rassegna stampa

Zeman: “Roma, dammi il cinque”

(Il Messaggero – U.Trani) – «Il futuro è adesso». Zdenek Zeman va sul concreto. Gli interessa la Roma di oggi e non quella che sarà. «Il domani per me è il presente. Non devo aspettare i giovani, perché si stanno già mettendo...

Redazione

(Il Messaggero - U.Trani) - «Il futuro è adesso». Zdenek Zeman va sul concreto. Gli interessa la Roma di oggi e non quella che sarà. «Il domani per me è il presente. Non devo aspettare i giovani, perché si stanno già mettendo in mostra».

Nel pomeriggio contro il Chievo, imbattuto dal 26 settembre al Bentegodi e capace di due vittorie consecutive in trasferta, punta ad allungare la serie positiva, quattro successi di fila in campionato (cinque con la Coppa Italia), e di avvicinarsi al vertice della classifica e soprattutto alla zona Champions. Il momento chic del suo gruppo gli ha permesso di battere se stesso: mai era riuscito a conquistare 29 punti in 16 gare, partendo dal via. Nella circostanza può addirittura fregiarsi di un primato assoluto per il club: sempre in gol nelle prime 16 gare (contro il Cagliari 3-0 a tavolino). Con Spalletti furono 15. Zdenek sale sull’onda giallorossa: «La squadra va sempre meglio: si esprime con più continuità e commette meno errori, gioca con voglia ed entusiasmo».La Roma finalmente lo segue. Nel senso che è in sintonia con lui anche sulle ambizioni. Da vertice. «Per la verità non mi sono mai lamentato di questo. Cercavano di farlo, ma non ci riuscivano al meglio. Si può pure sbagliare, come a Torino. Mi auguro che non si ripeta e che la squadra voglia mettere tutti in difficoltà. Non mi interessa se i giocatori stanno con me, non è questo il problema. Devono essere dalla parte della Roma e avere obiettivi, non giocare tanto per farlo. Ora stanno dimostrando di voler raggiungere qualcosa».

Il Chievo è anche il ricordo dell’ultimo digiuno della Roma, il 1? maggio scorso. A Zeman, però, interessa il rendimento attuale della squadra di Corini:«Non è da sottovalutare per i due risultati in trasferta che ha ottenuto e anche per il terreno di gioco che spero permetta di farci giocare a calcio. So che è stato rizollato, dipende da quanta neve c’è sopra i teloni. Ma non sarà mai come a Parma: lì c’era solo da mettersi le pinne e batterle forte. Il campo può condizionare le scelte, nei singoli e nell’atteggiamento. Se sarà pesante, useremo giocatori di fisico e lanci lunghi». Non fa freddo e, comunque, dopo la pioggia di ieri, all’ora della partita le previsioni annunciano, oltre alla nebbia, anche un leggero sole. Penultima partita prima delle vacanze, del viaggio in Florida e del mercato. Spostarsi dalla capitale non lo convince, ma si adegua. «Io magari volevo andare a Cipro. Questi, però, sono gli accordi presi, credo che si possa lavorare bene. E anche il clima aiuta. Quattro giorni di allenamento ce l’ho e spero che riusciamo a prepararci al meglio. In poco tempo il fuso non dovrebbe crearci disturbo. Odio, invece, la sessione invernale del mercato. Se prendi un giocatore, è pronto ad aprile. Magari ti serve l’anno dopo. Io sono soddisfatto dell’organico, se qualche giocatore non vuole più stare, allora parteciperemo pure noi...».