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‘RADIO PENSIERI’, SAVELLI: “Spalletti è nel pallone. Questa squadra ha disimparato a difendersi”

Redazione

GIANCARLO DOTTO:“L’intervista a Ilary non la capisco sotto nessun punto di vista. Ora mi aspetto una reazione di Totti: deve parlare pubblicamente. Questo silenzio non fa bene alla Roma. E anche la società non può lasciare Spalletti da solo. E’ un’intervista altamente irresponsabile, Ilary parla con una leggerezza inaudita, mescolando la Roma con i personaggi malinconici della sua trasmissione. Ormai la Roma è una fogna dove chiunque scarica il peggio di sé. Totti come nome ormai è un virus che ha pervaso la testa di tanti. Sul suo nome si è creato una specie di clan che racchiude la città intera, un’idolatria pesante. Tanti allenatori sono stati bruciati nel falò di questa grande faida”.

”.

PIERO TORRI:Credo che questa intervista a Ilary Blasi sia stata studiata più dall’ufficio stampa del programma di Canale 5 per fare da traino alla trasmissione. E’ stata inopportuna anche nei tempi. Vorrei chiedere ad Ilary Blasi come si sarebbe sentita lei se Francesco avesse definito un ‘piccolo uomo’ Berlusconi. Lei sapeva benissimo quello che diceva, non è sciocca. Credo che queste parole abbiano creato un danno alla Roma, a Spalletti e a Pallotta”.

FEDERICO NISII:Arrivare terzi in campionato ti rovina la stagione. Spero che la Roma possa ancora costruire un qualcosa di buono in campionato. Serve ritrovare la dignità, il gioco, i movimenti in campo, ovvero tutto ciò che l’anno scorso Spalletti è riuscito a fare in pochi mesi. Oggi il tecnico toscano sta per diventare, o è già diventato, il Garcia 2.0”.

ALESSANDRO AUSTINI:"Capacità diabolica della Roma di ripercorrere negli anni questa parabola sempre identica a se stessa, in cui cambiano i personaggi a tutti i livelli, dai presidente ai giocatori, e siamo sempre alle solite. Solo quando si tocca il fondo si riesce a risalire la china ma comunque lo si fa per quasi un intero campionato, che poi non serve a nulla e non si rimane a tenere quel livello di serietà. Serietà, ciò che manca a Trigoria. Errori della squadra evidenti e anche di Spalletti: Nainggolan, l'idolo di tanti romanisti, che si è guadagnato questo amore della gente con stagioni splendide, ha sempre rappresentato il calciatore bionico. In campo non ha mai accusato fatiche per ciò che accade fuori dal campo, non è l'esempio di professionalità, lo ammette lui stesso. Ma l'impressione è che inizia a pagare ciò che fa fuori dal campo. La Roma sarà obbligata a valutare un'offerta superiore ai 40 milioni per il Ninja, mi auguro di essere smentito già dalla prossima partita"

UBALDO RIGHETTI: "Quando ho vinto lo scudetto con la Roma c'era una società, uomini che lavoravano per la squadra giorno e notte. Ma quella fu un'annata speciale. La natura giallorossa è malata. Ci si sente grandi, si pensa di avere il potenziale, giochi bene ma ti perdi in un bicchier d'acqua. Il famoso Roma-Lecce non fu una partita unica, ma è una partita che si ripete praticamente ogni anno, perché questa è la storia della Roma. Una squadra che non ha anima"

RICCARDO 'GALOPEIRA' ANGELINI:"Dietro ad ogni grande uomo c'è sempre una grande donna, ma non sono tutte Evita Peron. La Roma si spaccherà un po' di più e il Grande Fratello farà più visualizzazioni. I calciatori sono fortunati che non hanno la tifoseria che vuole riscontri, tra un Daspo e l'altro non ci sta più la gente allo stadio che va lì a protestare come dovrebbero essere fatto adesso. Serve qualcuno che gira gli spogliatoi! Contro il Torino c'erano da una parte undici giocatori pronti a lottare e dall'altra undici giocatori che pensavano al loro compitino da svolgere, senza sacrificarsi per gli altri".

GABRIELE ZIANTONI:"Mancanza d'intelligenza nei giocatori e nella dirigenza. Spalletti è un tecnico eccezionale, ma i giocatori sono tecnicamente stupidi. Bruno Peres e Salah su tutti. L'egoismo di fondo è la base dei problemi, chi ha bisogno del rinnovo, chi ha il problema a casa, chi ha fastidi muscolari. Alla Roma chi ci pensa?"

AUGUSTO CIARDI:"Spalletti sta convincendo se stesso e la sua squadra che le dichiarazioni di quest'estate erano errate: "Questa è la squadra più forte che abbia mai allenato". I cambi non sono giusti, la panchina è corta e gli interpreti rimangono gli stessi. I dirigenti saranno sempre loro, il presidente è sempre lui e l'allenatore non si può cambiare. Sembra che stiamo al 26 aprile, non al 26 settembre. I giocatori della Roma non si rendono conto di quello che stanno vivendo, continuiamo a vedere che non badano al concreto. Penso a Salah, a Florenzi o ai dribbling sconclusionati di Bruno Peres o di El Shaarawy. Manolas appena lo toccano sta un quarto d'ora a terra quando la Roma sta sotto, il problema è di tutti"

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