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TESTA A TESTA Roma-Empoli: Gervinho-Tonelli, Pjanic-Paredes, Maccarone-Manolas

All’Olimpico si affronteranno le compagini di Garcia e Giampaolo. I giallorossi si affidano alla rapidità di Gervinho, curiosità per il duello a centrocampo tra Pjanic e l’ex Paredes, mentre Manolas dovrà prendersi cura dell’esperto...

Redazione

La Roma affronta l’Empoli in casa in un match che la squadra di Garcia deve assolutamente vincere per continuare l’inseguimento alle prime posizioni e sfruttare il momento no della Juventus in campionato che ha sperperato punti in un inizio di stagione senza precedenti per i bianconeri. L’Empoli è una realtà che dovrà lottare per raggiungere l’obiettivo della salvezza ma vorrà vendere cara la pelle contro una delle squadre in corsa per il titolo, sarebbe fondamentale per loro portare a casa punti preziosi in ottica salvezza in uno stadio ostico come l’Olimpico in veste giallorossa. Sia Garcia che Giampaolo si trovano ad avere una rosa fortemente condizionata dagli infortuni in ruoli e giocatori chiave. Le soluzioni tattiche, però, per entrambi non mancano e ci sono tutti gli ingredienti per assistere ad una partita vera. L’allenatore romanista parte con dubbi di modulo, dovrà decidere tra un 4-4-2 ed un più classico e rodato 4-3-3, mentre il tecnico empolese partirà con l’oliatissimo 4-3-1-2 ereditato dalla passata gestione Sarri.

GERVINHO-TONELLI: L’attacco romanista è decimato, Dzeko dovrebbe partire dalla panchina mentre Totti è ancora indisponibile. Il tecnico francese si trova sguarnito di prime punte e si riaffiderà al tandem Gervinho-Salah che garantisce estro e velocità e che potrà contare sul probabile supporto del jolly Florenzi in grado di fornire spinta ed equilibrio. In particolare l’ivoriano, dopo un inizio di campionato che lo vedeva fuori dai piani societari e più lontano dal cuore dei tifosi, nelle ultime partite è esploso dimostrando che può tornare il giocatore determinante che è stato nella sua prima stagione giallorossa. Dovrebbe essere proprio lui a ricoprire il ruolo di falso 9 con cui la Roma sopperirà alle pesanti assenze del reparto avanzato, si attendono allora i suoi dribbling ubriacanti e le improvvise accelerazioni che sono in grado di spaccare le difese avversarie. La coppia centrale che si prepara ad accoglierlo dovrebbe essere composta da Tonelli e Costa che garantiscono un buona solidità difensiva e un’ottima capacità di anticipo sui palloni che provengono dalla linea di metà campo. Se le palle aeree sono senz’altro la loro specialità e la via del cross potrebbe essere sbarrata all’undici giallorosso, è la velocità nei ribaltamenti di fronte che può costituire un’arma per metterli in seria difficoltà, il continuo scambio di posizione dell’attacco “leggero” romanista potrebbe far perdere i riferimenti in marcatura ed aprire spazi in una difesa che seppur non impenetrabile è solida e ben messa in campo, anche grazie al supporto dei terzini Laurini e Mario Rui pronti a spingere ma sempre attenti in fase di ripiegamento.

PJANIC-PAREDES: Può sembrare un luogo comune trito e ritrito ma le partite, spesso, si vincono a centrocampo, ed è proprio quello il reparto dove la Roma dovrà far sentire il peso del maggior tasso tecnico per prendere le redini del gioco e fare sua la partita. Il faro dovrà essere Pjanic, senz’altro il centrocampista più talentuoso tra i giallorossi e l’unico in grado di inventare la giocata anche in situazioni di calcio da fermo, soprattutto in assenza del Capitano. Dal bosniaco si attende una prova di personalità, di qualità ma anche di sostanza e di lotta in mezzo al campo dove non potrà essere delegato al solo Nainggolan il compito di pressare e asfissiare i portatori di palla dell’Empoli che, nonostante le importanti assenze, ha giocatori in grado di far circolare il pallone e trovare verticalizzazioni improvvise per innescare il movimento delle punte. Le chiavi del centrocampo azzurro dovrebbero essere affidate ad un ex con il dente avvelenato come Leandro Paredes. Il centrocampista argentino, che agirà come mezz’ala, ha avuto un ottimo inizio di stagione e sta mostrando quelle qualità che Sabatini ha visto in lui quando decise di portarlo a Roma prima di mandarlo a farsi le ossa in toscana. Adesso l’ex Boca ha maggiori responsabilità e la fiducia dell’ambiente e bisognerà fare molta attenzione al suo tiro da fuori area che è già andato a segno durante il campionato in corso.

MACCARONE-MANOLAS: La difesa romanista deve stare attenta. L’attacco empolese, seppur privo di un riferimento fondamentale come quello di Saponara, è rapido e veloce. Il tandem composto dal veterano Maccarone e dal giovane Pucciarelli è molto affiatato, si muove moltissimo lasciando pochi riferimenti ai marcatori avversari e aprendo spazi per gli inserimenti dei centrocampisti e del trequartista. In particolare Big Mac, che all’Empoli ha trovato una seconda giovinezza, porterà sulle spalle il peso delle manovre offensive degli azzurri abbinando al senso del gol anche la capacità di trovare i compagni smarcati. Sarà ancor più importante allora l’apporto difensivo del greco Manolas che fa della velocità un’arma con cui riesce a mascherare spesso anche qualche sbavatura di troppo del reparto arretrato. I terzini giallorossi presumibilmente spingeranno molto sull’acceleratore per appoggiare le manovre offensive ed i centrali dovranno essere bravi nel restare alti, cercare l’anticipo senza farsi sorprendere dal movimento dinamico delle punte empolesi. Ci vorrà senz’altro un ottimo filtro dal centrocampo durante la fase difensiva ma anche molta propositività in fase di appoggio date le difficoltà palesate spesso dai centrali giallorossi proprio nel frangente dell’impostazione del gioco dalle retrovie. La probabile accoppiata con Rüdiger al centro della difesa garantisce tanta reattività e forza fisica ma può andare in affanno se pressata con ordine ed intensità. Uno dei temi della partita saranno sicuramente i calci piazzati, soprattutto i corner, sui quali, nonostante la perdita in estate dello specialista Valdifiori, Tonelli spesso sa essere letale. Ci si attende, infine, la conferma di quanto di buono ha mostrato il francesino Digne chiamato all’ennesima partita fatta di proiezioni offensive e ripiegamenti, la sua capacità di sdoppiarsi nelle due fasi può essere un ingrediente importante per la fluidità della manovra romanista.

Giuliano Masciangioli