Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:
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‘RADIO PENSIERI’, PUGLIESE: “Ieri Dzeko mi ha sorpreso, non è da lui questo atteggiamento”
Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane
Andrea Pugliese (Teleradiostereo 92.7): "Dzeko-Spalletti? Il tecnico decide le sostituzioni. Ma è stato più intelligente toglierlo e preservarlo oppure sarebbe stato meglio lasciarlo in campo e, se avesse segnato, averlo più carico nel derby? Mi ha sorpreso Dzeko, perché è un giocatore per bene e non ha mai mostrato questi atteggiamenti. Forse c'è altro... Il bosniaco ha avuto occasioni per segnare prima delle sostituzioni, però non ci è riuscito..."
Federico Nisii (Teleradiostereo 92.7): "Iago Falque sarebbe stato un buon rincalzo per la Roma in questa stagione, sarebbe servito per i tanti impegni di questa stagione. Alcune squadra interessate a Bruno Peres? Se offrono più di dieci milioni di euro forse la società potrebbe anche decidere di andare via. Emerson non avrebbe senso sacrificarlo, è un tesoro: giovane, in miglioramento e che è costato poco. A giugno mi aspetto in attacco due cessioni e tre acquisti. Molto dipenderà anche dalla decisione di Totti. Non ci dobbiamo fissare che Monchi prenderà giocatori dal Siviglia o che sono passati da lui".
Angelo Di Livio (Teleradiostereo 92.7): "Schick è proprio un bel giocatore, lo vedrei perfetto accanto a Dzeko. È diventato forte fisicamente ed ha ampi margini di miglioramento: chi lo acquista fa un affarone".
Gianluca Piacentini (Teleradiostereo 92.7): “Quattro punti di vantaggio sul Napoli possono bastare per arrivare secondi. La Roma può permettersi di fare 5 punti tra Lazio, Juventus e Milan, credo sia un risultato alla portata di questa squadra. La prossima giornata sarà cruciale, con il derby e la sfida tra Inter e Napoli”.
Adriano Serafini (Teleradiostereo 92.7): “Salah? L’ho rivisto più vivo, più pronto a saltare l’uomo: sta ritrovando brillantezza. Ho visto la gamba in Nainggolan, meglio anche Strootman. Caso Dzeko-Spalletti? Non credo sia così problematico. Dzeko che si comporta così è quasi di buon auspicio per me, non la vedo una cosa così tragica. Il derby? Mi sembra che la Roma stia un pochino meglio, questo mi fa ben sperare. Loro sono in salute, ma la Roma resta più forte della Lazio. L’unica cosa che non mi convince al 100% sono i cali di tensione difensivi. Nelle ultime 2 settimane Spalletti ha cambiato strategia, sta dando dei segnali diversi rispetto a prima. Se decidesse di rimanere alla Roma nonostante le dichiarazioni fatte a più riprese, credo che questo sarebbe comunque il primo passo verso la costruzione della Roma del futuro. Sarebbe tutto perdonabile, gli errori sono fisiologici. Il rapporto tra le cose fatte bene e quelle sbagliate per me è 90 a 10”.
Riccardo ‘Galopeira’ Angelini (Teleradiostereo 92.7): “Ho avuto l’impressione di rivedere qualche giocatore con una gamba diversa. La gambe di Salah e di Nainggolan, ad esempio, girano di nuovo. La Roma non ha blindato nulla, il secondo posto è un po’ più alla portata ma non è chiuso nulla. Immagino che ci sia un regolamento interno che preveda una multa per Dzeko, la Roma facesse quello che ritiene più giusto fare. Continuerò ad esultare per ogni suo gol, ma i miei sentimenti per il giocatore sono finiti ieri sera. Nessuno può anteporre i propri interessi a quelli della Roma. Non è niente di sconvolgente, però a me preme la Roma, non la classifica dei cannonieri. Il leone fallo con i difensori, non con l’allenatore. Prima di Dzeko, Totti e De Rossi viene la Roma. Poi dopo viene tutto il resto”.
Gabriele Ziantoni (Teleradiostereo 92.7): “Dzeko-Spalletti? Esistono diversi piani di lettura di questa situazione. L’allenatore ha il sacrosanto diritto di fare tutte le scelte che vuole, se vuole sostituire Dzeko, il bosniaco non deve protestare. In più ha ragione Spalletti quando dice che non servono 5 palloni per un fare un gol, se sei così affamato lo fai prima. Poi c’è un altro piano di lettura, quello che ruota attorno alla reazione di Dzeko. Perché Dzeko reagisce così? Perché vuole battere il suo record personale e perché non gliene frega niente della Roma? O perché Spalletti gli ha rotto le palle più volte nel corso della stagione? O perché c’è una vacanza di potere sulla panchina della Roma e quindi i giocatori si sentono legittimati a polemizzare con il tecnico perché sanno che a luglio non ci sarà più lui?”.
