JamesPallotta da Boston ha lanciato missili pure verso la Milano che si è portata via il suo direttore sportivo e il suo allenatore. Prime parole su Spalletti: "Io lo amavo, però la stampa lo ha fatto impazzire – ha raccontato Pallotta –. Lui pensava spesso ai media, voleva solo litigare con loro. Io andavo nel suo ufficio e dicevo 'Luciano come va oggi?', poi uscivo. E lui andava da qualcuno a chiedere 'cosa pensi che significhi?'". Come scrive Davide Stoppini su "La Gazzetta dello Sport", per chi un po’ conosce le cose di Trigoria, ma pure per chi s’è fidato di qualche ricostruzione, non c’è nulla di nuovo nelle parole di Pallotta.
rassegna stampa
Pallotta punge Sabatini “Faceva troppi scambi”. E Walter: “È confuso”
Il boss della Roma critica anche Spalletti: "Lo presi grazie ad amici. Ma voleva solo litigare coi giornalisti"
Poi toccaa Walter. Il gioco delle plusvalenze, per quanto possa dire Pallotta, non erano certo figlie delle voglie di Sabatini, ma delle indicazioni ricevute dalla proprietà. Ecco perché Pallotta appare un po’ ingeneroso quando dice: "Avevo perso molta fiducia in Sabatini dopo i primi due anni. Non solo il tipo di giocatori che stavamo comprando, ma un po’ di cose. I primi due anni sono stati ottimi, ma avremmo dovuto costruire su quelli e invece lui continuava semplicemente a fare scambi". Botta e risposta, Sabatini non s’è fatto pregare e all’Ansa ha rilasciato queste dichiarazioni: "Ho sempre ammirato la genialità del presidente della Roma, puntualmente riconfermatasi quando ha deciso di accettare le mie dimissioni a settembre e non a maggio quando le avevo presentate. Nonostante la sfiducia che Pallotta oggi lamenta ho quindi dovuto e voluto completare la campagna acquisti che per sua fortuna ha portato la mia squadra ad ottenere 87 punti in campionato e a garantire 120 milioni di introiti al 30 giugno, permettendogli di passare un’estate esaltante come si evince dai giudizi espressi su cose e persone. Auspico che la Roma possa in futuro ribadire classifica e introiti con i calciatori individuati ed acquisiti dalla nuova gestione permettendo a Pallotta di continuare ad inebriarsi dell’idea di se stesso e della sua presidenza". Poi in serata il d.s. dell’Inter ha aggiunto: "Nessuno vuole riconoscenza, ma equità sì. Meglio lasciare perdere Pallotta, le sue sono parole inutili, buttate lì, in stato confusionale e non richieste da nessuno".
© RIPRODUZIONE RISERVATA