Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:
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‘RADIO PENSIERI’, MELLI: “Spalletti vergognoso con la stampa”. PIACENTINI: “Si gioca a pallone anche senza di lui”
Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane
Max Leggeri (Centro Suono Sport – 101,5): “La Roma è più forte del Lione e questo aumenta il rimpianto. Su 180 minuti è stata superiore per tre tempi. Ma sei fuori. E questo al tifoso ambizioso fa male. E l’obiettivo della vittoria finale in Europa League era alla nostra portata. L’applauso immediato di ieri sera è stato giusto, ma oggi si deve analizzare con serenità e la giusta arrabbiatura quello che non è andato, altrimenti non si cresce. Spalletti ha rotto il c…, quando cerca alibi andando a pensare a puntare il dito contro la stampa. Pensasse a chiedere rinforzi di un certo tipo alla dirigenza. Io sto dalla sua parte come allenatore ma a livello umano Spalletti è una persona fragile che subisce la pressione. Pallotta si deve vergognare. Non ti presenti da sette mesi in questa città e per un piccolo stato febbrile non ti presenti ad una gara così importante? E’ stata la prova di un assoluto distacco totale. Pallotta non è il mio presidente e credo che in molti la pensano come me”.
Giuseppe Giannini (Centro Suono Sport – 101,5): “C’è tanta rabbia, tanta amarezza ma tutto va analizzato con calma e testa. Una squadra che fa due gol in trasferta e non riesce a portare via la vittoria, denota i propri limiti che poi ti penalizzano. E’ difficile dire che la Roma è superiore al Lione, perché quando i loro attaccanti prendevano palla mettevano sempre in apprensione la nostra difesa. La squadra ha interpretato molto bene il proprio compito, poi la traversa e il gol subìto hanno cambiato le carte in tavola. Poi il vantaggio e i cambi stavano creando i presupposti per il terzo gol, ma ieri sera non si può dire niente contro i giocatori. L’eliminazione viene per colpa dell’andata. L’unica cosa che non ho visto ieri in campo, tranne che in De Rossi e Nainggolan, quel pizzico di ‘cattiveria, l’aspetto malandrino. Queste partite non le vinci solo sul piano tecnico".
Gianluca Piacentini (Teleradiostereo – 92.7): “La Juventus ha un calendario non facilissimo, perciò se la Roma vuole recuperare qualche punto deve farlo ora che giocherà una volta a settimana. Penso che Pallotta spiegherà i programmi fino al prossimo anno: spero che almeno fra di loro riescano a mettere un punto a questa situazione. Se Spalletti non sarà d’accordo dovrà dirlo in modo tale che la Roma non rimarrà impreparata se dovrà cambiare qualcosa. A mio avviso se la rosa di questa squadra la prendesse un altro allenatore arriverebbe comunque seconda: si può giocare a pallone anche senza Spalletti. Inoltre il nostro mister già la prima volta non si è lasciato bene con la stampa. A Trigoria c’è sempre la sensazione che quando si scrivano critiche è perché si vuole fare il male di qualcuno; per me non è così, ci sono delle mele marce come in tutti gli ambienti, ma si è alzata troppo la pressione intorno a questo ambiente. Sta diventando stucchevole ascoltare sempre le stesse cose”.
Roberto Pruzzo (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Psicologicamente lo sforzo è stato notevole però dal punto di vista fisico credo che domenica la Roma potrà già rifarsi in campionato. Il fatto che già si rigiochi dopo tre giorni è una fortuna. Ora la squadra deve mantenere l’adrenalina almeno fino al 4 aprile”.
Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “La stagione della Roma è già guastata. Sono sei anni che con questa gestione americana non si vince niente. Contro la Lazio non sarà facile e anche in campionato c’è da difendere un secondo posto che, malgrado il calendario in discesa, vede un Napoli che preme. Il comportamento di Spalletti con la stampa è vergognoso e rovinoso e quello nei confronti dei giornalisti sembra una presa in giro. Io non so cosa gli dica la testa a Spalletti… La Roma non è così come sembra a tanti o troppi, per colpa dell’amore e della passione. Questo bisogna ammetterlo”.
Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “La Roma aveva poche possibilità ieri di ribaltare il turno. Ha compromesso tutto all’andata e ieri si sapeva che non sarebbe stato facile. Ieri sera ha dominato l’avversario ma è uscita. Ora è inutile caricare le attese anche nel derby di ritorno, perché anche lì ha compromesso un po’ tutto all’andata. Spalletti? Caratterialmente è sempre stato così, un allenatore bravissimo che dietro ogni critica vede la congiura”.
Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “L’atteggiamento di Spalletti nei confronti della stampa denota una carenza di comunicazione da parte della società. Il teatrino che ieri ha fatto da Bonan è ridicolo per lui stesso. Se non va alla Juve è anche per questo. Ha delle manie di persecuzione, non si rende conto di quello che dice. Rischia di mettere in pericolo l’incolumità di qualche giornalista. A Spalletti fa comodo mettersi dalla parte della vittima. La Roma è una società inesistente che permette ad un allenatore di fare il dirigente”.
Guido D’Ubaldo (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Quando parla di note Spalletti si riferisce ai richiami che ha avuto dall’Ordine dei giornalisti. L’sms al quale fa riferimento è una conversazione privata tra un giornalista e il presidente e non può prendersela con tutta la stampa romana. L’atteggiamento di Spalletti è quello di una persona che ha fatto già la sua scelta di andare via, di un professionista che in questo ambiente non ci si trova. La Roma deve adesso cercare di rimettere poche speranze per il derby di ritorno e concentrarsi a difendere il secondo posto in campionato, obiettivo vitale per questa società e le sue strategie”.
Bruno Vesica (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Peggio di Spalletti è l’atteggiamento di Pallotta che viene a Roma e non va allo stadio, mentre oggi è pronto per andare in Campidoglio. E’ l’atteggiamento di una società inesistente. Paradossalmente l’eliminazione dall'Europa darà più forza in campionato, ma il crocevia della stagione è il derby in Coppa Italia. L’eliminazione renderebbe fallimentare anche il secondo posto”.
Marco Valerio Rossomando (Teleradiostereo – 92.7): “Questa mattina in sostanza Pallotta ha visto le modifiche del progetto, tra cui la riduzione delle torri, e si è ritenuto soddisfatto. Tra poco ci sarà l’incontro in Regione con Zingaretti, speriamo si possano accelerare i tempi. Al momento però sembra molto complicato mettere tutti i tasselli a posto entro il 5 aprile. L’importante è aver ricevuto l’ok del Comune, cambia poco un mese in più o meno. E’ curioso che si sia un ribaltata la questione: il Movimento 5 Stelle da rivale è diventato quasi un alleato, viceversa la Regione, che inizialmente sembrava dalla parte della Roma, sta invece rallentando il processo. Questo perché deve tutelare i propri interessi e spiegarli a Pallotta, ma sono dei tasselli che si possono aggiustare tranquillamente".
Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattina – 104.5): “Grande prestazione della Roma ma tutta basata sul cuore, tutta disperazione, non c’era niente di squadra. Spalletti sta sull’orlo di una crisi di nervi. Forse è già andato oltre. E, per me, deve lasciare. Il Lione ha giocato meglio della Roma”.
Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattina – 104.5): “La Roma ha fatto uno sforzo per fare tre gol, le occasioni le ha avute, ma è stata una partita confusa, con poca lucidità. Poi la squadra è calata ed è stato bravo Alisson a tenere a galla la squadra. Pesa molto il secondo tempo di Lione. Ma non parlerei di disfatta della Roma”.
Nando Orsi (Radio Radio Mattina – 104.5): “Quando giochi con il cuore sei poco lucido, ed è questo che è successo ieri alla Roma. In 180 minuti il Lione ha meritato di passare. Anche ieri i francesi sono stati sempre in partita. Dispiace che la Roma sia uscita, ma i francesi nelle due partite hanno meritato, hanno giocato meglio e con più intelligenza sfruttando le mancanze della Roma come sulle palle inattive”.
