Riscatto, è questa la parola del 2016 per Stephan El Shaarawy. Quello personale, ottenuto con 6 gol in 13 partite e il ritorno in azzurro, e quello economico che la Roma potrà esercitare a fine stagione col Milan per farne un giocatore giallorosso a tutti gli effetti.
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Roma, El Shaarawy: il riscatto non è scontato
Il Faraone è in una fase calante e la società sta riflettendo sull'opportunità di spendere 13 milioni per assicurarsi il suo cartellino. Sabatini chiede lo sconto - o una dilazione - all'amico Galliani, altrimenti investirà quei soldi in altri...
FARAONE IN FLESSIONE Potrà, ma non dovrà, visto che si tratta di un diritto. E nel diritto, fissato a 13 milioni, entra anche la possibilità che non venga esercitato. Ci sta visto il bilancio in passivo, l’occhio dell’Uefa per il Fair Play finanziario e l’improvviso calo del Faraone dopo la conquista di un posto agli Europei e il gol nel derby. L’ultima prodezza di uno sprint iniziale da sogno. Poi le prestazioni grigie con Bologna, Torino e Napoli con in mezzo la panchina di Bergamo. Un poker di gare che potrebbe aver cambiato le carte in tavola.
NON E' INDISPENSABILE La Roma vuole tenerlo anche in virtù del boom marketing sulle maglie vendute col nome di El Shaarawy (tra le prime tre più vendute dell’intera rosa), ma non sembra intenzionata a puntare una buona parte del budget su un giocatore che somiglia molto a Florenzi, Salah, Perotti e ai rientranti Iturbe e Ricci. E che già in passato ha dimostrato di avere dei bruschi cali dopo inizi da sogno. E’ successo al Milan nelle due annate dopo il boom della prima stagione, è accaduto recentemente al Monaco dove era partito bene nel precampionato per poi eclissarsi e concludere l’avventura con 0 gol in Ligue One.
A CACCIA DI UNO SCONTO Per questo Sabatini cerca lo sconto o almeno una dilazione di pagamento con l’amico Galliani. Altrimenti potrebbe clamorosamente saltare l’affare e quei 13 milioni essere utilizzati in ruoli chiave scoperti (terzino destro o punta centrale ad esempio). L’attaccante dal canto suo a Milanello non vorrebbe tornare e potrebbe mettere pressione ai rossoneri, ma molto dipenderà dal prossimo allenatore del Milan. Insomma per ora il futuro del Faraone è ancora avvolto nel mistero della Sfinge.
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