(Il Messaggero - U.Trani) «Il giudizio su un tecnico non si può dare solo in base al risultato di questa partita. Io l’anno che ho perso quattro derby da allenatore della Roma sono comunque arrivato davanti alla Lazio: in classifica sono sempre tre punti, gli stessi presi contro il Palermo. Se fossero sei sarebbe diverso. Certo, è meglio, dopo la partita, avere venti punti e non più diciassette. Poi so bene quanto è sentito questo incontro: la sconfitta provoca ripercussioni». Zdenek Zeman conosce a memoria il copione. Perché sa che cosa l’attende, partendo due punti sotto ai rivali. Non è lo stesso, per capirsi, di quando deve presentare una sfida altrettanto sentita, da lui addirittura di più, come quella con la Juve.
rassegna stampa
Zeman: «La Roma vale molto di più»
(Il Messaggero – U.Trani) «Il giudizio su un tecnico non si può dare solo in base al risultato di questa partita.
Sta attentissimo a quello che dice, ai concetti e anche alle smorfie. Il passato non si dimentica: «Ora mi sta più simpatica la Roma, ma da tecnico della Lazio mi sono preso belle soddisfazioni, arrivando secondo e terzo. Non succede tutti i giorni e non riesce a tutti», garantisce con la giusta presunzione. In assoluto è fiero di quanto fatto con le due formazioni capitoline. «In cinque stagioni, quattro volte sono arrivato sopra». E ammette: «Sono stato bene alla Lazio come qui. La Roma ha una tifoseria più calda e più appassionata. Quest’anno alla nostra prima gara, erano in quarantamila per un’amichevole, loro invece cinquecento. Eccola la differenza...». Ha però un precedente scomodo in testa, proprio quello in cui alla vigilia tirò fuori la massima che diventò la croce, la partita come le altre: «Il derby che di solito si ricorda è il primo: con la Lazio ho perso tre a zero».
«La settimana è stata come le altre. Io non ho avuto difficoltà a preparare l’incontro. I giocatori che gia c’erano sono abituati, glia altri se ne accorgeranno in campo» spiega quasi con distacco. «Abbiamo lavorato bene, a parte le defezioni di venerdì». Non sembra convinto. Del resto Zeman pretende sempre il top. Tant’è vero che non trova la Roma migliore vista fin qui per augurarsi la replica contro la Lazio: «Non c’è una che mi è piaciuta così tanto. Credo che la squadra possa fare meglio e mi auguro che lo dimostri già nel derby. Cerco la continuità e la concentrazione, mi auguro che i ragazzi abbiano imparato anche dalla partita con il Palermo: lì sono riusciti a giocare un calcio propositivo per novanta minuti e fare un buon risultato contro una squadra che, anche se ora si presenta come se fosse niente, prima di venire qui aveva fatto cinque risultati consecutivi utili anche con squadre importanti».
Recupera De Rossi: «E può fare i due ruoli. Ha ancora un problemino che è però risolvibile. E sta meglio mentalmente, adesso ha più voglia di giocare». E’ un po’ preoccupato da Totti e Osvaldo. «Sono a disposizione, poi se pienamente o no, è da vedere. Per uno, bisogna valutare». Cioè per il capitano. Burdisso più di Castan: «Le gerarchie cambiano ogni settimana. Questa rosa è competitiva, tutti possono giocare: poi ci sono momenti in cui uno può stare peggio, fisicamente o psicologicamente. Ho quattro centrali importanti: sta a me scegliere, posso sbagliare o indovinare». Assente Stekelenburg, carica il terzo portiere che è diventato primo (pure Lobont è indisponibile): «Goicoechea mi dà fiducia e ha fatto molto bene le ultime due partite, spero che continuerà».
Fa i complimenti a Petkovic: «Il suo è stato un buon lavoro. La Lazio è organizzata. Ha un atteggiamento prudente, ma ha quattro-cinque giocatori bravi a inserirsi. Per noi sarà difficile costruire gioco. Dovremo stare attenti, quando perderemo palla, a non fermarci. Io preparo la squadra contro l'altra squadra, non sulle individualità, perchè poi uno pensa a Hernanes oppure a Klose o a Mauri, ma sono tanti i giocatori ai quali bisogna prendere riferimenti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA