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La Gazzetta dello Sport

Le mosse di Juric, pressing e fisicità: così la Roma prova a cambiare passo

Le mosse di Juric, pressing e fisicità: così la Roma prova a cambiare passo - immagine 1
Contro l'Inter Cristante e Koné devono togliere spazi e iniziativa a Mkhitaryan e Barella. Hermoso serve per contrastare Thuram
Redazione

Un mese di Roma. Proprio oggi, quando qualcuno pensava che non ci sarebbe neanche arrivato ad un traguardo così piccolo ma neanche tanto vicino come si poteva invece immaginare, scrive Alessio D'Urso su La Gazzetta dello Sport. Ed invece Ivan Juric è ancora lì e, a meno di clamorosi colpi di scena, ci resterà almeno fino al termine della stagione. A Trigoria ci è arrivato lo scorso 18 settembre e proprio mentre festeggia il primo mese in giallorosso, il tecnico croato studia le mosse (e contromosse) per fare scacco matto all'Inter. Non sarà facile, è chiaro, sia per il valore dell'avversario (il top in Italia) sia per l'atmosfera che ci sarà allo stadio Olimpico (con la contestazione della Curva Sud, che resterà fuori per i primi 15 minuti della partita). Ma Juric ha delle idee su cui lavorare per portare a casa il risultato. Che poi lo aiuterebbe anche a migliorare i conti nel suo rapporto personale con l'Inter e Simone Inzaghi, due suoi piccoli grandi tabù. La prima mossa a cui sta pensando l'allenatore giallorosso è quella di togliere fiato e idee agli incursori nerazzurri, che dovrebbero essere Mkhitaryan e Barella (se il centrocampista sardo non dovesse farcela, dentro allora l'ex di turno, Frattesi). Su di loro Juric sta pensando ad una marcatura uomo a uomo, anche più di quanto già fa di solito in quella zona del campo li. E gli uomini preposti dovrebbero essere Cristante e Koné, scelti un po' per prestanza fisica e doti atletiche e un po' per intelligenza tattica e qualità nell'anticipo. Serve gente che abbia corsa e fisico, che sappia dare battaglia e legga adeguatamente le linee di passaggio. E che sia anche brava nelle marcature preventive. Insomma, bisogna aggredire dal basso le due mezzali per evitare che prendano palla e lavorino palloni pericolosi. E lo stesso sarà fatto sul regista, Calhanoglu, su cui dovrebbe andare ad incidere Lorenzo Pellegrini, che si presta sicuramente di più di Dybala. A meno che Juric alla fine non decida di mettersi 3-5-2, rinforzando il centrocampo e decidendo di pareggiare i conti in mezzo anche dal punto di vista numerico.