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rassegna stampa

Un cigno chiama l’altro: “Dzeko mi ricorda più van Basten di Batigol”

Il centravanti della Roma torna a Torino, dove nel 2016 fece male. Di Francesco: "Per come calcia e si muove sembra quasi l’olandese"

Redazione

Edin Dzeko al Grande Torino la scorsa stagione sbagliò un po’ tutto e forse anche qualcosa in più. Tanto che a fine gara Spalletti fece capire che la partita dopo sarebbero cambiate tante cose. La partita dopo, però, Dzeko giocò ancora. Segnando contro l’Inter il primo dei due gol con cui i giallorossi vinsero, ricorda Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport". Oggi Dzeko torna proprio lì, sul campo che poteva decretare la sua "fine" e che invece ha segnato la sua rinascita. Da quel momento in poi il centravanti bosniaco ha iniziato a segnare a raffica e a prendersi la Roma.

Il gol segnato al Chelsea, il primo dei due, ha aperto nell’immaginario di molti un paragone illustre, quello con Gabriel Omar Batistuta, l’attaccante argentino protagonista del terzo scudetto romanista. "Ma sono due giocatori differenti – dice Eusebio Di FrancescoBati viveva dentro l’area ed era più potente, da trenta metri era anche capace di spaccarti la porta. E poi di testa era fortissimo, colpiva la palla sempre molto forte. Edin invece ha più qualità tecnica, sa anche mandare i compagni in gol, Bati era più bravo a farli. Credo che Dzeko ora abbia unito le due cose e le stia portando bene avanti, anche se la cosa che ho gradito di più della sua partita di Londra è la predisposizione a giocare con la squadra, ad aggredire come voglio".

Per Di Francesco il paragone vero è con qualcun altro: "Se devo paragonare Dzeko a qualcuno per caratteristiche tecniche allora dico van Basten. Per come calcia, destro e sinistro. E per come si muove. Con le dovute proporzioni, mi ricorda proprio lui. E mi auguro che possa diventare vincente come lui. Lo dico per me e per la Roma". Del resto, van Basten era il cigno di Utrecht, Dzeko è quello di Sarajevo.