In Serie A ci sono nove proprietari nordamericani: otto statunitensi e un canadese, scrive Marco Iaria su La Gazzetta dello Sport. In questi anni il campionato italiano è stato tra i terreni di caccia preferiti, per un paio di ragioni. Bassi prezzi ed enorme margine di crescita. In Serie A, come detto, sono nove: Atalanta, Bologna, Fiorentina, Genoa, Inter, Milan, Parma, Roma e Venezia. In Premier League i club di proprietà nordamericana sono addirittura dieci: Arsenal, Aston Villa, Bournemouth, Chelsea, Crystal Palace, Fulham, Ipswich, Manchester United, Liverpool ed Everton, la cui acquisizione da parte di Friedkin deve solo ricevere l’ok formale. Gli imprenditori Usa si sono ritrovati in pancia un’enorme massa di liquidità, le attenzioni di molti si sono rivolte verso il calcio. Con due carte da giocare: il potere di spesa e le connessioni con media e intrattenimento. Non a caso, tutti quelli che sono arrivati in Italia hanno in testa la conversione del club in media company, con annesso lo sviluppo infrastrutturale. Finora, per quanto riguarda gli stadi, non è andata affatto bene. E può darsi che, a furia di sbattere contro il muro di gomma eretto da burocrazia e politica, gli zii d’America si stufino e comincino la ritirata.
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Proprietà USA. Prezzi bassi, margini di crescita e stadi: ecco perché la A piace
In questi anni il campionato italiano è stato tra i terreni di caccia preferiti
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