Mario Mattioli (Radio Radio Mattina – 104.5): “Roma deludente nel risultato. In certi momenti la squadra ha fatto l’assalto ai francesi, ma purtroppo in certi appuntamenti i giallorossi mancano. Mi viene da pensare anche all’eliminazione contro il Porto. Serviva un uomo d’ordine ieri sera a centrocampo. La Roma esce ancora una volta davanti ad una squadra che non ha dimostrato di essere superiore. Totti è entrato troppo tardi. In sette minuti ha offerto tre palle d’oro per i compagni”.
Dario Bersani (Teleradiostereo – 92.7): “Ieri la Roma ci ha creduto molto, sennò dopo il primo gol del Lione la squadra si sarebbe sfaldata, ed invece, dopo un minuto, è arrivata la rete del pareggio. Di Bruno Peres non vorrei parlare perché sarebbe come sparare sulla croce rossa e dovrebbe solo ringraziare qualcuno se sta giocando così tanti minuti, quindi non si sarebbe dovuto permettere di uscire dal campo senza salutare Spalletti. Speriamo di arrivare presto alla sosta per far mente locale sugli obiettivi rimasti e per riposare un po'. Ieri Salah e Dzeko, stranamente, non si sono trovati. El Shaarawy è stato uno dei migliori, peccato perché gli è mancato il gol. La Roma, forse, ha alcuni calciatori in odore di addio".
Augusto Ciardi (Teleradiostereo – 92.7): “Bruno Peres non doveva permettersi di non salutare Spalletti all'uscita del campo perché dovrebbe solamente ringraziarlo per tutte le partite che gli sta facendo giocare. Secondo me la sua partita è stata da 4 in pagella. Contro Sassuolo ed Empoli devono arrivare 6 punti, senza scuse. L'atteggiamento dei calciatori del Lione, con cadute accentuate e perdite di tempo, sarà anche lo stesso che utilizzeranno i calciatori della Lazio nel derby, quindi i giallorossi devono abituarsi. Totti non può giocare tanto ormai, non ha più la condizione fisica, giustamente, a causa della legge della natura: ha 40 anni. L'unica pecca di Spalletti è che non riesce a farsi scivolare addosso le cattiverie da parte di alcuni giornalisti: dovrebbe ignorarle ed andare avanti e non rispondere ed accettare la sfida. Ieri Dzeko ha giocato molto male, da 4 in pagella".
Gabriele Ziantoni (Teleradiostereo – 92.7): “C'è grossa amarezza perché siamo passati dall'apice di Inter-Roma alla mancata rimonta di ieri. Questa squadra e società non ha blasone. I giallorossi hanno solamente sbagliato il secondo tempo di Lione. Bisogna sottolineare la forza di una squadra che ci ha provato fino alla fine. La Roma sono 30 anni che non riesce in una rimonta, c'è un problema alla base di mentalità e di blasone. Dei giallorossi non gliene importa niente a nessuno, dai calciatori alla società: interessa solo a noi tifosi. Ieri è arrivata la prima delusione della stagione perché l'Europa League era uno degli obiettivi principali dei giallorossi. Non è normale che siamo già al 17 marzo e non sappiamo se Spalletti resterà anche l'anno prossimo o no: bisogna già programmare la prossima stagione".
Ubaldo Righetti (Teleradiostereo – 92.7): “C'è amarezza e delusione. Non so se meritavamo di passare. Ora bisogna guardare avanti perché domenica si gioca contro il Sassuolo e va difeso il secondo posto. Bisogna analizzare la partita di ieri per avere dei giovamenti nel futuro prossimo. Il Lione ieri si è giocato la qualificazione con ragazzi giovanissimi: hanno dimostrato grande personalità perché la Roma aveva più esperienza. I giallorossi hanno avuto tantissime occasioni sprecate purtroppo, ad esempio il doppio tiro di Strootman parato da Lopes".
Alessandro Austini (Teleradiostereo – 92.7): “Oggi sarà una giornata amara perché la partita poteva finire in modo differente, ieri è mancato solo un gol e fa abbastanza male. Ieri l'Olimpico quasi piano era molto bello. Ieri sera c'è stata troppa frenesia in campo, ma sarebbe stato strano il contrario. E' mancata la qualità della giocata soprattutto nei momenti cruciali. La Roma ha ancora moltissimo da dare. Percepisco che in società l'ennesimo momento di cambiamento, partendo dall'allenatore e finendo con il direttore sportivo”.
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