Dall'emergenza all'imbarazzo della scelta. Per poi tornare quasi sicuramente punto e a capo. È la strana parabola della difesa della Roma, che con Mourinho ha vissuto mesi di estrema difficoltà considerando la lungodegenza di Smalling, sparito da settembre, e quella già preventivata di Kumbulla, i vari infortuni e le squalifiche, poi la partenza di Ndicka per la Coppa d'Africa. Una difesa martoriata, che con l'arrivo di Daniele De Rossi e del mercato è tornata magicamente affollata. L'ingaggio di Huijsen (e Angeliño), il rientro provvidenziale di Smalling, poi quello di Ndicka con tanto di passaggio alla difesa a quattro che ha 'spalmato' meglio le risorse. Ora addirittura DDR ha cinque centrali per due maglie, al netto del recupero dell'inglese. Ma tra poco più di tre mesi la situazione del reparto potrebbe seriamente tornare quella pre-De Rossi. Il primo a salutare per contratto sarà Dean Huijsen, arrivato in prestito secco dalla Juventus che ha tutta l'intenzione di puntarci. Per inserirlo in pianta stabile nella rosa del prossimo anno, oppure cederlo al migliore offerente con una valutazione minima di 25 milioni. Gasperini vuole lui come contropartita nella trattativa Koopmeiners, le chance di rivederlo in giallorosso di nuovo in prestito sono prossime allo zero.
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Roma, missione difesa: da Huijsen a Smalling, sarà un reparto da ricostruire
Llorente in bilico, Smalling verso la cessione: alla Roma serviranno almeno altri due difensori
Insieme a lui rientrerà alla base anche Diego Llorente dopo il secondo prestito secco consecutivo dal Leeds, che si sta giocando la promozione in Premier League e ha ottime possibilità di centrarla. Lo spagnolo ha ben impressionato nei mesi a Trigoria, è stato utilissimo ma in questo momento è una riserva. E non è così semplice che la Roma spenda 5 milioni di euro - questa la cifra pattuita con gli inglesi - per un quasi 31enne che non è titolare. Nonostante la voglia del giocatore di restare e l'integrazione perfetta nello spogliatoio. Magari con un grosso sconto, ma il Leeds - con cui Llorente ha altri due anni di contratto - di certo non ha problemi economici o necessità di cedere. E poi c'è Chris Smalling, con i quasi sei mesi out più i vari acciacchi, che la Roma punta a cedere. Nella stagione dei 35 anni e con ancora un anno di contratto, per i giallorossi è l'ultimissima chance per incassare qualche spiccio dal suo cartellino. Nei mesi scorsi a Trigoria hanno rifiutato le offerte arabe, le stesse che ora la società non vede l'ora di ricevere. I continui infortuni, tra cui quello in corso che lo tiene fuori dall'inizio del mese, hanno però allontanato tutte le pretendenti, Inter e Arabia comprese al momento. L'interesse comune, in ogni caso, è quello di separarsi in estate e questi ultimi mesi serviranno a entrambi per rilanciarlo sul mercato.
Fuori tre, ne rimangono quindi due. Gianluca Mancini ed Evan Ndicka, tra l'altro due dei pochi calciatori potenzialmente monetizzabili a buone cifre per la Roma. Aspetto da tenere in considerazione nella malaugurata ipotesi che la squadra di De Rossi resti fuori dalla Champions League. Tradotto, difesa a tre o a quattro, DDR o altri, il nuovo ds con ogni probabilità si ritroverà a dover rifare quasi l'intero reparto. Rientrerà Kumbulla, che sta cercando di ritrovare minuti e confidenza dopo il grave infortunio al ginocchio ma non sta giocando al Sassuolo, che rischia di retrocedere. Anche lui potrebbe essere ceduto nuovamente, puntarci comunque sarebbe un rischio. E allora alla Roma serviranno almeno altri due difensori centrali in caso di difesa a quattro, altrimenti bisognerà prenderne tre. Più, ovviamente, un altro portiere. Anche per questo i soldi della Champions League diventano sempre più vitali a Trigoria.
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