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‘RADIO PENSIERI’, BALZANI: “Spalletti? Soffre di nuovo di sindrome di accerchiamento”

Redazione

 

CARLO ZAMPA:Il Napoli dovrebbe suicidarsi per arrivare terzo in questo momento. Ieri ho visto un salto triplo indietro, la Roma è stata una squadra irriconoscibile. Hanno giocato male tutti. Quello che c’è stato dopo è di una tristezza allucinante. Mi auguro che Spalletti non perda la serenità e la sua lucidità, così come invece l’ha evidentemente persa ieri”.

PATRICK VOM BRUCK:Forse Dzeko è la più grossa bufala degli ultimi 20 anni”.

UGO TRANI:"La Roma teoricamente può ancora conquistare il secondo posto, dato che mancano cinque turni, ma ti sei molto complicato la vita. Totti? Sono mesi che ne parliamo, non c’è nulla di nuovo. Trani oggi non deve dire nient’altro riguardo il capitano giallorosso, sono cose che hanno stancato. Lo stile Roma? Fino ad ora non si è visto, probabilmente lo vedremo dal prossimo anno. Rudiger terzino e Florenzi centrocampista era la miglior soluzione possibile in quel momento. L'errore è stato inserire El Shaarawy spostando Florenzi di nuovo terzio. Lì poteva prende l'imbarcata. L'anno prossimo bisogna prendere un terzino e un centrale quantomeno di riserva. Per un'altra partita Szczesny non mi sembra esente da colpe, l'area piccola non è casa sua. Rispetto al centrocampo dei palleggiatori dove avevi Pjanic, Keita e Perotti, ieri la Roma non aveva nè Pjanic nè Keita. Un centrocampo troppo muscolare non è riuscito a gestire il vantaggio e la rimonta. Spalletti ha criticato alcuni giocatori senza farne i nomi, perchè probabilmente questi rientrano nel mercato estivo. La società mi aveva sconsigliato di scrivere nel pezzo di oggi della riunione tra la dirigenza e Spalletti per parlare della questione Totti, ma io naturalmente l'ho messo"". 

ALESSANDRO ANGELONI:“Qui ormai non è più un discorso sul rinnovo di Totti, ma di un rapporto ormai finito tra l’allenatore e il suo calciatore. La storia adesso deve finire perché c’è un motivo. Ragionando anche sul fatto che si può superare questo momento di attrito senza che Totti finisca fuori squadra, a fine stagione si faranno le dovute valutazioni. Se ci sarà Spalletti il prossimo anno, non ci potrà essere Totti. Ieri Spalletti ha perso un’occasione per fare una cosa buona, evidentemente non c’è la volontà di migliorare la soluzione. Io sono rimasto molto sorpreso dalle sue dichiarazioni, su un giocatore che ha segnato e ha regalato l’assist per il possibile 4 a 3”

MAURIZIO CATALANI:“E’ già un anno che parlo di Totti, quello di ieri non è altro che l’ennesima frase di un ennesimo libro che ho già descritto. Ieri a tratti mi è sembrato di vedere la Roma di Garcia, e questo mi ha ferito. Garcia è arrivato a Roma, ha fatto dieci vittorie consecutive mettendo la chiesa al centro del villaggio; Spalletti ha fatto anche lui delle vittorie e ora ha preso qualche stop. Può essere che Spalletti stia vivendo una storia simil Garcia? I termini sono diversi, ma il risultato è uguale. Ieri ho visto la difesa come contro il Bate Borisov. Ho visto un portiere che non esce mai, un Manolas e Rüdiger che se no conoscessi direi che non potrebbero giocare neanche in Lega Pro. Dzeko? Diventa pericoloso per se stesso e per tutta la squadra. Ma se tutti gli attaccanti diventano un problema, vuol dire che il vero errore è di chi gestisce questa società: un avvocatino romano che parla solo quando gli viene detto dal presidente, da un direttore sportivo dimissionario che continua a fare il mercato con la calcolatrice, un presidente lontano che sembra un padroncino che fa e disfa senza una regola”.

MASSIMO CECCHINI: “Roma era l’ambiente ideale in cui lavorare”, diceva Spalletti. Ora invece ha cambiato idea? La Roma fa un’annata buona e una no, probabilmente perché si sprecano troppe energie mentali in una sola stagione. Qui è impossibile vincere per cinque anni consecutivi. Io ho l’impressione che ormai ad ogni conferenza stampa ci sia sempre di più un irrigidimento”.

LUCA VALDISERRI:“Il tempo non ha logorato Totti, ha logorato Spalletti su questo botta e risposta. Non si è mai visto un allenatore che sminuisce le imprese di un suo giocatore. È una situazione surreale che non doveva capitare in un club minimamente organizzato e di grandi prospettive. Fernando Torres qualche giorno fa ha parlato di Totti, dicendo che vorrebbe fare la stessa carriera che il capitano giallorosso ha fatto con la sua squadra. Tutti parlano della storia d’amore tra Totti e la Roma, qui invece la stanno separando. Mi ha fatto paura Spalletti quando ha dichiarato in conferenza stampa di non avere sentimenti. Non si fa il bene della Roma così, sarà difficile gestire questo finale di stagione. Quando il clima è questo non è per niente semplice”.

ALESSANDRO MAGNI:“Ieri la Roma compromette pesantemente la possibilità di arrivare seconda con una prestazione disastrosa. La Roma ieri non ha giocato male, è stata un disastro. Le prestazioni precedenti lasciavano presagire questo tracollo. Contro un’Atalanta decimata non dovevano servire anche i gol di Dzeko, né Spalletti ha sbagliato tantissimo la prestazione. La squadra è crollata sul piano della personalità e della mentalità, come succede da 40 anni. Questo perché è da 40 anni che non c’è una società e si affida la società a un solo uomo che sostituisce la struttura. L’uomo prima o poi crolla e tira giù tutto. Negli ultimi 40 la Roma una sola volta è riuscita a vincere, prendendo grandi giocatori e un allenatore carismatico come Capello. Poi però resta il nulla o quasi. Adesso si ricommette lo stesso errore, Spalletti si sta ricoprendo di troppi ruoli, come Sabatini prima di lui. Questa non società ha permesso che l’iceberg Totti andasse alla deriva e ci si schiantasse Spalletti. Dopo le parole del tecnico su Totti sono rimasto sconcertato, a bocca aperta. È anche vero che lui è andato a parlare alle televisioni dopo la lite, è un essere umano anche lui e sarà stato stressato. L’ha fatta fuori dal vaso, certo, ma il problema parte tutto dalla società”

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