
Questo significa che non ci fossero altre ragioni, ad esempio che il derby "è il derby" e quindi si può considerare "sportivo" creare le condizioni per giocarselo alla pari? Lungi da noi affermarlo. Quello che abbiamo voluto mettere in luce è solo che l'argomento avanzato da Pioli non ha valore, rilevando inoltre che le tempistiche tra le partite rientrano totalmente nella norma. Ci sarebbero poi quelle questioni che prima abbiamo lasciato aperte ma, ripetiamo, per quanto sarebbe interessante discuterle, sembrano destinate a rimanere confinate nel territorio dell'opinione.
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