7Centrocampista
David Pizarro

David Pizarro

  • Nazionalità:Cile
  • Età:44 (11 settembre 1979)
  • Altezza:1.68 m
  • Peso:65kg
  • Piede:Destro
  • Valore di mercato: mln

PROFILO

PIZARRO, LA BIOGRAFIA

David Marcelo Pizarro Cortez – più noto semplicemente come Davi Pizarro - è un ex calciatore cileno che giocava nel ruolo di regista, dopo aver cominciato come trequartista poi reinventato nel nuovo ruolo da Luciano Spalletti. Nato a Valparaiso l’11 settembre del 1979 è sempre rimasto molto legato alla sua terra, tanto da esserci tornato proprio per finire la sua carriera, giocando l’ultima partita con la squadra dell’Universidad de Chile e dove è rimasto anche nonostante le difficoltà politiche affrontate dal suo paese. Anche se torna spesso in Italia, ancora adesso, a Roma in particolare, a cui è rimasto molto legato e dove ha tenuto la casa di proprietà acquistata proprio durante il suo periodo in giallorosso. Torna spesso anche per completare il suo percorso di studi per raggiungere il massimo livello di formazione per un allenatore di calcio (allenatore Uefa pro), dopo aver conseguito tutti i gradi precedenti.   

Caratteristiche tecniche

Piccolo di statura, alto 168 cm, era soprannominato ‘el Pek’ (da pequeno, cioè, piccolo in spagnolo), ma era comunque un giocatore difficile da affrontare nei contrasti, ben piazzato a terra e dotato di una buona struttura fisica, oltre ad un’ottima tecnica che gli permetteva di difendere il pallone dagli attacchi avversari.  Aveva una grande visione di gioco, motivo per cui Spalletti lo ha arretrato davanti alla difesa - o come ha raccontato lo stesso Pizarro ‘lo ha fatto perché mi diceva che da trequartista in Italia avrei fatto la fame’ – aveva un ottimo controllo di palla, essendo dotato di buona tecnica, anche se qualche allenatore lo accusava di essere troppo lento per il gioco moderno. Gli piaceva aspettare gli avversari e dribblarli e tra le sue peculiarità c’erano i calci piazzati. Era un buon tiratore di punizioni, angoli e rigori.

Palmares

Sono diversi i trofei collezionati dal centrocampista cileno. A cominciare dalla nazionale con cui ha vinto una Coppa America nel 2014/2015 e un campionato del Cile con la sua ultima squadra da professionista con cui ha chiuso la carriera, nel 2017. Una premier League con il Manchester United nel 2012. Uno scudetto con l’Inter nel 2005/2006; con i nerazzurri ha vinto anche una coppa Italia (nel 05/06) e una supercoppa di lega nello stesso anno. Poi due coppe Italia con la Roma (06/07 e 07/08).

LA CARRIERA

La carriera di David Pizarro è cominciata in Cile, nella squadra della sua Valparaiso il Santiago Wanderers dove ha fatto tutta la trafila nelle giovanili per poi arrivare in prima squadra nel 1997 a 18 anni. È rimasto in Cile fino al 1999, precisamente a settembre quando ha deciso di trasferirsi in Italia, all’Udinese, ed era alla sua prima stagione in bianconero. Ha esordito nella gara contro il Venezia partendo dalla panchina, l’allenatore era Sottil. Gli inizi non sono stati dei migliori, Pizarro non si è integrato subito nel campionato italiano, alla fine della prima stagione ha collezionato solo 5 presenze e nessun gol. La seconda stagione non è cominciata meglio, e alla fine sono state 4 le partite giocate in serie A, una in coppa Italia. Il fantasista non riusciva proprio ad entrare nel meccanismo del campionato italiano, anche per la distanza dal suo paese a cui è tutt’ora legatissimo e così ha deciso di tornare in patria. Durante il suo contratto con l’Udinese infatti ha deciso di rientrare a casa ed ha giocato parte della stagione con l’Universidad de Chile. Il cartellino era di proprietà del club friulano, così al termine della stagione Pizarro è tornato in Italia e questa volta per rimanerci e per mostrare le sue vere potenzialità. Nell’anno 2001/02 ha trovato la sua dimensione tanto da arrivare a 31 partite in campionato e 4 in coppa Italia e con tre gol all’attivo, il primo è arrivato proprio ad inizio campionato contro il Perugia valso la vittoria della sua squadra. La consacrazione definitiva in maglia bianconera, c’è stata nelle stagioni successive, con l’ingaggio, da parte della società, di Luciano Spalletti alla guida dei friulani. Ed è stato proprio il tecnico toscano a credere in lui come regista arretrato davanti alla difesa. Alla fine, la sua avventura con l’Udinese si è chiusa dopo 5 stagioni, 143 presenze e 16 gol e 23 assist vincenti. A mettere gli occhi sul cileno è stata l’Inter che lo ha acquistato per 12 milioni di euro nell’estate del 2005 e ci è rimasto per un anno durante il quale ha giocato 24 partite e segnato tre reti. Con la maglia dei nerazzurri ha conquistato una coppa Italia e una supercoppa italiana sul campo, oltre allo scudetto assegnato al secondo posto dopo le penalizzazioni comminate alla Juventus per Calciopoli