Franco Melli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Spalletti probabilmente si è innervosito per le occasioni sprecate da Dzeko. La spiegazione del tecnico è patetica, allora doveva togliere anche Nainggolan. Spalletti sta prendendo in giro un po' tutti, soprattutto quando para di stagione strepitosa. Io da Monchi non mi aspetto niente, non sono i direttori sportivi a vincere i trofei, sono i giocatori e le società con le scelte”.
Roberto Renga (Radio Radio Mattino – 104,5): “Io capisco Dzeko, ma non doveva farlo in pubblico. L’allenatore può scegliere, ha il diritto, ma mi incuriosisce la frase del centravanti quando gli dice “Fai ancora il furbo”. A cosa si riferisce? Io dico al fatto che Spalletti con le frasi ‘Se non vinco vado via’ ha scaricato la responsabilità sui giocatori e adesso che vede che la Juve e l'Inter non lo chiamano, ha fatto retromarcia. I numeri in questa stagione non contano. Spalletti doveva indovinare sei partite e le ha steccate. Monchi è un Sabatini spagnolo”.
Furio Focolari (Radio Radio Mattino – 104,5): "In giro non vedo meglio di Spalletti a livello tecnico, ma come comunicatore ha fatto più danni di Carlo in Francia. In campionato ha fatto l suo, ma nelle Coppe è stato fallimentare. Monchi è un grande acquisto, prenderà giocatori di livello. La Roma, però, non può aspettare, serve che vinca subito. E' questa la sfida difficile per il Ds spagnolo".
Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Io credo che quella di Spalletti sia una strategia perché ogni volta crea un caso, se la va a cercare, o con le frasi o con le scelte. Io non avrei sostituito Dzeko. Ho la sensazione che tra Spalletti e la Roma si possa riallacciare un rapporto che non si è mai rotto. Anche non vincendo un titolo lui potrebbe restare. Il secondo posto salva la stagione. La Roma deve tenere El Shaarawy, perché come alternativa è ottimo”.
Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Non ci vedo un caso nell’episodio Dzeko-Spalletti, perché è normale che un centravanti che non ha segnato è nervoso e risponde, ma poi in vista del derby e degli altri due impegni la scelta del tecnico c’è tutta. Ricordiamoci che quest’anno ad inizio campionato Spalletti è quello che ha difeso Dzeko contro tutti, e ci ha creduto più di altri. Il secondo posto è il minimo dei risultati che la Roma poteva ottenere, ma non salva la stagione. È positivo solo dal punto di vista economico”.
Sandro Sabatini (Radio Radio Mattino – 104,5): “C’ da evidenziare il rapporto tra giocatore e allenatore nel caso Dzeko-Spalletti, perché vuol dire che uno non capisce l’altro. Secondo me hanno ragione tutti e due anche se, visto che la partita era diventata un’amichevole del giovedì, un quarto d’ora in più glielo poteva far fare. Spalletti nell’ultimo mese, sta facendo più l’egoista che l’altruista nei confronti della Roma con il caso del rinnovo. La stagione della Roma è da 6,5. Monchi avrà bisogno di un allenatore italiano, perché per uno straniero è difficile fare bene in Italia il primo anno”.
Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino – 104,5): “La stagione della Roma, vista dalla parte delle Coppe, è da 4 ma guardando il campionato è da 8. La media è 6,5. Diventa positiva la stagione perché il campionato pesa di più”.
Augusto Ciardi (Teleradiostereo 92.7): “Ieri sono arrivate due notizie che aspettavamo: la Roma che manda in Serie B il Pescara facendo il suo dovere e l’arrivo di Monchi, nuovo direttore sportivo. Dzeko? Per me ha sbagliato Spalletti perché io lo avrei tolto 10’ prima se non a inizio secondo tempo. Ci può stare la voglia di segnare, però ragionando da squadra non ti comporti così. Umanamente si può capire, ma il calciatore dovrebbe comportarsi in modo diverso, non puoi mai permetterti di trattare così l’allenatore. Non so se è tutta una somma del rapporto tra il bosniaco e Spalletti. Non credo sia un caso che possa spaccare la Roma. Spalletti ha ribadito quel minimo di apertura già intravisto nella conferenza. Chiamatela retromarcia o come volete, ma da un paio di settimane vedo uno Spalletti che non ha affatto chiuso alla Roma. Monchi? In bocca al lupo. È un grandissimo dirigente, ma non va divinizzato”.
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