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Il solito dolorino

Il solito dolorino - immagine 1
A tre giorni dalla sfida in trasferta a Napoli, Dybala ancora si allena a parte. La sua presenza dal primo minuto è sempre più remota
Redazione

Fastidio. Tante, troppe, volte questo termine è stato associato a Paulo Dybala che negli ultimi giorni è di nuovo del vortice del difficile rapporto col suo corpo e con le sensazioni di dolore che lo fermano continuamente, scrive Lorenzo Pes su Il Tempo. Neanche ieri l'argentino ha svolto la seduta di allenamento col gruppo, forse oggi lo farà, ma a questo punto la sua presenza dal primo minuto a Napoli è sempre più remota. L'ultimo allenamento con i compagni risale ormai a sedici giorni fa, alla vigilia della trasferta europea in casa dell'Union Saint- Gilloise, poi niente più. Gli esami svolti in questi giorni hanno sempre dato esito negativo e dopo la scelta precauzionale del lavoro differenziato alla ripresa del martedì, l'altro ieri Ranieri lo aspettava in campo. Ma Paulo ha preso tempo. Il fastidio, la sensazione di non essere al 100%, il dolorino. Ognuno può dargli la definizione che preferisce, ma troppe volte l'argentino, da quando è nella Capitale, ha preferito stare fermo anche quando non c'era un infortunio reale a impedirgli di scendere in campo. Un atteggiamento che certamente deriva da un aspetto mentale, vista la lunga lista di problemi fisici che lo hanno tormentato in carriera, ma che per allenatori e, soprattutto, tifosi, inizia a diventare poco piacevole. Oggi l'ultima chance per provare a candidarsi ancora per un posto da titolare al Maradona, ma la sensazione è che non si vada oltre la convocazione. Ma deciderà Ranieri, ovviamente, che intanto ritrova Hummels e prosegue le prove tattiche a Trigoria (e spera di riavere presto Saelemaekers che ha svolto il riscaldanemento in gruppo). Dopo il 4-4-2 di due giorni fa, ieri il tecnico testaccino ha sperimentato una soluzione tattica con l'utilizzo di esterni d'attacco e tre centrocampisti. Una sorta di 4-5-1 che può trasformarsi in un 4-3-3 in fase d'attacco, con Soulé ed El Shaarawy ad agire sulle fasce. Una cosa sembra ormai quasi certa: la Roma ripartirà dalla difesa a quattro. Il recupero di Hummels dall'influenza consentirà al tedesco di partire per Napoli ma con ogni probabilità siederà nuovamente in panchina. Il vero dilemma tattico di Sir Claudio riguarda il centrocampo, che potrebbe cambiare anche in base alla presenza di Dybala, anche se a determinare il modulo sarà la posizione di Pellegrini. Gli uomini, infatti, sembrano scelti con Soulé pronto in caso di forfait della Joya e un possibile ballottaggio in mediana per affiancare Koné. Oggi l'allenatore parlerà in conferenza stampa a più di quarantotto ore dal match contro gli azzurri di Conte e difficilmente si sbilancerà dando indicazioni di formazione. I giallorossi sono attesi da un trittico di partite complicate (dopo Napoli la trasferta a Londra col Tottenham e l'Atalanta all'Olimpico) e alcune decisioni saranno prese anche in funzione del calendario, ma Ranieri sa bene che in un momento del genere c'è da ricompattare un gruppo con le energie mentali a terra e che ora deve pensare prima a tornare squadra, poi ai risultati. Anche se la classifica non aspetta: bisogna correre.