rubriche

‘RADIO PENSIERI’, DOTTO: “Iturbe si è perso, rischia di essere un danno incalcolabile per la Roma”

Redazione

PAOLO FRANCI:Secondo me Pjanic non vale 40 milioni, deve lavorare sulla continuità. Per me ora ne vale 20-25. Devi considerare l’investimento diviso il numero di partite in cui risulta decisivo. Però se cedi ogni anno i pezzi importanti o i giovani di pregio, non costruisci mai nulla. Tutti vorrebbero avere Mansour come proprietario, ma non è così. L’importante è essere onesti e che la società sia chiara su ciò che può fare, non tollero una squadra che si può permettere 10 ma parla e ostenta come potesse permettersi molto di più”.

ALESSANDRO CRISTOFORI:Quello che farà Totti ce lo può dire solamente lui, che ne sappiamo di cosa può andar bene al Capitano? Magari a 40 anni non vuole entrare in campo 10 minuti contro il Frosinone. Bisogna star zitti per rispetto di uno come lui

UGO TRANI:Ora hai il vantaggio di avere un allenatore fresco che conosce bene la situazione, sa tutto. Hai visto cosa ha detto? ‘Io leggo tutto’. La scenata a Manolas e Ruediger? Lui urlava anche quando ha infilato 11 vittorie consecutive, è il suo stile di comunicazione, non è teatralità. Il calo fisico durante la partita? Io non so se da 45’/60’ si riesce ad arrivare almeno a 80’ quest’anno, rifare la preparazione adesso è impossibile. Sabatini adesso mi sembra meno prefetto di Trigoria, dice la sua ma è più contenuto. La gestione di Totti è ancora più complicata di quella di Del Piero, lui se ne andò con lo scudetto e questo fa tutta la differenza del mondo”.

ALESSANDRO ANGELONI:Io credo che il contratto di Totti debba essere una cosa condivisa. Se lo vuole solo lui è inutile farlo, non ha senso, è svilente. Se invece lo vuole anche la società, allora si fa e deve essere una cosa automatica. Se deve essere una forzatura non serve a nessuno e non sarebbe giusto nemmeno per Francesco. Non ho la sensazione che sia una cosa condivisa, ho l’impressione che alla società non interessi proseguire il rapporto con Totti”.

ALESSANDRO VOCALELLI:Negli ultimi anni ho visto un eccesso di voglia di stupire nella Roma, di essere diversi, di essere ‘fichi’. Il calcio è molto più semplice, è fatto di idee e di intuzioni, nelle capacità di capire le cose giuste. La Roma se la gioca al 50% con l’Inter per il terzo posto. Totti è stato sempre vissuto da qualcuno come un ingombro, quest’anno ha smentito di non essere assolutamente tale. Spero che Totti venga ancora vissuto come un giocatore che nell’ultima partita ha messo Pjanic davanti al portiere. Io lo avrei visto in campo anche con il Sassuolo negli ultimi 20’. Io a Totti non ci rinuncio a cuor leggere: 20’ suoi sono come 90’ di altri. Sullo stadio della Roma comincio ad avere dei dubbi. Perotti ha i colpi e le capacità di leggere la partita come un grande giocatore”.

MAURIZIO CATALANI:Io a Totti dico ‘Francesco, a fine anno chiudi’. È stato il più grande calciatore della storia della Roma, insieme a Rivera uno dei più grandi del calcio italiano. Non si può far fare il funerale dalle persone sbagliate. Francesco merita di meglio. Appena arrivati gli americani sembravano avere come mission quella di levarlo di torno. La figura di Totti è ingombrante per questa società, ma a lui dico di ritirarsi a fine stagione per evitare umiliazioni che non merita”.

MASSIMO CECCHINI:Se Totti dovesse subodorare che nella prossima stagione verrà trattato al pari di Tumminello o di Di Livio junior, forse potrebbe cambiare idea. Spalletti ha anche un altro problema, quello di ritrovare Dzeko. Quante persone può andare a ricercare nello stesso momento? Oltre a Totti deve anche gestire il tramonto di Keita e Maicon. Ma, per il rispetto che si deve a un calciatore come Totti, qualcuno della società si deve assumersi l’onore e l’onere di dirgli “Ci interessa che rinnovi” o “Non ci interessa che rinnovi”. Se gli verrà rinnovato il contratto non credo che sarà un atto di filantropia”.

LUCA VALDISERRI:Totti, Keita e Maicon non credo faranno parte del progetto della Roma del prossimo anno. I giovani fanno parte di un progetto ampio, dove devono starci i giocatori con un po’ di esperienza. In questo momento credo ci sia un grande punto interrogativo anche su Dzeko in vista del prossimo anno, non credo resterà a Roma se non sta bene qui, lui è venuto qua per essere titolare, per fare panchina restava a Manchester. È un giocatore ancora calcisticamente giovane, tra Bundesliga e Premier League una 20ina di squadre lo prenderebbero. Il prossimo potrebbe essere l’anno di Nura, più pronto di Sadiq. Paredes tornerà. Perotti? Ma vi ricordate cosa si diceva di Iago Falque dopo le prime 3-4 partite? Oggi è il 18esimo della rosa. Se Perotti diventa il punto di riferimento della Roma, vuol dire che ti sei ridimensionato".

MASSIMILIANO MAGNI:Juventus-Napoli? Tanta malinconia per una sfida da cui siamo tagliati fuori. Noi saremo lì a vederci Carpi-Roma, con i bookmaker che ci danno favoriti per il terzo posto. Mi ha sorpreso la naturalezza con cui Perotti si è inserito nella Roma”.

CHIARA ZUCCHELLI:Oggettivamente, un po’ per il calendario, un po’ per i nuovi acquisti, un po’ per il crollo delle altre in corsa, la strada per il terzo posto sembra in discesa. Pensare a Roma-Real Madrid con soli 50mila spettatori non è decisamente il top, anche se ora come ora sarebbe un grande successo. Io su Gerson sono molto dura, il modo in cui si è presentato non mi è piaciuto assolutamente. Credo che sarà molto difficile gestirlo. Alisson andrà visto in un campionato completamente diverso. Anche per Dzeko è arrivato il momento che si dia un po’ una svegliata. Adesso sembra che senza Paredes non si possa più giocare a calcio”.

Potresti esserti perso