La sua avventura all’Inter è durata solo una stagione, nel 2006 è passato alla Roma di Luciano Spalletti. L’allenatore toscano non ha mai smesso di stimare il cileno e lo ha chiesto alla società, come rinforzo in giallorosso. Inizialmente il club capitolino ne ha acquistato la metà del cartellino, per 6 milioni e mezzo di euro. Il riscatto definitivo è avvenuto alla fine della stagione successiva per altri 5 milioni e 750 mila euro. Pizarro alla Roma ha offerto un rendimento ad alti livelli e anche il legame del giocatore con l’ambiente è stato importante, tanto che il giocatore, dopo la fine della carriera, più volte ha dichiarato di essere rimasto molto legato alla capitale. Il primo gol in giallorosso è arrivato contro il Siena nel settembre del 2006. Con la maglia della Roma ha vinto una coppa Italia in finale proprio contro l’Inter, ha raggiunto i quarti di finale di Europa League – cosa che non avveniva da diversi anni – e ha vinto una supercoppa italiana ancora contro l’Inter. Quelli erano gli anni in cui la squadra di Spalletti giocava un calcio spumeggiante, divertiva e vinceva (sono stati gli anni del record di 11 vittorie consecutive), ma trovava davanti a sé, soprattutto per la corsa al titolo di campione d’Italia, sempre un’Inter fortissima. Alla fine, gli anni in giallorosso sono stati 6, dal 2006 al 2012. Pizarro è rimasto anche dopo l’addio – il primo – di Luciano Spalletti. Con la squadra capitolina ha giocato 207 partite e segnato 15 gol, oltre a 50 assist vincenti. Dopo la Roma, Pizarro ha lasciato la serie A nel gennaio del 2012 per passare in prestito al Manchester City allenato da Roberto Mancini. Sei mesi in Inghilterra, per il cileno, giusto il tempo di vincere la Premier, giocare 7 partite e segnare una rete, in Europa League, contro il Porto. Dopo il suo ritorno dall’Inghilterra, il fantasista, ha rescisso il contratto con la Roma – che sarebbe scaduto un anno dopo, il 30 giugno del 2013 – e si è trasferito alla Fiorentina. Con la Viola ha siglato un accordo di due anni a meno di un milione di euro a stagione (750 mila euro), per poi firmare un altro anno di rinnovo dopo la scadenza del primo accordo siglato con i toscani. Alla fine con la Fiorentina sono state 109 le partite giocate e 4 i gol segnati. Con i toscani ha chiuso la sua carriera in Italia, dopo 16 anni di permanenza, con le sole parentesi di pochi mesi vissute prima in Cile, poi in Inghilterra. Per chiudere la carriera, Pizarro ha scelto di tornare a casa sua. Nel luglio del 2015, svincolato da ogni altro impegno, ha firmato un contratto con i Santiago Wanderers con cui però è riuscito a giocare solo 9 volte per diversi infortuni riportati durante la stagione. L’avventura con il club cileno non è delle migliori, forse a causa dei problemi fisici, fatto sta che dopo aver firmato ulteriori 6 mesi di accordo, è stato liberato senza preavviso dalla stessa società di Santiago. Pizarro così ha cominciato a pensare di smettere, dopo aver tastato il terreno di nuovo in Italia. A sorpresa poi gli è arrivata la chiamata dal suo vecchio club in cui aveva militato mentre era sotto contratto con l’Udinese: l’Universidad de Chile e con cui ha vinto il campionato del suo paese. Dopo essere tornato a casa ha deciso, a 39 anni, di smettere con il calcio giocato. Ha annunciato il suo ritiro quando era ancora sotto contratto con il club con cui è diventato campione del Cile, era il novembre del 2018. 

Statistiche

La carriera di David Pizarro si è chiusa dopo 593 partite giocate in totale, 48 gol segnati e 97 assist. Gran parte della sua attività, il cileno, l’ha vissuta in serie A dove ha collezionato 381 presenze e 28 reti. Sono state invece 47 le gare giocate in Coppa Italia e 6 i gol; tre le gare di supercoppa italiana. Per quanto riguarda le competizioni europee, in Champions, invece, ha giocato 33 volte e segnato 3 reti; due le presenze nelle qualificazioni di Champions, mentre in Europa League sono state 27 le presenze di Pizarro. 

Nazionale

L’avventura in nazionale di David Pizarro è divisa sostanzialmente in due periodi diversi. Il primo è andato dal 1999 al 2005, quando ha dato l’addio alla maglia della sua selezione dopo la mancata qualificazione ai mondiali del 2006. In quel periodo ha deciso che voleva dedicare tutta la sua attenzione alla sua squadra di club, la Roma. I viaggi intercontinentali per rispondere alle chiamate non gli permettevano di rendere al meglio al ritorno nella capitale, questo ha dichiarato più volte dopo l’addio alla nazionale. Le difficoltà nel recuperare la condizione lo avevano convinto ad abbandonare la squadra del Cile, anche se la sua famiglia – e soprattutto la sorella scomparsa nel 2012 – gli avevano chiesto di non rinunciare per avere la possibilità di vederlo tornare a casa di tanto in tanto. Poi nel 2013 è arrivata una nuova chiamata da parte della nazionale del suo paese e lui ha risposto presente. Dopo 8 anni, Pizarro è tornato ad indossare la maglia della sua selezione per giocare le gare di qualificazione ai mondiali del 2014. Il calciatore è tornato in tempo in nazionale per vincere la coppa America nel 2015. 

Dopo l’addio al calcio, ha deciso di studiare per arrivare a diventare allenatore. Ha seguito il corso da allenatore a Coverciano ed ha conseguito, a partire dal 2021, tutte le qualifiche utili per poter allenare in serie A e serie B. Si è fermato ad un passo dal prendere il patentino come allenatore Uefa Pro. 

Redazione